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Fermo sui lungarni, 'Giustizia per Papa Demba': la protesta della comunità senegalese a Firenze 

Il presidio contro l'intervento del reparto antidegrado che ha fermato un 25enne senegalese. Corteo nel pomeriggio

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sabato 16 aprile 2022 11:49

"Io sono Papa Demba", "Giustizia per Papa Demba". Sono alcuni dei cartelli che tengono in mano i partecipanti al presidio di questa mattina, sabato 16 aprile 2022, in piazza Indipendenza a Firenze. Un presidio indetto dalla comunità senegalese, per protestare contro quello che è successo a Firenze, sul lungarno Acciaiuoli. 

 

Papa Demba Wagne è il cittadino senegalese 25enne che il 5 aprile è stato sottoposto a un fermo da due agenti in borghese del reparto antidegrado della polizia municipale di Firenze. Un intervento svolto con modalità che hanno fatto discutere, con uno degli agenti che teneva un braccio intorno al collo del 25enne. I momenti del fermo sono stati ripresi da un passante c'è ha girato un video col cellulare, video diventato 'virale' nei giorni successivi, e che ha diviso l'opinione pubblica, tra chi ha ritenuto violenti ed eccessivi i modi usati durante il fermo, e chi invece si è schierato con gli agenti. 

 

Oggi a Firenze è un giorno di mobilitazione. Questa mattina la comunità senegalese è scesa in piazza, per un sit in, e nel pomeriggio si terrà un corteo da ponte Vespucci, organizzato da Firenze Antifascista, con l'adesione di varie realtà cittadine. 

 

"Tutta la comunità senegalese toscana è scossa. Ma non ci vogliamo solo lamentare e condannare, vogliamo anche dare lezioni di convivenza ai nostri connazionali, fare informazione nella nostra comunità, su come comportarsi e cosa non fare. Non vogliamo parlare di razzismo, ma stiamo solo monitorando perché questo non accada più. Prima di tutto vogliamo condannare il gesto. Per fermare e chiedere i documenti ci sono modi migliori", ha detto Mamadou Diop, presidente della comunità senegalese di Pontedera, che fa sapere che in piazza non è presente Pape Demba Wagne per motivi di salute. 

 

"È la loro parola contro quella del ragazzo, su questo la magistratura farà chiarezza. Ma quello che è successo è pericoloso. È stato trattato come una bestia, mentre urlava davanti a tutti - ha detto Pape Diaw, un rappresentante della comunità senegalese -. Il sindaco si stupisce perché il governo senegalese parla di razzismo, ma a Firenze ci sono stati omicidi a sfondo razziale, cosa dovremmo pensare? Penso sia meglio chiedere scusa. Non mi fido delle indagini interne di Palazzo Vecchio. Ma stavolta l'aggravante è la tecnica di soffocamento usata dai vigili senza professionalitá. Il video finirà davanti alla corte europea perché questa storia non può finire in un nulla di fatto".
 


Mamadou Sall, presidente della comunità senegalese di Firenze, ha fatto un lungo intervento in cui ha dichiarato che verrà presentato un memorandum alle istituzioni  sulle condizioni degli immigrati a Firenze. "La comunità senegalese vuole rispetto, questo deve essere chiaro per tutti - ha detto Sall - abbiamo visto che dopo che Idy è morto nulla è cambiato. È la stessa musica. Chi riconosce che il paesaggio umano è cambiato deve intraprendere una politica che ne tenga conto. Le istituzioni dicono che è una città aperta e accogliente ma molto ragazzi attendono per anni il permesso di soggiorno, o gli vengono consegnati scaduti. Vogliamo che ci rispettino, che parlino con noi, è giunto il momento di imparare a vivere insieme, per noi vivere insieme vuol dire che abbiamo imparato la grammatica di una società basata su diritti e doveri. Per il rispetto di entrambe le cose.  Insieme all'Imam presenteremo un memorandum per parlare con tutte le istituzioni, i partiti politici, le opposizioni, per dirgli le condizioni in cui vivono gli immigrati in questa città. Siamo stanchi di essere usati come vogliono loro, parlano di noi senza di noi. Quello che è successo martedì è la conseguenza di quello che vivono i ragazzi stranieri in questa città". "La comunità senegalese insieme a quella islamica sta chiedendo pace e giustizia, basta usare gli immigrat", conclude Sall. 

 

Presente anche l'Imam di Firenze Izzedin Elzir: "Un atto inaccettabile. Non sono qui a giudicare la polizia municipale ma quello che abbiamo visto è inaccettabile. La giustizia andrà a indagare ma dobbiamo avere il coraggio di condannare di questi gesti e aspettiamo dalla politica questo coraggio. Come cittadino ho il diritto di dire che è inaccettabile. Ringrazio la comunità senegalese che ha avuto questa pazienza di fronte al primo e al secondo attentato. Non condanniamo le forze dell'ordine, ma questo gesto".

 

Irene Grossi

 

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