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Estorsioni, gestione di rifiuti e droga: la presenza delle mafie in Toscana

Il rapporto della DIA in Toscana, tra 'Ndrangheta e criminalità straniera

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martedì 18 giugno 2024 19:55

E’ stata pubblica la Relazione sull’attività svolta e risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel primo semestre del 2023, presentata dal Ministro dell’Interno, e relativa all’analisi sui fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso del I semestre del 2023.

 

Nel semestre in parola, come in quello precedente, nel territorio della Regione Toscana si conferma la presenza e l’operatività di elementi contigui ad organizzazioni criminali mafiose italiane e straniere. Con riferimento ai gruppi di mafia di origine italiana, la presenza e l’operatività sul territorio regionale riguardano in particolar modo quelli calabresi e campani, rispetto alle consorterie siciliane meno radicate, si legge nel rapporto.

 

La criminalità di matrice etnica, oltre al traffico di droga, è dedita anche ai reati estorsivi e predatori, in particolar modo da parte di albanesi, romeni, cinesi, magrebini e nordafricani in genere, che si avvalgono all’occorrenza della “manovalanza” di soggetti in stato di bisogno o irregolari sul territorio nazionale. Le attività illecite dei gruppi di camorra riscontrate negli ultimi periodi si concentrano prevalentemente nei settori delle estorsioni commesse nei confronti di soggetti originari della Campania e della Toscana, nella gestione del traffico e smaltimento illecito di rifiuti, in quello del traffico di stupefacenti fino al riciclaggio di denaro e al reimpiego in attività immobiliari o imprenditoriali con particolare riferimento al settore turistico-alberghiero.

 

L’operatività dei clan di ‘ndrangheta continua a evidenziarsi nel territorio della Toscana, come del resto confermato dalle attività investigative condotte nei passati periodi, principalmente nell’ambito delle estorsioni, del traffico di stupefacente, dello smaltimento illecito di rifiuti e delle frodi fiscali.

 

La criminalità di matrice cinese continua invece a mantenere un ruolo primario in molteattività economiche, specialmente nel distretto del tessile-abbigliamento che coinvolge le province di Firenze, Prato e Pistoia. Le forme di illegalità più diffuse continuano a confermarsi la produzione e la commercializzazione di merce contraffatta o non conforme alla normativa comunitaria, con i connessi aspetti di evasione fiscale e contributiva, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e lo sfruttamento della manodopera irregolare, oltre a reati estorsivi e predatori commessi prevalentemente nei confronti di connazionali.

 

 
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