Terremoto, testimonianza dall'Umbria 'Abbiamo paura'
"Speriamo non ci siano altre scosse"
domenica 30 ottobre 2016 09:09
La terra che trema. La paura. Il rumore degli oggetti che crollano. Un incubo che sta avvolgendo il Centro Italia negli ultimi giorni, un incubo che lascia le persone indifese e spaventate. Persone con una vita normale, che angosciate sono costrette ad uscire di casa e a sperare che le scosse terminino in fretta, che non tornino più.
E' la storia, comune ma non banale, di Paola Pupo e della sua famiglia che per un periodo della sua vita ha vissuto a Firenze, che ama profondamente la nostra città, ma che vive a Ficulle, un paesino in provincia di Terni, in Umbria.
L'Umbria verde, l'Umbria antica, l'Umbria perennemente scossa.
"Stamani stavo dormendo quando ho sentito il letto ballare, gli oggetti cadere dai mobili. Sono attimi in cui la mente si svuota. Io e mio marito Silvio ci siamo alzati di corsa." Il terremoto, di nuovo.
Una scossa forte ( le ultime notizie parlano di una magnitudo di 6.5), un scossa che è sembrata durare in eterno. "Ho svegliato mia figlia, Elisa. Ha 12 anni ed era spaventata; ci siamo rifugiate sotto l'arco portante dell'abitazione mentre mio marito cercave di aprire la porta. Non era facile: la paura, la scossa. Non riusciva quasi ad infilare la chiave".
E poi la corsa lungo le scale della palazzina a due piani ove abitano, in pigiama, l'incontro con il vicinato, tutti fuori. Come negli ultimi giorni. "Abbiamo sentito tutte le scosse e tutte le volte siamo usciti, spaventati. Aspettiamo un poco e poi torniamo nelle case, sperando che sia l'ultima volta."
Questa volta è stata particolarmente violenta, in tutto il paese lo hanno sentito: sportelli che si aprono, oggetti che cadono, quadri che si staccano dalle pareti. "Mia madre Antonia stava accendendo la stufa a legna; la scossa le ha fatto cadere i fiammiferi e la legna di mano" ci dice.
E poi una grande paura: "Ficulle, come molti paesini in Umbria e nel centro Italia, è stata costruita molti secoli fa. Chi ci assicura che queste scosse non provochino danni alla lunga?" Una paura appena sussurrata, perchè sarebbe terribile se si concretizzasse.
Una paura che lascia i segni, anche fisici. "Sento le gambe dolenti per la tensione ancora adesso, la mente sottosopra. Abbiamo paura"
Esiste una sola consolazione "Per il momento non ci sono stati morti, anche se vedere le persone che hanno perso tutto strazia il cuore. Non hanno perso solo abitazioni, hanno perso anche oggetti che magari hanno un valore affettivo e che in certe situazioni sono necessari per andare avanti".
E, di nuovo, una speranza "Speriamo non ci siano altre scosse".