Vis Art

Firenze, la 15esima edizione di Middle East Now: 34 film in anteprima, focus su Libano e Palestina

Cinema, documentari, arte, mostre, food, incontri al Cinema La Compagnia, al Cinema Astra, a Rifugio Digitale

1 Visualizzazioni

lunedì 14 ottobre 2024 10:57

E' arrivato alla 15esima edizione Middle East Now, che si terrà a Firenze dal 15 al 20 ottobre 2024, al Cinema La Compagnia, al Cinema Astra, a Rifugio Digitale e in altri spazi cittadini, con un programma multiforme di eventi, tra cinema, documentari, arte, mostre, food, incontri e progetti culturali in senso più ampio. I

 

Il festival - che fa parte del programma 50 Giorni di Cinema a Firenze - da sempre si caratterizza per una forte attenzione all’attualità, al racconto dei fenomeni più nuovi e vibranti delle culture e delle società del Medio Oriente contemporaneo, in un momento come quello attuale in cui il Medio Oriente è drammaticamente più che mai al centro dell’attenzione. Tema del festival di quest’anno è infatti Ecologies of Resistance e, attraverso il programma cinema, le mostre e i talk, questa edizione rifletterà su questi aspetti cruciali dello stato di crisi attuale, caratterizzato da cambiamenti climatici e devastazioni ecologiche assieme al dramma della guerra, e inviterà a una reazione di resistenza e solidarietà nei confronti delle popolazioni coinvolte.


Sono 34 i film in anteprima (di cui 15 cortometraggi, 12 anteprime italiane, 5 anteprime europee e internazionali), premiati nei migliori festival internazionali. Storie forti, personaggi, i temi caldi dell’attualità nei titoli più recenti provenienti da Medio Oriente e Nord Africa, dalla vasta area che va dal Marocco all’Afganistan. Una 15° edizione con tante proiezioni speciali, in cui saranno protagonisti gli oltre 30 tra registi e ospiti invitati a Firenze a presentare i film e approfondirli con il pubblico in sala.

 

Tra gli eventi e progetti speciali in programma la mostra “AIR, RIVER, SEA SOIL. A history of an exploited land” curata da Roi Saade, in cui 6 fotografi e artisti raccontano come il dominio coloniale, passato e presente, e lo sfruttamento dell’ambiente abbiano trasformato il Medio Oriente e il Nord Africa, dal 17 ottobre al 3 novembre 2024 presso Rifugio Digitale; lo special guest HAMED SINNO musicista libanese-americano ed ex leader della band cult Mashrou Leila, da sempre attivista per la libertà di parola e sessuale, con la sua performance “Poems of Consumption”; GAZA KITCHEN. Ricette di una cucina sospesa, uno speciale evento – workshop dedicato alla tradizione culinaria di Gaza alla Scuola d’Arte Culinaria Cordon Bleu.


Middle East Now è organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, con la direzione artistica di Lisa Chiari e Roberto Ruta, con il sostegno di Fondazione Sistema Toscana per Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, con il supporto di Gruppo Why the Best Hotels Firenze, Fondazione Niels Stensen, Rifugio Digitale, MyMovies, Ponte33, in partnership con Meltin’Concept, e altre istituzioni e partner locali e internazionali.


Film di apertura dal Libano, martedì 15 ottobre, sarà Diaries from Lebanon (Libano, Francia, Qatar, 2024, 110') di Myriam El Hajj, documentario che ha debuttato alla Berlinale e che in forma di diario racconta quattro anni tumultuosi di una nazione in subbuglio, attraverso le ricerche personali di significato e di sopravvivenza dei tre protagonisti, Georges, Joumana e Perla. Tre destini incrociati e tre generazioni che – ciascuno a modo suo, con le armi, con il voto alle elezioni o manifestando per le strade – sono animati dallo stesso profondo desiderio di cambiare un paese malato. Ma con uno stesso dilemma: salvare il mondo o salvare sé stessi? Il Libano sarà anche protagonista del focus Cronache Libanesi.

