Firenze, gli alberi di Stelle Confuse [INTERVISTA]
"Posso solo consigliare a tutti di guardare la street art come a qualcosa di alternativo al bombardamento dei loghi commerciali"
sabato 09 aprile 2016 16:58
Da dove nasce l'idea di StelleConfuse?
L'idea delle “stelle confuse” nasce dall'affermazione che queste non possono esistere neanche in una poesia. Un professore di italiano sentenziò così leggendo quello che avevo scritto, da quel momento le stelle confuse cominciarono ad esistere realmente e non solo nella mia fantasia. Il titolo delle poesia è “Fantasmi del Passato” e le stelle confuse ne appaiono addirittura a miliardi:
FANTASMI DEL PASSATO
Cuore batti ancora nel mio corpo indeciso come una volta.
I miei passi incerti fondono i colori di mille farfalle marine come nel giorno in cui il mondo senza attrito esploderà.
Il sangue continua a fluire nelle mie vene in lenti fiumi sospesi, mentre il colore della mia pelle si confonde oramai con la mia voce.
Non potrò mai più vedere il tuo cuore solitario che cerca di scalare discese inutili.
Un giorno infinitesimo è stato il nostro amore,
una notte eterna sarà il nostro incauto futuro.
Ancora sogno le tue mani che cercano di afferrare la mia mente tra miliardi di stelle confuse.
La mia ricerca si sta facendo vana, il tuo cuore è nascosto negli antri più oscuri della mia anima.
Fuoco segui il mio profilo incorporeo e brucia tutti coloro che hanno osato dividerci.
Acqua rientra nei miei occhi e inonda il mio cervello di stupide immagini di donne nude.
Cuore batti ancora nel suo corpo deciso come una volta.
Aspettando la notte.
Cosa rappresenta il tuo albero?
Il mio albero si può dire che rappresenti la sintesi di una storia, la mia storia artistica. Quando scrivevo non riuscivo mai a trasmettere agli altri quello che avevo in testa e quindi costantemente rivedevo e limavo i miei racconti fino a farli diventare una poesia di poche righe. L'albero è un logo e come tale è il riassunto ai minimi termini di un pensiero, un concetto che non lascia dubbi alle interpretazioni. Plant a Tree o meglio Pianta un Albero è una proposta che faccio alle persone per migliorare il mondo con un piccolo gesto.
Qual è l'opera a cui sei più legato e perchè?
E' difficile sceglier a quale opere sono più legato. Essendo molto critico su quello che faccio ogni opera non rappresenta mai per me un punto di arrivo ma un nuovo punto di partenza per qualcosa di migliore. Ma se proprio devo scegliere, sono molto affezionato ad un quadro che ho realizzato a 4 mani con Forma, uno street artist di Empoli, per la mia prima esposizione. Era il 2009 e con Forma ho allestito in un circolo di periferia una vera e propria mostra underground con i quadri che a metà serata cadevano dalle pareti perchè attaccati con il patafix... quel quadro era esposto e rappresenta per me l'inizio ufficiale della mia storia artistica.
Hai mai avuto incontri o scontro con le istituzioni di Firenze o le forze dell'ordine?
Il mio progetto artistico sfrutta ogni opportunità per promuovere i messaggi di cui è portatore, sia l'impegno ecologista di Plant a Tree sia quello di promotore della sticker art non sono rigidamente vincolati ad opere illegali ma sono flessibili alle più diverse situazioni. Ad esempio ho partecipato a dicembre dello scorso anno all'evento Cantieri Creativi, un progetto pilota dell'Associazione Via Maggio che ha messo a disposizione la pannellistica del cantiere di restauro della fontana di Piazza Santo Spirito a un selezionato gruppo di street artist. In questa occasione ho realizzato “The Big Heart of Florence” un enorme combo sticker a forma di cuore in cui erano presenti le opere dei più importanti sticker artist mondiali. Per adesso per fortuna non ho avuto grandi scontri con le istituzioni o le forze dell'ordine anche perchè cerco sempre di agire nelle zone degradate nel rispetto degli edifici storici di Firenze e sempre con interventi non permanenti.
Poco tempo fa un uomo è stato accusato di deturpamento per avere scritto sul muro di un monumento. Come ti senti verso di lui? E, se ti senti differente, perchè?
Il gesto dell'uomo non ha niente a vedere con la street art, può essere compreso solo collegandolo all'istinto, che abbiamo fin da bambini, di scrivere sui muri. In ogni caso quello che rimane è un atto di vandalismo mosso da scopi personali. Non ho mai scritto su un muro in modo illegale o agito su monumenti, mi sono sempre limitato ad attaccare poster o sticker per le strade di tutta Europa. La street art deve segnalare il degrado e non certo crearlo.
Cosa ti sentiresti di dire ai fiorentini che non accettano la street art?
La street art come tutte le cose è normale che non piaccia a tutti. L'illegalità del gesto se da un lato attira certe persone, che sono affascinate da chi va contro le regole, ad altre proprio a causa di questo aspetto la rigettano a priori. Posso solo consigliare a tutti di guardare la street art come a qualcosa di alternativo al bombardamento dei loghi commerciali (che anche se autorizzati non sono certo meno invasivi e deturpanti del centro storico cittadino) e ad una comunicazione delle informazioni da parte dei mass media sempre troppo schierata da qualche parte. Ognuno poi è libero di trarre le proprie conclusioni... ma se un'opera di street art è riuscita a strappare una riflessione ed a attivare un po' di neuroni nella testa delle persone ha già raggiunto uno degli obiettivi prefissati.
Cosa pensi possa fare per migliorarsi e abbracciare anche l'arte moderna?
L'arte moderna, come tutte le forme di artistiche, deve essere raccontata. E' questo che attualmente manca, viene data tanta attenzione a notizie che non meriterebbero neanche una riga su un foglio mentre la Cultura è sempre lasciata in sordina dai più importanti mezzi di comunicazione. Per fortuna esistono piccole isole felici in cui si parla di cosa succede veramente in città al di fuori dei soliti argomenti “consumistici”