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Viaggio nella Cina contemporanea in 15 film: la quarta edizione del FánHuā Chinese Film Festival

Dal 2 al 6 ottobre a Firenze. Ospite del festival il regista Chen Yanqi che presenterà il suo film 'Day Tripper'

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giovedì 26 settembre 2024 12:32

E' un viaggio nella Cina contemporanea, in una ricognizione di storie, dalle periferie alle grande metropoli, quello proposto dalla quarta edizione del FánHuā Chinese Film Festival, il festival di cinema che propone il meglio della cinematografia cinese contemporanea, in 15 film dal 2 al 6 ottobre, al cinema La Compagnia di Firenze. La manifestazione è posta in apertura della “50 Giorni di Cinema a Firenze”.

 

Il titolo della rassegna significa in italiano “Una varietà di fiori che sbocciano” e fa riferimento con un’immagine poetica alla florida e variegata produzione di opere cinematografiche che si sta sviluppando in Cina: i film sono selezionati dal direttore artistico Paolo Bertolin, critico e curatore cinematografico, membro del comitato di selezione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il manifesto di quest’anno è dedicato alla maestosa figura del Drago verde - simbolo dell’anno 2024 nell’oroscopo cinese che rappresenta la forza, la fortuna e il benessere. 

 

Serata di apertura con omaggio a Pema Tseden (ore 21). Il festival sarà inaugurato da “Snow Leopard” l’ultimo capolavoro del maestro Pema Tseden, prematuramente scomparso nel 2023 (con “Jinpa” aveva vinto il premio come migliore sceneggiatura della sezione Orizzonti alla Mostra del cinema di Venezia nel 2018, mentre il suo “Balloon” era stato proiettato alla prima edizione del FánHuā). Regista, sceneggiatore e scrittore Pema Tseden è autore di opere che ritraggono in modo meticoloso e realistico la sua terra natale, indispensabili per comprendere le condizioni di vita e la cultura del Tibet contemporaneo. Il film, ambientato nelle montagne tibetane, racconta la convivenza tra pastori e fauna selvatica, soffermandosi sulla delicata questione della protezione del leopardo delle nevi in via di estinzione, una creatura inafferrabile che incarna il tesoro della natura del Tibet.

 

Giovedì 3 ottobre: focus sui cortometraggi. La seconda giornata si apre alle 15 con la proiezione di cinque cortometraggi, selezionati e premiati ai festival internazionali più importanti: da Berlino a Locarno passando per Venezia. In programma: “A Tortoise's Year of Fate”; “Sojourn to Shangri-la”; “All Tomorrow's Parties”; “Goodbye First Love” e “The Poison Cat”. Alle 21 il pubblico potrà assistere alla proiezione di “Growing Apart” del regista esordiente Long Lingyun, un potente dramma familiare che mostra i drammatici effetti prodotti sulla società cinese dagli anni di attuazione della politica del figlio unico, che segue la vita del diciottenne Cheng Fei, il quale scopre di avere una sorellastra che il padre ebbe da una donna che lasciò perché non gli aveva dato un figlio maschio. La narrazione si sviluppa con numerosi flashback rivelando i difficili rapporti genitori-figli vissuti con profonde sofferenze, portando infine alla verità che a Cheng Fei era sempre stata nascosta.

 

Venerdì 4 ottobre: voci dal Sud della Cina. Il 4 ottobre il festival si posta nella regione del Canton con la proiezione di due film in prima italiana: alle 18 “Borrowed Time”, debutto del regista Choy Ji, un viaggio sentimentale tra presente e passato che porta una donna alla vigilia del matrimonio alla riconciliazione con la figura del padre che aveva lasciato la famiglia anni prima. In prima serata, alle 21, la proiezione in collaborazione con Cesvot (introdotta dal Presidente Luigi Paccosi) dal titolo “Good Autumn, Mommy” di Chen Shizhong, un dramma femminista ricco di suspense che affronta la lotta di una donna contro le superstizioni e le ingiustizie di un piccolo villaggio del sud dove si coltiva la canna da zucchero e la vita è dominata da ataviche superstizioni e credenze popolari. 

