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Politica e società, battaglie, musica e ambiente: 124 documentari al 64° Festival dei Popoli

Tra gli ospiti Liv Ullmann, Anton Corbijn, Pete Doherty, Ulrich Seidl, Pedro Costa e Tatiana Huezo

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martedì 24 ottobre 2023 15:56

Dalla musica all'ambiente, dalla politica alle rivendicazioni: sono tanti e disparati i temi dei 124 film della 64° edizione del Festival dei Popoli, il festival internazionale di cinema documentario più antico in Europa, che si svolgerà a Firenze dal 4 al 12 novembre. 

 

Il racconto in presa diretta, urgente e definitivo, del confine ucraino in guerra in Eastern Front di Vitaly Mansky e Yevhen Titarenko; le voci della musica, quella rivoluzionaria di Joan Baez con le sue battaglie personali e professionali in I Am a Noise di Karen O’Connor, Miri Navasky & Maeve O’Boyle, e quella iconoclasta di Pete Doherty, alla ricerca di una redenzione artistica in Stranger in My Own Skin di Katia deVidas. Sette decenni di cinema con Liv Ullmann nel biopic a lei dedicato A Road Less Travelled di Dheeraj Akolkar, e tre masterclass in sala, con maestri del cinema d’autore tra documentario e finzione come il portoghese Pedro Costa, di cui sarà mostrata in sala l’intera filmografia, e l’austriaco Ulrich Seidl - che presenta in prima nazionale il suo ultimo lavoro, lucido e senza scampo, Wicked Games: Rimini Sparta - ma anche Tatiana Huezo, regista messicana premiata all’ultima Berlinale per il Miglior documentario con El eco, anche questo a Firenze in prima italiana.

 

Ancora: il dialogo tra generazioni di donne in Grandmother’s Footsteps di Lola Peploe (con l’ultima apparizione sullo schermo di Bernardo Bertolucci), attrice, regista e nipote di Clotilde Brewster Peploe, pittrice che visse a Firenze;  il magnifico viaggio al Polo sud di Luc Jacquet in Antarctica Calling (regista premio Oscar con La marcia dei pinguini) e, a 20 anni dalla scomparsa, il ritratto del medico che per primo identificò la SARS in Carlo Urbani. Ho fatto dei miei sogni la mia vita di Riccardo De Angelis e Romeo Marconi. Ma anche, attesissimo, il grande fotografo e regista Anton Corbijn per la prima nazionale di Squaring the Circle (The Story of Hipgnosis) sulle copertine iconiche dei dischi di Pink Floyd, Led Zeppelin e altri. 

 

La manifestazione – presieduta da Vittorio Iervese, per la direzione artistica di Alessandro Stellino e quella organizzativa di Claudia Maci – presenterà il meglio del cinema documentario mondiale, accompagnato da numerosi ospiti internazionali e nazionali.
 

Il festival sarà inaugurato sabato 4 novembre dalla prima nazionale di I Am a Noise, un ritratto intimo e schietto di Joan Baez, leggendaria cantante e attivista americana che racconta una lunga esperienza di vita e carriera come paladina dei diritti ma anche le lotte interiori e le vicende personali a lungo celate, nel contesto di un’epoca unica, al fianco di Bob Dylan, Martin Luther King, Bill e Hillary Clinton e altri, in un ritratto intenso ed emozionale. Il primo giorno si svolge interamente al cinema La Compagnia: si parte con la sezione “Diamonds are Forever”, dedicata all’archivio del festival, con il corto Popsicles di Gloria Camiruaga (ore 15) e il cult WR - I misteri dell’organismo di Dusan Makavejev del 1971 (da cui proviene l’immagine del manifesto di questa edizione). A seguire, Pianoforte di Jakub Piątek (ore 16.30), ambientato a Varsavia dove giovani talenti competono allo stremo in una delle piuÌ€ prestigiose competizioni pianistiche del mondo. Infine Grandmother’s Footsteps di Lola Peploe, primo tra i “Doc Highlights” della manifestazione, un racconto della straordinaria vita di Clotilde Brewster Peploe (1915 - 1997) nata a Firenze (nella villa di San Francesco di Paola) e vissuta tra la Grecia e il capoluogo toscano (ore 18.30). 

