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Rifiuti nocivi ed inquinanti usati come concime in terreni tra Pisa e Firenze, 4 arresti

Terreni che sono risultati presentare rilevante concentrazione di cromo esavalente e idrocarburi

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martedì 09 giugno 2020 11:59

Oltre 24mila tonnellate di rifiuti speciali, contenenti sostanze nocive ed inquinanti, usati per concimare oltre 150 ettari di terreni agricoli tra le province di Pisa e di Firenze.

 

E' quanto è stato scoperto con l'Operazione denominata Blu Mais. Dalle prime luci dell’alba personale della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Firenze, congiuntamente a personale del Gruppo Carabinieri Forestali di Firenze e della Polizia Municipale dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Firenze - Dott. Angelo Antonio Pezzuti - che ha disposto misure cautelari personali agli arresti domiciliari nei confronti di 4 indagati.

 

L’indagine, della DDA fiorentina (Sostituti Procuratori D.ssa Alessandra Falcone e Dott. Giulio Monferini), ha avuto al centro i flussi di rifiuti speciali derivanti dal trattamento dei prodotti conciari, che venivano falsamente qualificati come ammendanti compostati misti per essere illecitamente smaltiti su terreni agricoli. 

 

In particolare, come riporta una nota diffusa dai carabinieri, sono stati illecitamente smaltiti oltre 24.000 tonnellate di rifiuti speciali, contenenti sostanze nocive ed inquinanti, attraverso il loro utilizzo nella normale pratica agricola per concimare oltre 150 ettari di terreni agricoli coltivati a granoturco e girasole, ubicati tra le province di Pisa e di Firenze, terreni che dalle analisi effettuate sono risultati presentare una rilevante concentrazione di cromo anche esavalente e idrocarburi.

 

Le attività organizzate dagli indagati prevedevano, in sintesi, l’illecito recupero di ingenti quantità di rifiuti speciali, sia conferiti da una pluralità di imprese conciarie sia derivanti dalla lavorazione di sottoprodotti animali che, sulla base di fittizi certificati di analisi venivano qualificati come prodotti ammendanti compostati misti che pertanto figuravano essere idonei alla concimazione.

 

Successivamente avveniva la fittizia vendita del presunto ammendante ad imprese agricole compiacenti che, per contro ricevevano un compenso stabilito sulla base della quantità di prodotto “acquistato”. Gli stessi, utilizzando documenti di trasporto e i certificati analitici fittizi, provvedevano al trasporto ed all’illecito smaltimento dei rifiuti spandendoli su terreni agricoli nella loro disponibilità. 

 

Il GIP ha disposto anche il sequestro preventivo per equivalente fino all’importo di oltre 3 milioni di euro nei confronti del Consorzio per la gestione dei rifiuti e di alcuni indagati, calcolato come l’illecito profitto derivante dal mancato conferimento in discarica dei rifiuti speciali prodotti, oltre al sequestro di oltre 300.000 euro per gli agricoltori coinvolti che venivano “pagati” per poter conferire i rifiuti nei loro terreni durante la normale pratica agricola. L’esecuzione di tale sequestro è stato delegato alla Sezione di PG – aliquota Guardia di Finanza.

 

Immagine di repertorio

 

 

 
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