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Teatro, alla Pergola Gabriele Lavia e Federica Di Martino in 'Un curioso accidente'

In scena la commedia degli equivoci di Goldoni

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martedì 16 gennaio 2024 19:21

Dal 16 al 21 gennaio Gabriele Lavia e Federica Di Martino, dopo il grande successo de Il berretto a sonagli della scorsa stagione, tornano al Teatro della Pergola con Un curioso accidente, la divertente commedia degli equivoci scritta da Carlo Goldoni nel 1760 e diventata ben presto una delle più tradotte in lingua straniera.

 

Con la regia dello stesso Lavia, in scena sono Simone Toni, Giorgia Salari, Andrea Nicolini, Lorenzo Terenzi, Beatrice Ceccherini, Lorenzo Volpe, Leonardo Nicolini. Produzione Effimera, Teatro di Roma, Teatro della Toscana.

 

È la storia crudele, drammatica, ma anche esilarante, di una famiglia sullo sfondo della Guerra dei sette anni che si combatté tra il 1756 e il 1763 e che coinvolse le principali potenze dell’epoca. Tutto nasce da un equivoco creato apposta da una giovane fanciulla che per allontanare da sé il sospetto di un amore non accettato dal padre, farà credere che egli sia innamorato di una sua amica, figlia di un finanziere e rivale in affari del padre.

 

Mercoledì 17 gennaio, alle ore 18, Gabriele Lavia, Federica Di Martino e tutta la Compagnia incontrano il pubblico. Coordina Matteo Brighenti. Ingresso libero con prenotazione online al link http://tinyurl.com/incontrocuriosoaccidente. Fino a esaurimento dei posti disponibili.

 

Gabriele Lavia, nelle sue note di regia, spiega: "Lo sfondo storico di questa singolare commedia di Goldoni è la Guerra dei Sette Anni che si combatté tra il 1756 e il 1763 e che coinvolse le principali Potenze Europee di quel tempo. La guerra fu combattuta in Europa e nell’America Settentrionale. Da una parte c’erano il Regno di Inghilterra, il Regno di Prussia, l’Elettorato di Hannover, gli Stati minori della Germania nord-occidentale e il Portogallo. Dall’altra parte c’era una coalizione formata dal Regno di Francia, Monarchia Asburgica, Sacro Romano Impero, Impero Russo, Svezia e Spagna. E, addirittura, le popolazioni native dell’India e dell’America Settentrionale. La Guerra si concluse con il trionfo della Gran Bretagna, che ottenne i maggiori successi politici e territoriali. Gli sconfitti furono i Francesi (ed ecco perché i due soldati ospiti in casa di Monsieur Filiberto sono francesi) che perdettero il Canada, alcune colonie sulle rive del Mississippi, alcune colonie in India, nei Caraibi, in Senegal, ecc. Insomma, un vero disastro. E dunque, i due soldati Francesi hanno buone ragioni per essere un po’ depressi. Sono soldati ridotti proprio male e non hanno più un quattrino perché quella “guerra” segnò il tramonto coloniale della Francia è l’inizio di un periodo difficilissimo. Se la Francia avesse vinto quella guerra, forse, in America si parlerebbe il Francese. L’Olanda era rimasta a guardare e a fare i suoi “affari” con la guerra. Così, aveva vissuto un periodo tranquillo e prospero. Ed è proprio in quel mondo tranquillo e prospero, nella casa prospera e tranquilla di Monsieur Filiberto, che ha una figlia da maritare, la quale figlia ha una cameriera in età da marito anch’essa, che capitano “I Due Soldati Francesi Sconfitti”. C’è altro da dire? Goldoni scrive un autentico delicato capolavoro. E tutto questo, l’autore ci avverte, è “un fatto vero, verissimo, accaduto… in una città di Olanda” e che gli è stato raccontato “… da persone degne di fede in Venezia al Caffè della Sultana…".

 

 
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