 

Il programma prevede come di consueto diverse sezioni tematiche. Oltre alle opere del Concorso Internazionale e del Concorso Italiano, il festival presenta una selezione proveniente dall’archivio storico del festival, Diamonds Are Forever. Continua il focus sulle sfide ambientali in Habitat, tema sempre più urgente nell’attualità, come i film e i laboratori di Popoli for Kids and Teens per il pubblico più giovane e per le famiglie. I titoli per il grande pubblico sono proposti come eventi speciali nella sezione Doc Highlights, protagonisti i grandi nomi del cinema contemporaneo, e in Let the Music Play, la sezione dedicata al documentario musicale. Uno sguardo alle nuove generazioni in Doc At Work – Future Campus, con i corti di giovani registi e registe provenienti dalle scuole di cinema di tutta Europa.

 

Il Concorso Internazionale presenta 18 titoli in prima italiana e internazionale (lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi) per la giuria composta dalla regista Nataša Urban (Serbia), dalla produttrice Alice Lemaire (Belgio) e dal curatore e distributore Johannes Klein (Germania) che assegnerà i seguenti premi: Premio al Miglior Lungometraggio (8.000€); Premio al Miglior Mediometraggio (4.000€); Premio al Miglior Cortometraggio (2.500€) e la Targa “Gian Paolo Paoli” al Miglior Film Antropologico.


 

Nei nove giorni di festival, il meglio della produzione italiana del 2023, viene rappresentata nel Concorso Italiano con 7 documentari che raccontano il paese nelle sue dinamiche interne e nelle sue relazioni con l’esterno. Si parte con la prima nazionale di Dalla parte sbagliata di Luca Miniero (5/11): il racconto di uno dei più gravi incidenti stradali avvenuti in Italia - quello del 26 aprile 1983 nella galleria del Melarancio vicino Firenze - dove persero la vita undici tredicenni, quelli seduti nella parte sinistra del bus, fatalmente sbagliata. In programma poi Vista mare di Julia Gutweniger e Florian Kofler (6/11), uno sguardo poetico e surrealista dentro la “sala macchine” del turismo di massa del nord Adriatico, tra Lignano, Jesolo e Riccione. A 20 anni dal conflitto nell’ex Jugoslavia, un percorso nei traumi della memoria è al centro di Souvenirs of War di Georg Zeller (7/11). Sono invece le storie dei richiedenti asilo ad essere raccontate in Agàpe di Velania A. Mesay (8/11): quando tutto viene a mancare, l’ultima fiammella a spegnersi eÌ€ l’amore o la speranza di poterlo trovare. Sullo sfondo delle montagne del Cilento, assistiamo alla storia raccontata da Vanina Lappa in Nessun posto al mondo dove, dopo decenni di transumanze, un pastore non puoÌ€ piuÌ€ portare i suoi animali sulla ‘montagna sacra’ del suo territorio (9/11). Sting Like a Bee di Leone Balduzzi racconta di un gruppo di ragazzi con la passione per le Ape Piaggio, quella che accomuna i giovani della Valle del Trigno, alla ricerca di un posto nel mondo e nel film della loro vita (10/11). Infine, a chiudere le proiezioni della competizione nazionale, Toxicily di François-Xavier Destors e Alfonso Pinto che a settant’anni dall’arrivo delle prime raffinerie, esplora un territorio che sembra essere stato abbandonato a sé stesso e all’inquinamento, all’ombra della splendida Siracusa e di uno dei più grandi complessi petrolchimici d’Europa (11/11). La giuria del concorso italiano è composta dalla distributrice e produttrice Raffaella Pontarelli; dalla regista, produttrice e sceneggiatrice Micol Roubini e dal distributore Pietro Liberati, che assegnerà il Premio al Miglior documentario italiano (3.000€).

 

Al portoghese Pedro Costa sarà dedicato un omaggio completo della sua filmografia. Il regista incontrerà il pubblico durante una masterclass sabato 11 novembre alle ore 11 presso il cinema La Compagnia a ingresso libero. L’iniziativa è realizzata col sostegno dell’Ambasciata del Portogallo a Roma e del Camões – Instituto da Cooperação e da Língua, I. P. 

 

La regista salvadoregna ma residente in Messico Tatiana Huezo, tra le più importanti voci emergenti del cinema internazionale dell’ultimo decennio, da quindici anni racconta con passione l’anima profonda di un paese segnato da ferite e contraddizioni. A lei il festival dedica una retrospettiva dei suoi lavori, la prima in Italia: la regista incontrerà il pubblico in occasione di una masterclass martedì 7 novembre alle 11.30 presso lo Spazio Alfieri (ingresso libero). 

 


Il Festival dei Popoli fa parte dell'iniziativa “50 Giorni di Cinema a Firenze”. La “50 Giorni di Cinema a Firenze” è parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo, dalle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio di Firenze. 

 


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