Bagno a Ripoli, vittima di bullismo nello spogliatoio del calcio: il racconto della mamma
Il ragazzino, 13 anni, è stato difeso da un compagno
martedì 24 ottobre 2017 13:32
“La risposta ai tre compagni di squadra str... che negli spogliatoi del calcio ti hanno fatto uno scherzo orribile… Anzi un vero e proprio atto di bullismo, è la tua faccia Amore mio! Alta, fiera e timida come sei tu, che chiami amici anche quei tre che amici non sono!”. Inizia così il racconto pubblicato su Facebook dalla mamma di Olmo, un ragazzino di 13 anni diversamente abile vittima di un atto di bullismo nello spogliatoio di una società di calcio di Bagno a Ripoli (Firenze).
Racconto che la madre di Olmo ha accompagnato a tre foto del figlio, con la rasatura dei primi baffetti. "La tua faccia che cresce con te! Con i primi baffi che hai deciso di rasarti come i grandi, perché ora tu sei grande. Alla faccia di loro tre, che chissà se da ciò che hanno fatto potranno mai crescere... Glielo auguro. E lo auguro soprattutto alle loro famiglie! Noi dalla parte nostra, Amore mio, abbiamo la Forza della vita che ci ha già messo alla prova tante e tante volte. E tutte le volte Te e noi che siamo la Tua famiglia, abbiamo fatto un passo in più. Cambiamolo questo mondo...".
Non si può che dare ragione alle parole della mamma, che non può chiamare solo 'scherzo' quello che è accaduto al figlio, costretto da tre ragazzini a mangiare la merenda che gli avevano buttato nell'acqua della doccia.
Una storia che non vorremmo dover raccontare, ma che non è priva di qualche squarcio di luce. C'è una madre che non resta in silenzio, il volto sorridente di Olmo, e c'è M. M. è un compagno che non è rimasto a guardare, che ha difeso Olmo, provando a fermare i tre ragazzini. Ed è stato lui, poi, a raccontare quello che è successo, rivolgendosi ad un insegnante.
A questo ragazzino sono andati i ringraziamenti della madre di Olmo. “Tu hai tanti amici che, a differenza di quei tre, ti vogliono bene perché sei te. Perché sei Olmo. Non per pietà o per fare una buona azione! Sei fortunato, che sono più gli amici che vogliono ridere con te di quelli che vogliono ridere di te... e non con uno scherzetto! E a tutti i miei amici genitori dico che per fortuna ci sono ancora ragazzini che non si piegano ai soprusi, che denunciano, che chiedono giustizia, che mettono a repentaglio la loro tranquillità, per un Amico! Grazie M. Hai dimostrato un coraggio, una correttezza, una forza che quei tre messi insieme non avranno mai!”.
Sul fatto si è soffermato anche il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, che in un lungo post su Facebook ha dichiarato di voler stringere la mano sia ad Olmo che a M.
"In quello che è accaduto a Olmo, credetemi, c'è qualcosa di bello e ve lo voglio raccontare, così come la sua mamma lo ha raccontato a me poco fa, quando l'ho sentita per telefono per sapere cosa fosse successo. La cosa bella, su cui mi voglio soffermare, si chiama M. ed è il compagno di Olmo che ha tentato di difenderlo quando alcuni ragazzi gli hanno buttato la merenda nell'acqua della doccia per poi costringerlo a mangiarla. Il suo intervento lì per lì non è riuscito a fermare le prese in giro nei confronti di Olmo. Ma il fatto che non sia rimasto indifferente di fronte a una ingiustizia, che abbia avuto il fegato di farsi avanti, di cercare di convincere i compagni a non prendersela con un amico con meno difese e poi di denunciare tutto all'insegnante è importantissimo. Lo è per Olmo, per i suoi coetanei e per tutti noi. Il coraggio di M. è una speranza, un seme che deve essere coltivato. Per questo sarei felice di incontrare sia lui che Olmo, per poter stringere la mano a entrambi e ringraziarli per averci mostrato con i fatti che il buono e le storie belle ancora esistono e dobbiamo tenerle con noi e farne tesoro".