Ex Gkn, nuovo tavolo ministeriale. La RSU: 'Siamo ai licenziamenti di fatto, sei mesi senza pagare'
'L'ennesima giornata surreale: azienda irreperibile e rinvio alla settimana successiva'
venerdì 03 marzo 2023 13:55
"Complimenti a Borgomeo: di rinvio a rinvio, è riuscito a fare passare 6 mesi senza pagare. Il problema è chi glielo permette". La RSU ex-GKN commenta così il tavolo ministeriale di oltre dieci ore che si è concluso ieri con l'ennesimo rinvio. "Ancora un nulla di fatto, a partire da quella che non dovrebbe essere una richiesta ma un fatto acquisito: QF deve pagare gli stipendi. Non come pre-requisito per avviare una trattativa, ma perché lo prevede la legge per chiunque abbia un contratto di lavoro, che l'impresa sia in liquidazione o meno, che sia stata concessa o no la cassa integrazione. Così è stato per Melrose, che infatti ha pagato gli stipendi pur essendo in liquidazione, così deve essere per QF e per chiunque altro", continua la RSU.
La RSU ex-GKN mette in fila gli eventi: "La gestione Borgomeo, con la corresponsabilità di tutte e tutti coloro che potevano impedirlo, ha bruciato 90 posti di lavoro in un anno. La verità è che noi siamo tutti licenziati di fatto. Anzi, peggio, siamo ostaggi di un assedio violento fatto di non pagamento degli stipendi, dell'azzeramento dei diritti contrattuali e praticamente della disdetta di 60 anni di diritti tramandati dalla Fiat di Novoli a Gkn, oltre a una continua tortura psicologica fatta di rinvii senza senso e ben studiati. Dal 20 dicembre, giorno della presentazione dei nostri piani industriali, Borgomeo è riuscito a tirare a campare o meglio a farci morire fino a marzo. Chi sta ai tavoli evidentemente non ha limite alla pazienza ma ha pazienza ad ogni limite. E così, di incontro in incontro, di nulla in nulla, si fa esattamente il gioco dei licenziamenti".
Il tavolo si è aperto con il "riferimento a una nota inviata da QF la sera prima, nella quale si sarebbero lette ipotetiche aperture, e con la richiesta congiunta di istituzioni e sindacati di procedere al pagamento immediato di tutte le spettanze e al ritiro della liquidazione. Il problema però è che a quel tavolo non c'era Francesco Borgomeo. Né il liquidatore Salvatore Sarcone ha ancora detto nulla sulla reale situazione societaria. C'era stata una discussione con l'impresa prima dell'inizio del tavolo vero e proprio, ma poi, quando si è arrivati a prendere decisioni, risultavano irreperibili. E la riunione si è aggiornata a tarda sera, rimandando alla prossima settimana".
"L'arte di Francesco Borgomeo di parlare del nulla e di omettere la sostanza è notevole - commenta la RSU ex-GKN -. Ma tale arte non sarebbe nulla se non incontrasse la complicità dei tavoli istituzionali. Borgomeo manda una email a mezzanotte e l'intero tavolo - in sua assenza e con sua irreperibilità - discute di una non proposta, che non contiene nessuna reale novità per 10 ore. Come Melrose, Borgomeo vuole evidentemente licenziarci tutti e lo stabilimento vuoto. E come allora, Firenze saprà dimostrare di essere orgoglio solidale. Ora è il tempo della mobilitazione definitiva per liberare Gkn".
"È il principio della "rana bollita" di Noam Chomsky, secondo il quale si lascia bollire la vertenza a fuoco lento, di rinvio in rinvio, fino a che non ci si rende conto che l'acqua sta bollendo e non c'è più il tempo di saltare fuori, di salvarsi". "Il 9 luglio 2021 un'intera comunità ha reagito ai licenziamenti in tronco - conclude la RSU -, ora chiamiamo tutte e tutti a mobilitarsi contro i licenziamenti di fatto. Oggi siamo presenti in diverse piazze per lo sciopero per il clima, domani saremo alla manifestazione nazionale antifascista a Firenze e altre mobilitazioni ci saranno nei prossimi giorni. Tenetevi liberi per marzo", conclude la RSU.
“Si è svolto oggi (ieri, ndr) al Ministero delle imprese e del Made in Italy il tavolo di QF alla presenza del sottosegretario Fausta Bergamotto e delle Istituzioni locali", dicono in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale, Stefano Angelini della Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia, Silvia Spera, Area politiche industriali per la Cgil nazionale ed Elena Aiazzi della segreteria Cgil di Firenze. "Non è bastata un’intera giornata per provare a trovare una soluzione che dia solide basi al percorso avviato dalla Regione Toscana sull'individuazione di investitori e ai progetti presentati al Comitato di proposta e verifica. L'indisponibilità della proprietà dell'azienda, tra l'altro non presente, a mediare su una proposta condivisa dai sindacati e dalle Istituzioni non ha permesso di superare lo stallo generato dalla messa in liquidazione".
"Il pagamento delle retribuzioni e il ritiro della liquidazione volontaria devono essere i punti cardine sul quale è possibile aprire un confronto sul futuro industriale del sito di Campi Bisenzio", dicono i sindacati. "Il Ministero e la Regione Toscana si sono impegnati a proseguire il confronto con QF e a riconvocare il tavolo nelle prossime ore. L'atteggiamento di QF è inaccettabile e tiene sotto scacco i lavoratori e le Istituzioni. Occorre per questo un intervento deciso al fine di garantire un futuro occupazionale e dare risposte immediate ai lavoratori che non percepiscono lo stipendio dal mese di ottobre”.