Ricette toscane: i Brutti Buoni
Il nome deriva dal loro aspetto, un po' "brutto"
Brutti Buoni, Brutti ma Buoni, Brutti e Buoni o Mandorlati di San Clemente. Tanti i nomi con cui sono conosciuti questi biscotti toscani.
I Brutti Buoni, insieme ai cantuccini alle mandorle, sono dei dolci tipici di Prato.
Il loro nome deriva dalla forma che hanno: il loro aspetto è un po’ “brutto”, sono delle palline irregolari e un po’ bitorzolute, ma il sapore non può essere altro che buono.
Sembra però che la loro origine sia piemontese. Si dice che i pasticcieri sabaudi, quando la capitale d’Italia fu trasferita da Torino a Firenze, portarono in Toscana questi dolcetti. Da Firenze vennero dirottati a Prato dove i pratesi li gemellarono ai loro biscottini.
Ingredienti:
400 g di mandorle dolci
10 g di mandorle amare
400 g di zucchero
5 chiare d’uovo
mezzo limone
zucchero a velo
Preparazione:
Tritare finemente le mandorle.
Sbattere le chiare d'uovo e lo zucchero a neve con la frusta e aggiungere le mandorle.
Unire anche mezza buccia di limone grattugiata.
Formare delle piccole palline e posizionarle sopra la carta forno. Infornare a 160 gradi per circa 30 minuti.
Una volta raffreddati i biscotti, cospargerli con dello zucchero a velo.
La ricetta originale prevederebbe due cotture: la prima in pentola a impasto terminato e la seconda in forno.