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Acme di Calenzano, procedura di licenziamento per i 14 dipendenti: tavolo in Regione

'L’azienda ha motivato questa scelta con il calo degli ordinativi e la flessione del settore'

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giovedì 23 maggio 2024 18:36

La vicenda dell'azienda Acme di Calenzano, che ha avviato in questi giorni la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 14 dipendenti, sarà al centro del tavolo convocato dall'Unità di crisi della Regione Toscana per lunedì 27 maggio.


All'incontro saranno presenti, oltre al consigliere del presidente per il lavoro e alla struttura dell'unità di crisi regionale, le organizzazioni sindacali (Fim e Uilm), l'azienda e il sindaco di Calensano. L'azienda Acme è specializzata nella produzione di componenti metallici per il sistema moda, un comparto che sta assistendo, anche in Toscana, ad un calo della produzione industriale.

 

Ieri si è tenuto lo sciopero con presidio davanti ai cancelli della fabbrica insieme ad altri lavoratori e lavoratrici del settore dell’accessorio metallico per la moda. Fiom e Uilm fanno sapere che "è stata formalizzata lunedì l’apertura della procedura di licenziamento per tutti i 14 lavoratori della Acme Srl di Calenzano, una della quattro società del gruppo Florence Luxury Leather (FLL) di Scandicci che conta circa 100 dipendenti e che fornisce servizi integrati per la moda e la pelletteria di lusso. Unico committente di FLL è il gruppo Richemont, holding finanziaria svizzera, che riunisce marchi del lusso quali Cartier e Montblanc".
 

"L’azienda ha motivato questa scelta con il calo degli ordinativi e la più generale flessione del settore ma non prevede la contigua cessazione dell’attività", continuano i sindacati. "Negli ultimi mesi ha fatto ricorso alla cassa integrazione ordinaria e si sono dimessi circa la metà dei lavoratori, alcuni dei quali dopo poco tempo assunti in Griba, altra società del gruppo FLL che realizza accessori metallici".
 

Per Fiom e Uilm di Firenze "la scelta di affrontare i problemi licenziando è inaccettabile. Occorre trovare altre modalità per fronteggiare le difficoltà, come ad esempio il trasferimento dei lavoratori in altre società del gruppo. Per questo oggi abbiamo proclamato uno sciopero che ha visto l’adesione totale dei lavoratori e la partecipazione, in solidarietà, di molti delegati delle aziende del settore provenienti da tutta la provincia. Chiediamo il ritiro immediato della procedura e l’attivazione di un tavolo per l’Unità di crisi della Regione Toscana per avviare un confronto su Acme e individuare strumenti sociali utili a una gestione diversa e responsabile della crisi del settore che non può essere scaricata sui lavoratori".

 

 
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