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Firenze, aggressione ad una volontaria del 118 in piazza Indipendenza: arrestato un 40enne

L’operatrice sanitaria colpita da diversi pugni. L'episodio alla vigilia della Giornata Nazionale contro la Violenza sugli Operatori Sanitari e Sociosanitari

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mercoledì 12 marzo 2025 14:03

Nel pomeriggio di ieri, 11 marzo, la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino senegalese di 40 anni accusato di lesioni personali nei confronti di una volontaria del 118.

 

Secondo quanto ricostruito dagli operatori intervenuti, il personale sanitario si era recato in piazza Indipendenza a Firenze per soccorrere il 40enne in difficoltà a causa, verosimilmente, dell’assunzione eccessiva di bevande alcoliche.

 

Adoperandosi per apprestare le prime cure mediche, l’operatrice sanitaria, 27enne, sarebbe stata colpita da diversi pugni sferrati dall’uomo in corrispondenza degli arti superiori. Trasportata alla più vicina struttura ospedaliera, la donna è stata dimessa con 5 giorni di prognosi per le lesioni riportate.

 

Sul posto, le volanti di via Zara hanno rintracciato l’uomo. Il 40enne, già noto alle forze di polizia, è stato arrestato e, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, collocato presso la Casa Circondariale di Firenze, in attesa dell’udienza per la convalida della misura precautelare.

 

Un'aggressione avvenuta proprio alla vigilia della Giornata Nazionale contro la Violenza sugli Operatori Sanitari e Sociosanitari, che ricorre oggi, 12 marzo.

 

"Le violenze contro il personale medico, sanitario e sociosanitario sono un’emergenza e un paradosso, perché le vittime sono lì ogni giorno per curare anche coloro che li aggrediscono". A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze. "La legge varata dal Parlamento contro le aggressioni è utile ma non basta: il fenomeno non accenna a diminuire. Servirebbero forze di polizia in tutti gli ospedali – dice Dattolo - perché medici e personale sanitario devono poter lavorare in sicurezza. Il rispetto per chi opera in prima linea per la salute pubblica non può essere residuale".


“Anche in Toscana – ricorda Dattolo - si è registrata una escalation di aggressioni al personale sanitario, come è emerso dalla ricerca ‘Violenza nella professione medica’ commissionata dal nostro Ordine. Il 56,7% del personale sanitario toscano è stato vittima di aggressioni e il 50% ha subito più di un episodio di violenza. Più della metà dei lavoratori under 30 ha subito violenza durante l’esercizio della professione. Le vittime sono per il 59% donne. La maggior parte delle aggressioni è di tipo verbale, ma non mancano minacce e violenze fisiche”


"A percorsi di prevenzione e dissuasione della violenza – dice il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze - si deve accompagnare una svolta culturale. Tutti i lavoratori della sanità e del sociosanitario devono sentirsi sicuri e supportati. E tutti sono chiamati a denunciare, anche le aggressioni verbali. Da tempo – conclude Dattolo – siamo impegnati in una campagna di sensibilizzazione per un rinnovato patto tra cittadini, medici e istituzioni. Il punto è far passare il messaggio che i medici sono i primi alleati dei pazienti, non la loro controparte. Bisogna ricostruire questo rapporto, che purtroppo si è complessivamente incrinato, giorno dopo giorno, visita dopo visita”.

 

Sulla ricorrenza odierna interviene anche Maria Antonietta Gulino, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana: “Prendersi cura di chi cura significa proteggere il diritto alla salute di tutti: salute fisica e anche psicologica, perché i due aspetti non possono essere scissi. Durante la pandemia intorno agli operatori sanitari e sociosanitari c'è stata tanta solidarietà, ma le violenze e le aggressioni sono ancora tragicamente presenti: non dobbiamo dimenticare il valore dell'impegno di chi si occupa della nostra salute e dobbiamo coltivare il rispetto verso chi ogni giorno è in prima linea per il benessere della collettività”.


“La violenza nei confronti di chi lavora nei reparti, negli ambulatori, al pronto soccorso, in tutti i contesti di ambito sociosanitario è un fenomeno inaccettabile che mina l’intero sistema di assistenza. Essere aggrediti, talune volte fino a perdere la vita mentre si dedica il proprio tempo al bene degli altri è davvero un tragico paradosso. È fondamentale - dice Gulino - rafforzare le reti di supporto, fare formazione del personale e campagne di sensibilizzazione mirate, adottare strategie efficaci e garantire ambienti sicuri per tutti i professionisti della salute. La tutela del lavoro sanitario - spiega la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana - è una responsabilità collettiva. Servono azioni concrete per proteggere chi, con dedizione e competenza, si prende cura della nostra salute ogni giorno”.

 

 

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