Duomo di Firenze, collocata sulla facciata una replica di marmo di una scultura ottocentesca [FOTO]
A ottobre altre tre opere saranno rimosse dalla facciata del Duomo di Firenze
mercoledì 06 settembre 2017 16:23
Con l’ausilio di due gru, i restauratori dell’Opera di Santa Maria del Fiore hanno collocato questa mattina, mercoledì 6 settembre, sulla facciata del Duomo di Firenze una replica di marmo di una scultura ottocentesca.
L’opera, scolpita a mano dalle maestranze della Bottega di restauro dell’Opera e alta un metro e 75 centimetri, raffigura “Samuele”, uno dei personaggi dell’Antico Testamento. L’originale della scultura, opera di Giovan Battista Tassara, risale al periodo in cui fu costruita la nuova facciata del Duomo di Firenze, di cui ricorrono quest’anno 130 anni. Rimosso alcuni anni fa per motivi di conservazione, il "Samuele", dopo il restauro, è entrato a far parte della collezione del nuovo Museo dell’Opera del Duomo, dove è visibile al pubblico fin dall’apertura.
Nel mese di ottobre, saranno rimosse dalla facciata del Duomo anche altre tre grandi sculture degradate: "Papa Leone Magno", "Papa Gregorio VII" e "Papa Celestino". Le tre statue, opera di Raffaello Romanelli, Fortunato Galli e Dante Sodini, saranno prima restaurate e poi sostituite sulla facciata da repliche di marmo.
I lavori odierni fanno parte di un più ampio progetto di manutenzione e restauro della facciata ottocentesca del Duomo di Firenze, comprendente anche le tre porte bronzee, iniziato a luglio di quest’anno.
“Si parte dal restaurare gli originali - ha spiegato Marcello del Colle, coordinatore dei restauratori della Bottega - Una volta terminata questa fase, si passa alla realizzazione delle repliche. Prima di tutto andiamo a scegliere un blocco di marmo alle cave di Carrara. Una volta che il marmo è in Bottega, si esegue la sgrossatura e poi si scolpisce la scultura nei dettagli come è stato per la replica del Samuele. Per le tre sculture, che saranno rimosse dalla facciata del Duomo il prossimo ottobre, questa volta sarò affiancato nell’esecuzione delle copie, da altri due giovani restauratori a cui insegnerò la tecnica della scultura, così come era uso fare nelle Botteghe”.