 

Il Sudan, paese martoriato dalla guerra civile, ma con un grande fermento culturale, sarà protagonista della Closing Night con l'anteprima italiana del film Goodbye Julia (Sudan, Egitto, Germania, Francia, Svezia, Arabia Saudita, 2023, 120’) di Mohamed Kordofani, vincitore del Prix de la Liberté al festival di Cannes, e un cast tutto al femminile. Distrutta dal senso di colpa dopo aver nascosto un omicidio, Mona, una ex cantante del Nord Sudan, con un matrimonio complicato, cerca perdono accogliendo nella sua casa la vedova del defunto del Sud Sudan, Julia, e suo figlio Daniel. Incapace di confessare le sue trasgressioni a Julia, Mona decide di lasciarsi il passato alle spalle e adattarsi a un nuovo status quo, ignara che i disordini del paese potrebbero farsi strada nella sua casa e metterla faccia a faccia con i suoi peccati. Evento in collaborazione con Satine Film.


La Palestina avrà un focus importante, per approfondire un contesto politico, sociale e umano drammaticamente colpito da guerra e devastazioni. Tra i titoli in programma: No Other Land (Palestina, Norvegia, 2024, 95') di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor. Documentario acclamato al festival di Berlino, dove ha vinto il premio Miglior Documentario e il Premio del Pubblico, che cattura la realtà straziante dell'occupazione a Masafer Yatta, villaggio a sud di Hebron, attraverso l'improbabile amicizia tra Basel, una giovane attivista palestinese che ha combattuto l'espulsione di massa della sua comunità fin dall'infanzia e Yuval, un giornalista israeliano che si unisce alla sua lotta. Realizzato da un collettivo israelo-palestinese di quattro giovani attivisti, è un atto di resistenza creativa all’occupazione e ricerca di un percorso verso l’uguaglianza e la giustizia.
 

Il lungometraggio To a Land Unknown (UK, Palestina, Francia, Grecia, Olanda, Germania, Qatar, Arabia Saudita, 2024, 105') di Mahdi Fleifel, che ha debuttato a Cannes e nello spirito di “Ladri di Biciclette” racconta la vicenda dei cugini Chatila e Reda, cresciuti in un campo profughi palestinese in Libano e ora bloccati in un triste quartiere di Atene, dove cercano di racimolare soldi per ottenere passaporti falsi e andare in Germania. Quando Reda spreca i suoi risparmi nella sua dipendenza dalla droga, Chatila mette assieme un piano per una pericolosa rapina, per cercare la fuga prima che sia troppo tardi.


Janine, Jenin (Palestina, 2024, 60'), in anteprima al festival l’ultimo film del famoso regista e attore palestinese Mohammad Bakri, a ventuno anni di distanza da “Jenin, Jenin”, il documentario del 2002 censurato in Israele con cui Bakri, attraverso i racconti a caldo dei testimoni palestinesi, denunciava i crimini commessi dall'esercito israeliano durante l'attacco al campo profughi di Jenin, film che gli è valso due processi. Nel 2023, la storia sembra ripetersi: ancora una volta l'esercito israeliano lancia un assalto al campo di Jenin e Bakri, armato della sua telecamera, torna per documentare le conseguenze di questa devastazione. Mohammad Bakri sarà a Firenze come ospite speciale per questa presentazione.

 

From Ground Zero (Palestina, Francia, Giordania, Qatar, 2024, ‘112) dà voce alla Striscia di Gaza in un film collettivo di ventidue episodi, ideati, scritti e diretti da altrettanti giovani autori palestinesi, chiamati a trovare uno sguardo e una forma personale per raccontare l’orrore quotidiano della guerra e il bisogno di ritrovare una speranza. Un progetto lanciato e supportato da Rashid Masharawi, fra i pionieri della seconda generazione del cinema palestinese e per lungo tempo unico regista attivo di Gaza.

