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Covid, il riconteggio dei dati che manda la Toscana in rosso per un soffio

Un report di 102 positivi arrivato in ritardo ha fatto salire l'indice dei contagi

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sabato 27 marzo 2021 09:25

La Toscana data praticamente per certa in arancione, poi la doccia fredda nel tardo pomeriggio di ieri: sarà zona rossa da lunedì. Cosa è successo? Un riconteggio, reso necessario da alcuni dati arrivati in ritardo in Regione e quindi mandati in ritardo a Roma, che hanno fatto andare l'indice dei contagi settimanali sopra la soglia dei 250 per 100mila abitanti. Di poco, pochissimo, ma sopra.

 

A spiegarlo è il presidente della Regione Eugenio Giani, intervenuto a Titolo V su Rai Tre. "Oggi a pranzo mi è stato comunicato dall'assessorato che nel valutare tutti i report sui tamponi, da Prato era arrivato nel tardo pomeriggio un report con 102 positivi. Sono state fatte ieri le somme delle 7 giornate che danno i numeri per misurare l'indice di contagio, ovvero i contagi su 100mila abitanti che non devono superare i 250, e con questi 102 si superava il limite. Io per assoluta trasparenza ho comunicato subito il nuovo dato a Roma. Avevamo 250,7 contagi su 250, ma il decreto legge fissa il limite a 250", quindi la Toscana sarà zona rossa. Le restrizioni scatteranno lunedì 29 marzo e andranno avanti almeno fino al 6 aprile. 

 

Giani ha parlato anche dei vaccini, con la Toscana in fondo alle classifiche nazionali per le somministrazioni agli over 80, ma in testa per gli under 59. "Le due cose - ha detto Giani - sono divise, perché under 59 significa AstraZeneca quindi un altro vaccino, il vaccino Pfizer per gli anziani over 80 e operatori sanitari ha avuto questo livello di utilizzo: prima di tutto gli anziani delle Rsa che in Toscana sono un numero consistente, poi il personale sanitario e poi gli over 80. Siamo al 100% della copertura delle Rsa mentre la media delle regioni è al 86%, al 100% della copertura del personale sanitario, e quindi quella forbice di percentuale la perdiamo negli ultraottantenni. Per quanto riguarda i fragili, ne abbiamo vaccinati 16mila col Moderna e ho messo la protezione civile concentrata sull'andare a casa di queste persone, vogliamo dedicare totalmente il vaccino Moderna a loro, così come il Pfizer agli ultraottantenni".

 

Sulla scelta di aprire le prenotazioni per gli avvocati. "Il vaccino AstraZeneca si riferiva a tutti coloro sotto i 55 anni, era inutilizzabile per i fragili e per gli over 80, e c'era da decidere come impegnarlo sulla base delle circolari nazionali. In una comunità gli elementi fondamentali sono, accanto al personale sanitario, a cui va uil Pfizer, la scuola, e i vari servizi pubblici, le forze dell'ordine, e le categorie della giustizia. Sono i riferimenti delle circolari nazionali. Quando ci rendemmo conto che era necessario procedere senza mettere l'una contro l'altra le categorie, ed eravamo subissati di richieste di categorie, allora abbiamo fissato il principio dell'età, e stiamo andando avanti così".

 

Immagine di repertorio

 

 

 
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