San Casciano, torna a 'casa' il dipinto dell' Immacolata Concezione salvato da un sacerdote durante la guerra
Tre eventi per accogliere il rientro della tela
giovedì 25 luglio 2024 18:30
Torna a casa la tela dell'Immacolata Concezione attribuita al pittore fiorentino Giovanni Montini (1613-1673), allievo di Jacopo Vignali. La tela, proveniente dall’Oratorio della Concezione di San Casciano, detto il Chiesino, edificio sacro andato distrutto nell' estate del ‘4, fu salvata da don Pietro Trentanove, che spostò il dipinto nella chiesa di Sant’Andrea in Percussina.
L'opera rappresenta Maria, sospesa nel cielo e accompagnata da due angioletti, con la veste bianca arricchita alla vita da un nastro azzurro, ritratta mentre schiaccia col piede un serpente.
In occasione dell'ottantesimo anniversario della Liberazione di San Casciano in Val di Pesa sono tre gli eventi promossi e organizzati dal Comune: si inizia Venerdì 26 luglio alle ore 18:30 quando il dipinto di Giovanni Montini sarà esposto tra le sale del museo Giuliano Ghelli con gli interventi del sindaco Roberto Ciappi e Don Andrea Bigalli.
Alle ore 19:30 in piazza delle Erbe sarà inaugurata la mostra interattiva "Storie Liberate - Il Chiesino" con gli interventi musicali del coro Quodlibet, diretto da Eugenio Dalla Noce, e le letture a cura di Tiziana Giuliani.
L'iniziativa si concluderà alle ore 21:30 con la presentazione del volume "L'Immacolata Concezione del Chiesino. Un'opera salvata in tempo di guerra da San Casciano a Sant'Andrea in Percussina 1944-2024" a cura di Nicoletta Matteuzzi con un saggio di Federico Berti (Masso delle Fate, 2024) e i contributi di don Andrea Bigalli e Giovanna Bigalli, Sara Gremoli, Angela Matteuzzi e Lucia Cioppi. Il libro è un progetto realizzato con il contributo del Consiglio regionale e il contributo della parrocchia di Sant'Andrea in Percussina. Le immagini storiche sono quelle provenienti dall'archivio del Gruppo La Porticciola; quelle dell’opera sono di Claudio Giusti.
"La pubblicazione del volume e l'intero programma delle iniziative dedicate all'opera - dichiara il sindaco Roberto Ciappi - nascono dalla condivisione di una volontà comune, un obiettivo di cura, attenzione e approfondimento della comunità dedicato alla storia del nostro territorio e alla stretta relazione che emerge tra le persone e le opere d'arte, persino nell'epoca in cui la violenza, la morte, la discriminazione pervadevano le vite delle famiglie, minacciate dal terrore e dalla ferocia nazifascista".
"Sono tanti i temi, le storie, i valori cui diamo voce per raccontare il percorso di un'opera che si credeva perduta - precisa Nicoletta Matteuzzi, direttrice del Museo Ghelli, nonché responsabile e coordinatrice del Sistema Museale Chianti Valdarno - si porta alla luce, ad esempio, la vicenda di un prete, una sorta di monument man, che si impegna concretamente e si distingue nella tutela del patrimonio culturale dalla distruzione e dal saccheggio della seconda guerra mondiale, figura che emerge dalla raccolta di testimonianze su Don Trentanove. Emerge una grande partecipazione della comunità nel desiderio di appropriarsi di un manufatto di indubbio valore artistico confermando il proprio legame con l'opera e l'arte in generale; il nostro lavoro ha inoltre mirato a riportare temporaneamente il dipinto, esposto dopo il restauro all'interno della chiesa di Sant'Andrea in Percussina, nel centro storico di San Casciano, per farlo conoscere alla comunità locale a tutti i visitatori, un'opera che già la comunità aveva accolto nel 1944, e che adesso torna ad essere vissuto come oggetto d'affezione ed identità. Ci tengo ancora una volta a ringraziare la comunità di sant’Andrea in Percussina, per mezzo della quale l’opera è stata sottoposta al restauro che ha dato avvio all’intera ricerca”.