 

L’Egitto con Back to Alexandria (Francia, Svizzera, Egitto, 2023, ’90) del regista Tamer Ruggli, in cui dopo vent’anni di assenza, Sue – interpretata dalla famosa regista e attrice libanese Nadine Labaki – torna in Egitto sua terra d’origine, per riallacciare i contatti con sua madre Fairouz, eccentrica e bellissima aristocratica interpretata dalla diva francese Fanny Ardant. In un sorprendente viaggio dal Cairo ad Alessandria, Sue si riavvicinerà alla sua famiglia e si confronterà con ricordi al contempo sorprendenti e dolorosi, riconciliandosi con il suo passato per diventare la donna forte e indipendente che è destinata ad essere.
 

Dall’Arabia Saudita, l'anteprima di Last Party in R. Desert, l’ultimo film del regista pioniere del cinema saudita Mahmoud Sabbagh, protagonista un impresario locale che spinto unicamente dal denaro vaga nei meandri della vita notturna con il suo gruppo musicale, lottando per rimanere a galla, tra conflitti professionali e un cambio epocale della scena culturale. Una black comedy su esaurimento ed ossessione, girata in una lunga notte nell'Arabia Saudita contemporanea.


L’Iran con The Great Yawn of History (Iran, 2024, 93’), lungometraggio d’esordio del talentuoso regista Aliyar Rasti, vincitore del Gran Premio della Giuria alla Berlinale, racconta la storia di un uomo di vacillanti convinzioni religiose che sogna una scatola d'oro nascosta in una grotta. Convinto che la legge islamica gli proibisca di reclamare il tesoro da solo, si rivolge a un non credente per farsi aiutare, dando il via a un arduo viaggio attraverso il paese, sia fisico che spirituale. E ancora il documentario My Stolen Planet (Iran, 2024, 82’) di Faranhaz Sharifi, storia personale in cui la regista all’età di sette anni, si rende conto di vivere su due pianeti: quello degli Ayatollah e un altro, nascosto, dove osa essere sé stessa. Quando acquista una cinepresa il suo mondo cresce, nutrito dalla danza e dalla gioia. A ciò aggiunge gli archivi lasciati dalle famiglie in esilio, creando così un'altra storia del suo Paese.


Tra i film sull’Afghanistan arriva a Firenze Hollywoodgate (Germania, USA, Afganistan, 2023, 93’), documentario pluripremiato del regista Ibrahim Nash'at, che nel corso di un anno segue l’evoluzione di "Hollywood Gate" - ex base della CIA fatta di container pieni di armi da guerra, con le quali i talebani equipaggiano una nuova unità combattente - offrendo uno sguardo senza precedenti sulla rapida ascesa al potere dei Talebani, e smascherando abilmente i giochi di potere e di propaganda dei loro leader. E ancora Maydegol (Iran, Germania, Francia, 2024, 74’) di Sarvnaz Alambeigi, documentario che ha ricevuto una menzione speciale alla Berlinale nella sezione Generation 14plus, storia di un’adolescente afghana che sfida la tradizione e i pregiudizi in Iran per inseguire il suo sogno di diventare pugile di Muay Thai.


La Siria è rappresentata al festival dall’anteprima di Valley of Exile (Canada, Libano,2023, 107’), debutto nel lungometraggio di Anna Fahr, che ha come protagoniste due sorelle siriane che arrivano nella valle della Bekaa in Libano all’inizio della guerra in Siria, imbarcandosi in un viaggio verso l’esilio che metterà alla prova la loro lealtà verso il proprio paese, la propria famiglia e gli altri.


Dallo Yemen il lungometraggio The Burdened (Yemen, Sudan, Arabia Saudita, 2023, 91) di Amr Gamal, protagonisti Isra’a e Ahmed, che si impegnano con tutte le loro forze ad offrire una vita ed un’educazione normale ai loro tre bambini. Quando scoprono che Isra’a è incinta di nuovo, saranno le loro esigenze familiari a guidare le scelte difficili che dovranno affrontare.
 

 

Programma qui

 

 

 
logo-055 firenze

C & C Media s.r.l.
p.iva 06282890489

powered by Genetrix s.c.r.l. - web agency, applicativi web, siti internet, grafica

055firenze.it
Quotidiano online
registrato presso il tribunale di Firenze
nr. 5937 del 18/10/2013.