 

Sabato 5 ottobre tra animazione, commedia surreale e tradizioni ancestrali. La giornata del 5 ottobre si apre con la prima europea del film d’animazione “Into the Mortal World” di Ding Zhong, che unisce la mitologia cinese a tecniche di animazione moderne. Il film si ispira alla fiaba classica cinese "Il mandriano e la tessitrice" dedicata agli innamorati. Zhi Nü, nipote dell’Imperatore del Cielo, bravissima nel tessere e realizzare vesti colorate. La fanciulla però, non amava quella vita, così un giorno scese di nascosto nel mondo dei mortali, dove nacque un amore tra lei e il bovaro Niu Lang. Nel pomeriggio spazio alla commedia surreale con “Day Tripper” di Chen Yanqi, ospite del festival, che racconta le assurdità quotidiane di una famiglia durante un trasloco (ore 18). La serata prosegue con “To Kill a Mongolian Horse” di Jiang Xiaoxuan, che firma il ritratto sentito di un mondo al tramonto, quello dei mandriani delle steppe della Mongolia Interna. Non solo il cambiamento climatico minaccia la loro esistenza, ma anche l’avanzare delle attività industriali ed estrattive e lo sviluppo del turismo.

 

Domenica 6 ottobre, chiusura con il classico “A Soul Haunted by Painting”. L’ultima giornata di festival si apre nel pomeriggio con la proiezione di due premiere italiane, che mettono al centro la questione dell’identità e delle relazioni interpersonali. “She Sat There Like All Ordinary Ones" di Qu Youjia. Sullo sfondo del mondo scolastico, il film esplora il processo di crescita degli adolescenti tra le complessità dei loro rapporti, la formazione e l’affermazione della propria identità, le pressioni dei docenti e le aspettative dei genitori (ore 15.30) mentre "All Ears" della regista Liu Jiaying è una pacata meditazione sui temi della mortalità, dell'identità e della manipolazione della realtà attraverso le vicende di Wen Shan, sceneggiatore senza lavoro, che scopre di avere un talento particolare per la scrittura di elogi funebri che pratica con successo (18).

 

A chiudere l’edizione, la proiezione di un classico del cinema cinese a 30 anni dalla sua prima, da scoprire e riscoprire in occasione della sua versione digitalizzata. Si tratta di “A Soul Haunted by Painting” firmato dalla regista Huang Shuqin ispirato alla vita della pittrice cinese Pan Yuliang (1895-1977) e interpretato da Gong Li,  in una delle sue interpretazioni più radiose. Sfuggita alla vita in un bordello, Yuliang apprende l’arte della pittura e arriva alla celebrità a Parigi. Un appassionante classico all’insegna dell’affermazione femminile narrata in un romanzo autobiografico pubblicato nel 1982 dalla scrittrice Shi Nan.

 

Prima dei giorni del festival, ci sarà spazio per rivolgere uno sguardo alla Cina contemporanea, tre giorni di eventi speciali di avvicinamento: sabato 28 a Prato, in collaborazione con il Centro Pecci sarà proposto “Anima” di Cao Jinling (ore 18.30). Domenica 29 a Palazzo Corsini in collaborazione con la Biennale Internazionale dell'Antiquariato di Firenze, la proiezione del documentario “In memoria di Michelangelo”, prodotto da Zhong Art International nell'ambito del ciclo Rinascimento: i musei di firenze raccontati dai loro direttori. L'evento è introdotto da un talk “I musei fiorentini, tra social media e overtourism” a cui parteciperanno Cristina Acidini, Presidente della Fondazione Casa Buonarroti e Simone Verde - Direttore delle Gallerie degli Uffizi. Modera Chiara Dino, giornalista del Corriere Fiorentino (ore 17.30). 

