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E' Drusilla Foer il 'Personaggio Fiorentino 2024': 'Nella bellezza di Firenze si trovi spazio per il contemporaneo'

'Sincerità e poco politically correct, grazie a chi mi ha espresso simpatia. Nuovo Sanremo? Magari in gara'

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martedì 31 dicembre 2024 16:54

E' Drusilla Foer il 'Personaggio Fiorentino del 2024' per i lettori di 055Firenze.it! L'attrice e conduttrice, alter ego dell'attore fiorentino Gianluca Gori, ha vissuto un'(altra) annata da protagonista tra teatro, musica e tv. "Ringrazio per il premio, per l'idea, tutti coloro che hanno espresso una simpatia e un'accoglienza verso di me", racconta a 055Firenze.it. "Sono un personaggio che è poco politically correct o comodo, a volte abrasivo. Se sono stata accolta, è stata compresa la mia intenzione: esprimermi per ciò che penso con un tratto fiorentino, anche in modo ruvido".

 

Quali sono secondo lei i segreti del successo di Drusilla Foer? "Credo di essere un soggetto piuttosto diretto, di esprimere i miei pensieri in totale sincerità. Pur essendo un personaggio con delle complicatezze, ma esprimo pensieri molto sinceri e oggi avvertire la sincerità in chi ha il privilegio di fare questo lavoro è una grande cosa. Credo che sia il mio essere diretta a piacere alle persone. Almeno ad una parte".

 

E' stato un 2024 non facile per quanto riguarda la salute: "Sì, ho avuto questa polmonite bilaterale con ascesso che mi ha tenuto ferma sei mesi. Ma sono stati sei mesi anche necessari, ci ho preso anche gusto a non far niente. Anche se in questi anni ho fatto anche molto meno di quello che avrei potuto fare anche in tv, pubblicamente: specialmente dopo Sanremo c'è stata molto richiesta. Ma ho cercato di tirarmi un po' indietro, di non essere ovunque, mi stanco da sola e non ho voglia di rompere anche alla gente. Poi è partito "Venere Nemica", uno spettacolo teatrale da 60 date. Un grande successo".

 

Una delle belle avventure del 2024, "Venere Nemica", ancora in corso: "E' un testo che ha tantissimi piani di lettura, ogni sera con Elena Talenti scopriamo un aspetto di questo testo che ha tantissime sfumature. Non è stato né noioso né stancante, conquista come spesso succede il non ripetersi. Le persone forse vengono a teatro aspettandosi anche altro, ma si trovano in una bolla che non si aspettano. Tutto questo viene accolto con grande fortuna, e devo dire che viene anche molto applaudito... ma solo alla fine. Durante lo spettacolo c'è molto ascolto, ed è un valore importante, centrale. Se ascoltassimo di più ciò che avviene anche dall'altra parte del mondo, pensassimo che ciò che accade qui ci può bastare...".

 

E poi c'è stata anche tanta musica nel 2024 di Drusilla Foer, con l'uscita dell'album "DRU": "E' un album con tanti autori cari, con Mogol, altri che conoscevo o ho conosciuto. Cantare è molto bello e naturale, avevo fatto anche un concerto al Blue Note a Milano. Sì, è stato anche un anno di musica, serate belle. E il disco è una cosa che ascolto volentieri, soprattutto dopo un po' che era uscito ho scoperto che i pezzi tra di loro dialogavano bene".

 

E poi nei panni di Matilde in "Tutto chiede salvezza 2", fortunata serie Netflix: "E' stata un'esperienza potente, fare quel personaggio è stato anche facile. Era roba mia, ho vissuto tanti anni della tarda giovinezza in molti timidi ambienti, ho avuto amici che ho perso per dipendenze. Per me era facile avere quel tipo di rabbia e di sensibilità. Sul set c'era tanta commozione, che ho condiviso con bei compagni di viaggio. Tanti momenti di ascolto, per questo non è stato difficile recitare".

 

Se prova a guardarsi indietro, quali sono state le soddisfazioni più grandi degli ultimi anni? "In realtà vivo molto in quello che sto facendo, questo spettacolo "Venere Nemica" è una grande soddisfazione. Ho avuto molte soddisfazioni: oltre a questo premio molto gradito di 055Firenze, quest'anno mi hanno consegnato anche il Fiorino d'Oro, un premio anche per Gianluca Gori, è voluto andare lui a ritirarlo. Ma in generale non posso rispondere a questa domanda, faccio poche cose ma le faccio tutte con grande passione".

 

Senz'altro una grandissima affermazione è arrivata con Sanremo nel 2022, in tanti hanno considerato Drusilla Foer la vera 'regina' di quel Festival. Quest'anno torna al timone un altro fiorentino doc, Carlo Conti, con cui ha condiviso diversi progetti: non è che ci può essere spazio per un'altra incursione all'Ariston? "In quei giorni sarò in teatro per il mio spettacolo. Ma ci sono già stata a Sanremo, sono stata così bene che dovrei andarci ancora meglio. Magari un anno proverò ad entrare in gara, o ad essere ospite. Vediamo. Mi piace Sanremo, una volta veniva visto con una sorta di qualunquisimo, ma con la mia esperienza ho capito il valore di questa manifestazione, la partecipazione degli italiani. Sanremo unisce l'Italia".

 

Le chiedo quindi un bilancio di questo suo 2024: "Il bilancio direi molto positivo. Musica, teatro, cinema, grandissima soddisfazione. C'è stato anche lo spazio di fermarsi, importante perché a volte è necessario. Ora lo so, mi fermerò più spesso, cercherò di riposarmi di più. Ecco, magari senza avere una polmonite bilaterale".

 

Lei porta in giro per l'Italia la sua personalità, la sua schiettezza, ma anche la sua fiorentinità. Per ultima cosa le chiedo quindi il suo rapporto con Firenze, e quali sono secondo lei pregi e difetti dei fiorentini: "Noi abbiamo la bellezza negli occhi, ed è il più bel dono che ci sia stato dato. Una bellezza subita, non imposta. È bella Firenze, così come è bello un borgo con le case dei contadini. Forse a volte c'è un po' di arroganza, faccio l'antipatica ma trovo insopportabile questo riferire il proprio orgoglio al Rinascimento, alla culla dell'arte, perché ciò ha amputato in molti modi la contemporaneità a Firenze. Anche se ci sono piccole realtà, piccoli teatri che riservano attenzione, credo che manchino dei luoghi del contemporaneo a Firenze: Palazzo Strozzi ha preso un po' questo ruolo, ma mi piacerebbe ad esempio vedere un monumento di Anish Kapoor in piazza della Signoria. Mi piacerebbe più attenzione alla contemporaneità, ecco. Andare in centro a Firenze in certe strade è come andare a Vicenza, in tutta Italia abbiamo gli stessi negozi. Ma in noi c'è ancora questa bellezza che implora di essere guardata, una bellezza imponente. Firenze è una citta piccola e meravigliosa, dalle piccole meraviglie. Roma è una città maestosa di bellezza centrifuga, Firenze è una bellezza centripeta, che va trovata, cercata".

 

 
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