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Impianti radio trasmissivi a Firenze, più tutele per paesaggio e cittadinanza

Arriva l'ok per il primo Regolamento per l’installazione e il controllo degli impianti radioelettrici

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martedì 12 ottobre 2021 10:19

Garantire la massima tutela ambientale, paesaggistica e della cittadinanza rispetto all’installazione di impianti radio trasmissivi, assicurando al tempo stesso una razionale pianificazione della rete e la copertura del servizio, contemperando così i diversi interessi in gioco. Sono gli obiettivi del Programma comunale degli impianti radio trasmissivi e del primo Regolamento del Comune di Firenze per l’installazione e il controllo degli impianti radioelettrici, che contiene norme più restrittive e tutelanti rispetto alla normativa nazionale vigente, presidiata finora dagli organi competenti a rilasciare il proprio parere a partire da Arpat, Enac e Soprintendenza: il regolamento fissa infatti ulteriori ‘paletti’ di tutela, in collaborazione con i gestori, per un corretto inserimento ambientale e paesaggistico dei nuovi impianti.

 

Programma e regolamento comunale hanno avuto ieri il via libera del Consiglio comunale, dopo l’ok della giunta su proposta dell’assessore all’Ambiente, urbanistica e Piano di gestione Unesco Cecilia Del Re, che ha presentato i nuovi strumenti anche nel corso dell’Internet festival di Pisa.

 

“Si tratta di due strumenti di grande importanza dal punto di vista di tutela ambientale e paesaggistica - ha detto l’assessore Del Re -, con l’introduzione per la prima volta nel Comune di Firenze di un Regolamento per l’installazione e il controllo degli impianti. Laddove finora si faceva riferimento direttamente alla normativa regionale e nazionale (già di per sé tra le più stringenti in Europa), adesso vogliamo dotarci di uno strumento che consenta anche al Comune di potersi esprimere in merito con maggiore efficacia di indirizzo degli interventi. Sebbene infatti il potere dell’ente locale sia limitato, con il Programma e il regolamento che abbiamo deliberato, oltre a mappare e definire gli sviluppi della rete in modo razionale a tutela di una copertura uniforme sul territorio, l’Amministrazione comunale vuole reagire all’aumento di impianti che segue le diverse richieste dei gestori, indicando ulteriori paletti di tutela sia a livello ambientale che di rispetto delle aree di Core Zone e Buffer Zone Unesco. Queste ultime rappresentano il vero punto di forza per poter limitare interventi che mal si conciliano con contesti di pregio in cui anche di recente sono state installate queste antenne senza che l’amministrazione avesse strumenti per dire di no. I 18 punti belvedere che abbiamo inserito lo scorso anno con una variante al Regolamento Urbanistico diventano dunque strategici per valutare l’inserimento nel contesto paesaggistico dei nuovi impianti. Si tratta di norme, infatti, a cui abbiamo lavorato congiuntamente con gli uffici urbanistica, ambiente e Unesco del comune di Firenze, a conferma di quanto sia importante tenere oggi questi temi assieme per uno sviluppo sostenibile del territorio”.

 

“La Regione sta lavorando in questi mesi ad una revisione delle legge sulle radiocomunicazioni, la numero 49 del 2011 – ha detto l’assessore all’innovazione della Toscana Stefano Ciuoffo –. Arpat, l’agenzia di protezione ambientale, uffici regionali e Fondazione Ugo Bordoni si stanno confrontando con due obiettivi: quello di avere le massime garanzie sul fronte della tutela della salute dei cittadini e dall’altro il recepimento delle nuove opportunità tecnologiche. Intendiamo farlo offrendo supporto ai Comuni, mettendoli in grado di dialogare con gli operatori 5G ed offrendo piattaforme e soluzioni per arricchire le capacità di progettazione, pianificazione ed inserimento di queste tecnologie nell’ambito dello sviluppo urbanistico, del territorio e sostenibile. L’ubicazione deve essere dunque studiata in modo da non sovraccaricare aree con emissioni che si sommano a quelle di altri sorgenti. Una buona notizia è che le nuove antenne dei ripetitori 5G sono intelligenti e si attivano e modulano potenza ed emissioni delle onde radio in base al numero di dispositivi in zona che ne richiedono il segnale. Metteremo a disposizione dei Comuni metodologie, linee guida e buone pratiche da scambiare, ma offriremo supporto pure attraverso il Centro di competenza 5G che si trova a Prato e che farà da fulcro per un dialogo strutturato con il mondo delle imprese e della ricerca. Proprio in questo contesto, si innesta l’azione del Comune di Firenze, con cui la sinergia delle azioni è stata già avviata in questi mesi, e da cui abbiamo tratto spunti innovativi per la revisione della normativa regionale sulle radiocomunicazioni”.

 

Nella definizione del Programma comunale degli impianti, che ha durata triennale, l'Amministrazione comunale osserva una serie di criteri localizzativi: gli impianti di radiodiffusione radiotelevisivi saranno posti prevalentemente in zone non edificate; gli altri tipi di impianti saranno posti prioritariamente su edifici o in aree di proprietà pubblica; nelle aree di interesse storico, monumentale, architettonico e paesaggistico ambientale, l'installazione degli impianti sarà consentita con soluzioni tecnologiche tali da mitigare l'impatto visivo; sarà favorito l'accorpamento degli impianti su strutture di supporto comuni o all'interno di siti comuni; sarà vietata l'installazione di impianti di radiodiffusione radiotelevisivi e per telefonia mobile su ospedali, case di cura e di riposo, scuole di ogni ordine e grado, asili nido, carceri e relative pertinenze, salvo che tali localizzazioni risultino le migliori in termini di esposizione complessiva della popolazione.

 

Nelle aree soggette a tutela, nelle zone A e nelle Core Zone e Buffer Zone dei due siti Patrimonio mondiale Unesco presenti sul territorio comunale (Centro storico di Firenze e Giardini e ville medicee della Toscana), l’installazione degli impianti sarà consentita solo con soluzioni tecnologiche tali da mitigare al massimo l’impatto visivo. Avvalendosi dei 18 punti di Belvedere definiti nel Piano strutturale, i gestori dovranno fornire un elaborato grafico a corredo del progetto per verificare l’impatto dell’intervento sul patrimonio culturale e sul paesaggio. Sarà infine vietato installare impianti in aree o siti diversi da quelli indicati nel Piano comunale degli impianti radio trasmissivi per telefonia mobile. 

 

 
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