 

E infine venerdì 4 al cinema La Compagnia alle 16, incontro con la sinologa Alessandra Lavagnino e lo storico dell’Arte Francesco Morena: "La scoperta della Cina: percorsi di Storia e Arte da Marco Polo alla modernità", il personaggio, il suo operato e le sue testimonianze degli scambi fra l'Italia e la Cina che dettero origine in Occidente al gusto per le cineserie, alle mode, influenzando le espressioni artistiche e dando impulso al collezionismo. Ingresso libero.

 

“Un ampio ponte tra Firenze e la Cina, dove tutti possano passare - ha spiegato Gianni Zhang, presidente dell’Associazione FánHuā e di Zhong Art International - me lo immagino così il festival che abbiamo pensato, passando per il cinema e non solo: cibo, tradizioni e arte per raccontare quello che della Cina non si conosce e per rafforzare sempre di più il rapporto secolare tra i due popoli. Vedere al cinema italiani e cinesi di prima, seconda o terza generazione e saperli coinvolti nelle varie iniziative collaterali, sono questi gli obiettivi che si pone il FánHuā Chinese Film Festival. Prosegue la felice collaborazione con il Cibrèo: anche quest’anno abbiamo organizzato insieme una giornata dedicata alla Cina, al Teatro del Sale il 28 settembre: laboratorio di cucina tosco-cinese seguito da pranzo, Danza del Dragone nella piazza di S. Ambrogio, spazio dedicato ai bambini con racconti e disegni sulle avventure di Marco Polo, per chiudere con il ricco menù della cena finale. Insieme alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, presentiamo a Palazzo Corsini il documentario “In memoria di Michelangelo” realizzato nel quadro di una serie diffusa in Cina per promuovere l’Arte italiana. Il 4 ottobre la serata, realizzata grazie al CESVOT, sarà dedicata al sociale e al volontariato. Tra i partner ci sostiene quest’anno anche la Hainan Airlines, con i voli per gli ospiti. Rivolgo a tutti un caloroso invito a venire a conoscere una Cina autentica sia tradizionale che contemporanea”.

 

“Una selezione di film - racconta Paolo Bertolin, direttore artistico del festival - che mostra come l'industria cinematografica cinese sia all’avanguardia nella ricerca e qualità di contenuti. Il nostro percorso quest’anno parte da “Snow Leopard”, l’ultimo lavoro di Pema Tseden, maestro tibetano prematuramente scomparso, un lavoro ecologista incentrato su un animale affascinante e misterioso, il leopardo delle nevi, e prosegue, tra lungometraggi di fiction, cortometraggi e animazione, discutendo del lascito delle leggi sul figlio unico in “Growing Apart”, del ruolo delle donne in una società in cambiamento in film come “Good Autumn, Mommy” e del conflitto tra tradizione e modernità in una cultura regionale come quella della Mongolia Interna in “To Kill a Mongolian Horse”, per approdare, come di consueto, a un classico che riscopriamo nella serata di chiusura, “A Soul Haunted by Painting”, biografia cinematografica della pittrice Pan Yuling, infiammata da una grande interpretazione di Gong Li e firmata dalla regista femminista Huang Shuqin". 

 

“Questo festival è un ponte tra Firenze e la Cina che passa dalla cultura – ha detto Giovanni Bettarini assessore alla cultura del Comune di Firenze, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del festival - ci sono tantissimi legami che tengono uniti i due popoli dal punto di vista economico, sociale e culturale che in questi anni abbiamo cercato di approfondire e di stringere. Questo legame è unito, in questo caso, dal cinema, strumento importantissimo perché rappresenta la potenza di raccontare le storie e di coinvolgere le persone su cose che sembrano lontane ma che sono così vicine grazie al grande schermo. Il FánHuā è uno dei festival della 50 giorni di cinema, iniziativa promossa da Fondazione Sistema Toscana, che aggiunge un’offerta culturale a Firenze già densa tra ottobre, novembre e dicembre. Il Fanhua ci consente di approfondire la cultura cinese di cui sappiamo ancora troppo poco e ci consente di non fermarci agli stereotipi”.

 

 

 
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