Mattarella a Firenze: 'Pensare di farcela senza l'Europa è pura illusione, oppure inganno consapevole'
Il Presidente della Repubblica inaugura 'The State of the Union'
giovedì 10 maggio 2018 10:27
Intervento all'inaugurazione di 'The State of the Union' per il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella.
Il Capo dello Stato ha partecipato questa mattina, giovedì 10 maggio 2018, all'evento organizzato dall'Istituto Universitario Europeo a Firenze, intervenendo presso la Badia Fiesolana. "Non possiamo sottacere quanto sia diffusa, fra i cittadini europei, la convinzione che il progetto comune abbia perso la sua capacità di poter realmente venire incontro alle aspettative crescenti di larghi strati della popolazione", ha esordito Sergio Mattarella. "L'Italia è orgogliosa che sia Firenze a ospitare l'Istituto Universitario Europeo che, da oltre quattro decenni, contribuisce all'approfondimento della dimensione accademica e culturale del processo di integrazione europea
Firenze al centro della politica europea per tre giorni, con 'The State of The Union'. Continua così il Capo dello Stato, intervenuto a Firenze nelle ore decisive per la formazione di un nuovo governo: "Tutti sanno che nessuna delle grandi sfide, alle quali il nostro continente è oggi esposto, può essere affrontata da un qualunque Paese membro dell’Unione, preso singolarmente. Pensare in Europa di potercela fare da soli è pura illusione, oppure è un inganno consapevole delle pubbliche opinioni".
"La sicurezza e il progresso di qualsiasi società si basano sul principio della mutualità tra i suoi membri - continua Mattarella -. I padri fondatori dell’UE furono uniti dalla solidarietà che proveniva da un compito comune: rifondare le loro comunità travolte dagli orrori della guerra nazi-fascista. Tanta parte dell'opinione pubblica del continente appare percorsa da sentimenti di disillusione, immemore del significato e dei risultati di un cammino prezioso e positivo, diretto a un traguardo che ha animato gli spiriti della gioventù formatasi nel '900. Questa mancanza di consapevolezza si colloca al di fuori della visione della storia. La operosa solidarietà degli esordi sembra, infatti, essersi trasformata in una stagnante indifferenza, in una sfiducia diffusasi, pervasivamente, a tutti i livelli, portando opinioni pubbliche, Governi, Istituzioni comuni, a diffidare, in misura crescente, l'uno dell'altro.
Numerosi concittadini europei hanno smesso di pensare che l'Europa possa risolvere - nell'immediato o in prospettiva - i loro problemi. Vedono sempre meno nelle istituzioni di Bruxelles un interlocutore vantaggioso, rifugiandosi in un orizzonte puramente domestico, nutrito di una illusione: pensare che i fenomeni globali che più colpiscono possano essere affrontati al livello nazionale.
Una situazione paradossale, se pensiamo che oltre tre successive generazioni non hanno conosciuto, grazie all'integrazione, il dramma della guerra, che ha lambito e lambisce i confini dell'Unione. Basti pensare ai Balcani pochi anni addietro, alla crisi ucraina, ai conflitti nella regione del Nord Africa e del Medio Oriente.
Tutti sanno che nessuna delle grandi sfide, alle quali il nostro continente è oggi esposto, può essere affrontata da un qualunque Paese membro dell'Unione, preso singolarmente, quale che sia la sua dimensione".
"Abbiamo una moneta capace di costituire un punto di riferimento concreto sul piano internazionale, un ruolo che nessuna moneta nazionale potrebbe svolgere. Stiamo perseguendo una politica di indipendenza e di qualità sul piano dell’energia che renderà l’Europa meno assoggettata a singoli fornitori. Vogliamo affermare regole ambientali al più alto livello degli standard internazionali, a protezione della salute dei cittadini e del futuro del pianeta. Forse non ci rendiamo conto a sufficienza di come gli “altri”, gli “extra-europei”, a differenza di alcuni fra noi, ci vedano e percepiscano in modo crescente come #Europa e non più come singole realtà. E' evidente come l’#Europa abbia bisogno di saper governare i problemi dell’oggi con la forza delle proprie radici e gli ideali della sua storia".
"Le Istituzioni europee e gli Stati membri dovrebbero dedicare ben maggiore impegno a opera di capillare e duratura istruzione sulle “ragioni profonde” dell’Europa. La solidarietà sul piano della sicurezza, l’integrazione militare, non possono essere disgiunti da obiettivi di solidarietà civile e politica. All’interno dell’Unione, dossier centrali attendono ormai da tempo di essere affrontati con risolutezza, primi fra tutti la riforma del sistema di Dublino e l’Unione bancaria. Noi auspichiamo vivamente che il bilancio comune possa espandersi, nonostante la Brexit, grazie anche ad ulteriori risorse proprie".
Il Presidente Mattarella ha poi visitato Villa Salviati. "Con il Presidente Mattarella a Villa Salviati, dove sono custoditi gli Archivi Storici dell'UE. Ecco un documento straordinario che voglio condividere con voi: è il Manifesto di Ventotene nella sua copia originale. Da qui è nata la parte migliore dell’Europa", scrive il sindaco di Firenze, Dario Nardella, su Twitter, postando le foto dell'incontro con il Capo dello Stato e del documento.
(foto dal profilo Twitter del Quirinale)