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Droga nel carcere di Prato, trovato un centro di stoccaggio di cocaina e hashish

Si tratterebbe di uno stabile di proprietà della Caritas diocesana

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martedì 01 luglio 2025 12:34

Novità in merito alla maxi operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Prato all'interno e all'esterno del carcere La Dogaia di Prato.

 

Dopo la perquisizione all'interno della struttura carceraria di sabato, la Procura avrebbe ottenuto un riscontro sull’esistenza di una centrale di rifornimento e di stoccaggio di sostanze stupefacenti, individuata in via Pistoiese a Prato, in uno stabile di proprietà della Caritas diocesana, che si sviluppa su due piani, costituito da sei stanze (tre camere da letto, una cucina, un bagno, un ripostiglio e un ingresso), messo a disposizione dei detenuti autorizzati a uscire dal carcere.

 

I detenuti, secondo la ricostruzione, avrebbero avuto accesso indisturbato e senza alcuna forma di controllo alla struttura. L'attività di perquisizione effettuata, nell’ambito dell’indagine in corso, ha consentito di rinvenire negli spazi comuni cocaina e hashish. Nello specifico, dietro lo specchio del bagno al piano terra, al quale si accede attraverso un ingresso, sono stati rinvenuti 23 grammi di cocaina, suddivisivi in tre ovuli, contenuti in tre involucri, e 17 grammi di hashish, conservato in un involucro di colore rosa; nella cucina, situata in un piano seminterrato, all’interno del forno, sono stati rinvenuti 5 grammi di hashish, contenuti in due involucri, e un bilancino di precisione. La disponibilità di tale base logistica avrebbe consentito ai detenuti in permesso di recuperare lo stupefacente per farlo entrare successivamente nella struttura carceraria, sfruttando l’assenza dei controlli all’atto dell’ingresso, così alimentando il mercato dello spaccio al suo interno.

 

Le ridotte dimensioni dei quantitativi, la suddivisione in dosi pronte per il trasporto e la vendita, la disponibilità di un bilancino di precisione accrediterebbero il fatto che lo stabile fosse utilizzato come centro di raccolta, di preparazione e smistamento verso il carcere dello stupefacente, secondo quanto ricostruito dalla Procura. I detenuti in permesso, che accedevano allo stabile, "sono risultati allontanarsi in totale libertà anche in violazione dei limiti temporali imposti dal magistrato di sorveglianza. Il sequestro effettuato costituisce un ulteriore recupero di quantitativi di cocaina e di hashish introdotti o in fase di introduzione nel carcere pratese, a più riprese, nel corso dell'ultimo anno (si aggiunge agli ingressi mediante occultamento nelle parti intime dei familiari che si sono recati a colloquio, all’interno di indumenti), e dimostra, ancora una volta, l’inidoneità dei controlli esistenti".

 

All’atto dell’accesso, aggiunge la Procura, erano presenti due soggetti, uno dei quali detenuto in permesso con precedenti specifici in materia di stupefacenti, che è poi evaso, facendo perdere le sue tracce. Nell’abitazione si è anche riscontrata la presenza, nel corso del tempo, di altri “permessanti”.
 

 

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