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Firenze, un viaggio cinematografico nel Medio Oriente con il festival Middle East Now

35 film in anteprima, focus sulla Palestina, ma anche fotografia, fumetti, musica, cibo, incontri ed eventi speciali

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lunedì 09 ottobre 2023 12:58

Si alza il sipario su Middle East Now, che torna a Firenze con la 14esima edizione dal 10 al 15 ottobre 2023, al Cinema La Compagnia, al Cinema Astra, al Museo Novecento e in altri spazi cittadini, con un programma multiforme di eventi, tra cinema, documentari, arte, mostre, food, incontri e progetti culturali.

 

Il festival - che fa parte del programma 50 Giorni di Cinema a Firenze - si caratterizza per una forte attenzione all’attualità, al racconto dei fenomeni più nuovi e vibranti delle culture e delle società del Medio Oriente contemporaneo.

 

Ci saranno 35 film in anteprima – italiana, europea, internazionale – premiati nei migliori festival internazionali, per un viaggio cinematografico che tocca tutti i paesi dell’area mediorientale: storie forti, personaggi, i temi caldi dell’attualità nei titoli più recenti da Palestina, Libano, Iran, Siria, Egitto, Afghanistan, Israele, Algeria, Marocco, Tunisia, Arabia Saudita, Turchia, Emirati Arabi, Giordania. U

 

Una 14° edizione con tante proiezioni speciali, in cui saranno protagonisti registi e ospiti invitati a Firenze a presentare i film e approfondirli con il pubblico in sala, con anche un programma selezionato di proiezioni online nella sala virtuale Più Compagnia in collaborazione con MyMovies.
 

“Gli equilibri del mondo stanno cambiando in maniera veloce e definitiva. I baricentri si spostano. Si spostano quelli del potere, quelli dell’economia, quelli della politica. Si spostano anche i baricentri della cultura e dell’arte –ha detto il presidente Eugenio Giani - Evoluzioni che richiedevano secoli, ora germinano e talvolta si consumano nel giro di decenni. Dopo il decennio cinese, questo decennio che stiamo vivendo – gli anni Venti – sembra configurarsi come un periodo caratterizzato da un significativo attivismo mediorientale. Il Medio Oriente è la terra di molti artisti che vogliono farsi ascoltare e che, proprio come i singoli Paesi del Medio Oriente, hanno voci e mezzi radicalmente diversi l’uno dall’altro, cosa che rende il panorama artistico mediorientale ancora più interessante. In comune, però, c’è la voglia di parlare, partendo dalle proprie esperienze personali, di tutta la società, del modo in cui vive e pensa, del suo territorio e della sua condizione difficile, della politica, ma soprattutto dell’esigenza di cambiare e ricominciare. E’ quantomai interessante dunque un Festival come Middle East Now, che quest’anno è dedicato a un aspetto peculiare dei Paesi mediorientali, la “permanent transition”, quel continuo stato di cambiamento che presenta sì opportunità ma anche dilemmi ma che invita comunque a riflettere sui progressi e sulle sfide che dal cambiamento derivano”.


“Un appuntamento che è ormai un cardine nel panorama dei festival dedicati al cinema contemporaneo più interessante - dice la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini - Un occhio aperto sulla cultura mediorientale in continua transizione ed evoluzione, attraverso una vera e propria immersione nelle tante discipline della sua attualità e nei legami con il futuro che noi stessi ci apprestiamo a intraprendere. Middle East Now è tutto questo e molto altro, che si rispecchia in cinema, fotografia, musica ed eventi speciali; e che trova a Firenze una casa accogliente e attenta”. 


“Fondazione Sistema Toscana - dichiara il presidente Iacopo Di Passio - è lieta di ospitare e sostenere il festival che apre una finestra sulle culture mediorientali. La Casa del Cinema, La Compagnia, si conferma così un collettore di festival internazionali, che vanno a comporre il cartellone della “50 Giorni”. Una manifestazione, quest’ultima, che rappresenta un’esperienza unica in Italia, capace di avvicinare istituzioni, pubblico, operatori internazionali. Non solo un modello culturale ma un punto di riferimento al cui guardare per rafforzare il sistema delle relazioni e lo sviluppo economico ad esso collegato”.

 

Permanent Transitions è il tema della 14esima edizione: nel corso della storia, le società hanno subito fasi di sviluppo e importanti momenti di svolta, che hanno creato picchi e cadute, risvegli e crisi. Ogni generazione sperimenta questi micro e macro eventi ciclici, vive e apprende dalle transizioni da una fase all'altra. In tempi recenti, è in corso una discussione sulla velocità delle trasformazioni sociali e dei progressi tecnologici.


