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Acconciatura ed estetica, l’indagine Cna Benessere: a Firenze clientela numerosa e fedele

Quasi 1 cliente su 4 riceve i servizi a casa propria o dell’operatore

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martedì 16 gennaio 2024 12:17

Una clientela numerosa: è quella dei 2.329 barbieri, parrucchieri e centri estetici della Città Metropolitana di Firenze (1.610 imprese attive nell’acconciatura e 719 nell’estetica). A rilevarlo l’indagine “La domanda di servizi di acconciatura ed estetica” condotta da CNA Firenze.

 

Ben il 99% dei fiorentini (senza distinzione di genere) ricorrono infatti alle cure di parrucchieri e barbieri e poco meno della metà della popolazione maggiorenne a quella dei centri estetici. In quest’ultimo caso a farla da padrone sono le donne (rappresentano i 2/3 della clientela), ma la componente maschile, in pratica residuale fino a venti anni fa o poco più, ha dato una spinta corposa al comparto ricorrendo prevalentemente a trattamenti viso e corpo, seguiti dai massaggi relax.

 

Il 40% circa della clientela intervistata si reca nei saloni di acconciatura in media una volta al mese; il 7% più di una volta al mese; un quarto del campione una volta ogni due mesi; poco più del 13% una volta ogni quattro mesi. Per quanto riguarda i centri estetici: il 41% vi si reca una volta al mese (con il 5,2% più di una volta al mese); il 23,3% una volta ogni due mesi; il 10,8% una volta ogni quattro mesi. La spesa mensile per i servizi risente delle differenze di genere. Oltre il 70% dei clienti di barberia spende tra i 10 e i 30 euro, mentre le clienti dei parrucchieri tra i 30 e i 50 euro al mese nel 34,9%, tra i 50 e i 100 euro nel 27.6%.

 

Minori asimmetrie di genere mostra invece la spesa nei centri estetici, con il 45,9% dei clienti che si colloca nel range 30-50 euro/mese. Al di sopra dei 50 euro è predominante la presenza femminile, mentre sotto i 30 euro è massiccia quella maschile.

 

Come si scelgono gli operatori? Il passaparola la fa da padrone e determina la maggioranza delle scelte per saloni di acconciatura e centri estetici con il 55,4 e il 60,8% rispettivamente. A seguire una scelta più banale: il cliente si è imbattuto nel negozio. Quindi, il frutto della ricerca via internet o la scoperta sui social.

 

Nei confronti degli operatori del settore i clienti tendono a costruire rapporti fiduciari: solo il 20,3% dei clienti dichiara di frequentare più di un barbiere o parrucchiere, appena il 13,3% più di un centro estetico. Ma va osservato che nella fascia più bassa d’età, tra i 18 e i 29 anni, la diversificazione cresce al 42,8% per i saloni di acconciatura e al 26,5% per i centri estetici. La solidità dei rapporti evita, o riduce di molto negli operatori, le politiche di fidelizzazione: a detta dei loro clienti il 72,1% di barbieri e parrucchieri, il 43,2% degli estetisti non ne attua.

 

Esistono, però, motivi che possono far venire meno anche il rapporto più inossidabile. Nell’ordine, cambierebbe l’operatore l’84,9% dei clienti qualora mancassero le autorizzazioni igienico-sanitarie, il 78,2% se i prodotti usati fossero di scarsa qualità, il 73,1% se i macchinari per i trattamenti venissero utilizzati da personale non adeguatamente formato, il 72% se non venissero possedute tutte le certificazioni richieste, il 64,4% se il titolare non possedesse l’abilitazione all’esercizio della professione.

 

Quasi un cliente su quattro nei grandi centri urbani riceve i trattamenti da barbieri, parrucchieri, estetisti a casa propria o a casa degli operatori. “Un dato che fa riflettere. Si tratta marginalmente di persone non autosufficienti che hanno difficoltà nei movimenti, ma, nella maggior parte dei casi, queste prestazioni informali sono del tutto sconosciute al fisco e magari scarsamente rispettose delle più elementari norme igienico-sanitarie” spiega Maria Benedetta Garuglieri, coordinatrice di CNA Benessere Firenze.

 
 
 
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