Firenze, polemica sulle statue in piazza Duomo: la Regione valuta di rimuoverle in anticipo
La mostra di Giannelli stroncata da Artribune, che racconta di insulti ricevuti dall'ufficio stampa
venerdì 07 marzo 2025 09:46
Stroncatura, insulti e forse una chiusura anticipata: è quello che sta succedendo in questi giorni dietro alla mostra “Il Cielo sopra Firenze”, in corso in centro.
Si tratta dell'esposizione di Emanuele Giannelli, promossa dall’Opera Medicea Laurenziana e dalla Regione Toscana, aperta al pubblico dal 20 febbraio, che vede la presenza di tre sculture monumentali: The Watcher (5 mt.) installata sul lato destro della Basilica di San Lorenzo, e due Korf17 (5 mt) ai due lati del portone di ingresso della sede della Regione Toscana, Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza Duomo.
Ad esprimere un'opinione sulla mostra arriva l'articolo della rivista Artribune, che critica sia l'esposizione che l'operazione in sè. "C’è un minestrone di scadente arte pubblica contemporanea ai piedi del Duomo di Firenze", il titolo dell'articolo a firma del direttore Massimiliano Tonelli. "A dir poco un pastrocchio. Una cacofonia di opere d'arte piazzate alla rinfusa nello spazio pubblico senza cura, senza dialogo, senza logica, senza rispetto né consapevolezza".
L'articolo si sofferma sulla carriera dell'artista che "non ha i titoli per stare nel luogo straordinario dove è stato messo per volontà della Regione Toscana", sulla modalità di esposizione ("Questo non è in nessun angolo del mondo il modo di esporre un’opera d’arte") e sulla troppa vicinanza con un’altra opera d’arte contemporanea, L'Attesa di Marco Lodola "nel mondo fatato della Regione Toscana mecenate delle arti questi tre capolavori se ne stanno insieme allegramente in un minestrone di pressappochismo e mancanza di rispetto", si legge ancora nell'articolo, che infine si rivolge direttamente alla Regione Toscana. "La prossima volta, se siete autenticamente interessati a collocare arte contemporanea nello spazio pubblico procedete come segue: selezionate un curatore dall’eccellente curriculum, se possibile lo affiancate da un comitato scientifico autorevole, pubblicate un bando di evidenza pubblica o vi fate preparare dal curatore una seria short list di artisti di prim’ordine, reperite il budget per la realizzazione (ché gli artisti che si pagano da soli l’installazione sono quasi sempre scarsi e commerciali) e infine consentite al curatore di allestire le opere come si deve. Questo atteggiamento distingue una committenza da una baracconata".
Un articolo che non è passato inosservato, e che avrebbe scatenato la dura reazione di un ufficio stampa, che, come denunciato da Artribune in un altro articolo, non avrebbe risparmiato insulti al direttore della testata. "La scelta dell’ufficio stampa è stata invece sorprendentemente quella di insultare pesantamente l’autore dell’articolo e la testata mediante una lunga serie di messaggi diretti su WhatsApp al direttore di Artribune Massimiliano Tonelli", messaggi pubblicati nell'articolo, come: "Vergognati sei solo un poveretto, pensi che l’arte sia solo quella dei tuoi compari? La tua rivista del cazzo non vale niente", "Togli quelle porcate che hai scritto e chiedi scusa a tutte le persone per bene che hai offeso".
La mostra dovrebbe terminare il 15 maggio, dovrebbe, perché la Regione è intervenuta sulla vicenda, ventilando la possibilità di terminarla in anticipo. "Nell’ambito del dibattito relativo all’installazione, in piazza Duomo, delle due opere denominate Korf 17, realizzate dall’artista Emanuele Giannelli, la Regione Toscana non entra nel merito delle valutazioni di natura artistica ed accademica. Preso atto delle affermazioni e delle dichiarazioni emerse sui mezzi di comunicazione, occorre precisare che queste nulla hanno a che fare con l’ufficio stampa della Regione Toscana. La Regione Toscana sta valutando di anticipare i termini di chiusura dell’esposizione temporanea delle citate opere", si legge nella nota della Regione.