“Mentre navighiamo attraverso queste transizioni – dicono Lisa Chiari & Roberto Ruta, fondatori e direttori artistici del festival – Middle East Now invita quest’anno a riflettere sui progressi e sulle sfide che derivano dal cambiamento. I film e i gli eventi in programma vogliono incoraggiare l'introspezione, e fornire agli spettatori uno spazio per reinventare un futuro condiviso. Insieme sarà possibile intraprendere un viaggio cinematografico che ispira nuove narrazioni, stimola la riflessione e amplia la percezione delle cose”.


Per questo il tema Permanent Transitions si declina in 3 sezioni del programma cinema - #1 SOCIO-POLITICAL – TRANSITIONS, #2 NEXT WAVE – TRANSITIONS, #3 LIFE & BEYOND - TRANSITIONS - che accompagnano il pubblico attraverso le varie transizioni sociali, politiche, culturali, personali, che rendono il mondo in cui viviamo un luogo in continuo cambiamento.

 

Middle East Now è organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, con la direzione artistica di Lisa Chiari e Roberto Ruta, il contributo di Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, con il supporto di Gruppo Why the Best Hotels Firenze, Fondazione Niels Stensen, Museo Novecento Firenze, MyMovies, Ponte33, in partnership con Scuola d’Arte Culinaria Cordon Bleu, Meltin’Concept, e altre istituzioni e partner locali e internazionali.

 

Arriverà a Firenze come ospite speciale del festival il maestro del cinema iraniano Mohsen Makhmalbaf, regista, scrittore e produttore considerato tra i più influenti registi del cinema mondiale e tra i fondatori della new wave del cinema iraniano. L’autore di tanti film capolavoro, tra cui “Viaggio a Kandahar”, presenta al festival – domenica 15 ottobre al Cinema La Compagnia – il suo ultimo lavoro TALKING WITH RIVERS (Iran, 2023, 50’), una conversazione tra Iran e Afghanistan in forma di film, due paesi vicini che un tempo erano una sola terra. 


Al festival anche THE LIST (Afghanistan, 2023, 65’), ultimo film della figlia del maestro Hana Makhmalbaf, che racconta la mobilitazione internazionale del mondo del cinema e della cultura per salvare gli artisti e i registi in Afghanistan, a rischio di essere giustiziati con il ritorno dei talebani al potere dopo il ritiro definitivo delle forze internazionali da Kabul. Una corsa contro il tempo, per essere inseriti nelle liste di afgani che si sono precipitati all'aeroporto internazionale per imbarcarsi sugli ultimi aerei in partenza.

 

Nel programma cinema ed eventi speciali uno spazio di approfondimento è dedicato alla Palestina. Palestinese sarà il film d’apertura del festival (martedì 10 ottobre al Cinema la Compagnia), A GAZA WEEKEND di Basil Khalil (Palestina, Regno Unito, 2022), commedia irriverente che racconta le vicende di un maldestro giornalista britannico e di sua moglie, un'israeliana nevrotica, che quando un virus si diffonde rapidamente in Israele causando una pandemia e bloccando tutti gli spostamenti via terra e via mare, sono costretti a tentare la fuga a Gaza, “il posto più sicuro del mondo” in cui rifugiarsi. A presentare il film la famosa attrice palestinese  Mouna Hawa protagonista di tanti film delle ultime stagioni, tra cui "Libere Disobbedienti Innamorate” (In Between) della regista Mayasaloun Hamoud, uscito in Italia con grande successo e che ha suscitato tanto scalpore nel suo paese.

 

Così come a chiudere il festival sarà un titolo palestinese (domenica 15 ottobre, Cinema La Compagnia): il documentario BYE BYE TIBERIAS (Francia, Palestina, Belgio, Qatar, 2023), sullo straordinario viaggio emotivo che vede la regista Lina Soualem e sua madre, la famosa attrice palestinese Hiam Abbas, ritornare nel villaggio ancestrale della famiglia in Palestina, che la Abbass lasciò poco più che ventenne per inseguire il suo sogno di diventare un'attrice in Europa. Nel processo, ha lasciato dietro di sé la madre, la nonna e sette sorelle, insieme alle domande che tormentano l'attrice ancora oggi.

 

Tra gli eventi speciali LANDING: la mostra del fotografo e skater palestinese Maen Hammad al Museo Novecento dal 14 ottobre al 29 novembre 2023 - a cura di Roï Saade (opening alla presenza del fotografo e del curatore sabato 14 ottobre alle 17). LANDING racconta la scena e la cultura dello skateboard in Palestina. È il risultato di un progetto a lungo termine del fotografo Maen Hammad, che per otto anni ha seguito e documentato la vita di un ristretto gruppo di skater palestinesi. 

 

Programma sul sito www.middleastnow.it

 

 

 
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