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Teatro, alla Pergola Alessio Boni e Iaia Forte in 'Iliade. Il gioco degli dèi'

Alessio Boni e Iaia Forte sono i protagonisti di una nuova riscrittura di un classico della letteratura mondiale: l’Iliade

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mercoledì 21 febbraio 2024 11:29

Alessio Boni e Iaia Forte sono i protagonisti di una nuova riscrittura di un classico della letteratura mondiale: l’Iliade.

 

Iliade. Il gioco degli dèi di Francesco Niccolini, con la drammaturgia di Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer – il Quadrivio all’origine sia dei Duellanti da Conrad che di Don Chisciotte da Cervantes –, e la regia degli stessi Aldorasi, Boni, Prayer, arriva al Teatro della Pergola dal 27 febbraio al 3 marzo.

 

Lo spettacolo, liberamente ispirato al capolavoro di Omero, prodotto da Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, in coproduzione con Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro della Toscana, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, e che vede in scena, al fianco di Alessio Boni e Iaia Forte, Haroun Fall, Jun Ichikawa, Francesco Meoni, Elena Nico, Marcello Prayer, Elena Vanni.

 

Il giorno della prima, il 27 febbraio alle 17, nel Saloncino ‘Paolo Poli’, il giovane attore italo-senegalese Haroun Fall, in occasione della nona edizione del Black History Month Florence, incontra il pubblico sul tema della rappresentazione dell’afro-discendenza nel mondo dello spettacolo in Italia. Modera Véronique Nah. Ingresso libero con prenotazione online su http://tinyurl.com/incontroharounfall

 

"Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la possibilità di assumersi le responsabilità, la libertà di scegliere e di dire no all’orrore": questo è l’assunto attorno al quale Roberto Aldorasi, Alessio Boni e Marcello Prayer hanno ideato Iliade. Il gioco degli dèi.

 

Nell’addentrarsi nel disegno ispirativo, i registi specificano: "Iliade canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli dèi, in una lunga e terribile guerra senza vincitori, né vinti. La coscienza e la scelta non sono (ancora) cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto, ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, da un Fato ineluttabile e dagli dèi capricciosi, non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra".

 

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