Firenze, arriva l'evento di Medici Senza Frontiere: 'Che mondo farà domani?'
Alle Murate l'incontro su cambiamento climatico e tutela dei diritti umani
lunedì 13 maggio 2024 12:48
Sabato 18 maggio dalle 11:00 alle 19.00, presso la sede dell’associazione Robert F. Kennedy Human Rights - Italia, in Via Ghibellina, 12/A - complesso Le Murate , il gruppo locale di Medici Senza Frontiere (MSF) di Firenze insieme al gruppo di volontari di Amnesty International, il Segretariato Italiano Studenti di Medicina (SISM), Mani Tese, GreenPeace Italia, RFK International House of Human Rights organizzano un evento intitolato “Che mondo farà domani? Cambiamento climatico e tutela dei diritti umani”.
L’incontro pubblico è volto a comprendere come il cambiamento climatico stia avendo conseguenze disastrose sulla salute umana, mettendo a rischio la vita e la tutela diritti fondamentali di miliardi di persone.
Ne parlano Giacomo Vecchi, ingegnere ambientale esperto di catastrofi naturali di MSF, Laura Renzi, coordinatrice delle campagne per la promozione dei diritti umani per Amnesty International Italia, Andrea Grieco, divulgatore, stratega e attivista su tematiche di sostenibilità ambientale e umana per Amnesty International Italia, Alessandro Giannì, direttore delle campagne per GreenPeace Italia e Gabriele Cecchi cooperante di Mani Tese.
L’emergenza climatica è un’emergenza sanitaria e umanitaria. Il grave impatto dei cambiamenti climatici sulla salute stanno già colpendo le persone di tutto il mondo e si prevede che aumenteranno nel tempo con il riscaldamento del pianeta. MSF lavora in molti dei contesti più vulnerabili dal punto di vista climatico e cura i pazienti che subiscono in prima persona le consegunze dei cambiamenti climatici.
Nel 2023 MSF ha continuato ad assistere e a rispondere alle cause di tali eventi, tra cui le diffuse inondazioni in Sud Sudan, i devastanti cicloni in Myanmar, Madagascar e Mozambico, il caldo incessante e le estese siccità che hanno portato milioni di persone sull’orlo della fame in tutto il Corno d’Africa. MSF ha anche risposto a molteplici epidemie di colera concomitanti in diversi paesi e a tassi allarmanti di Dengue nelle Americhe. Il mix letale di malaria e malnutrizione ha tenuto i reparti degli ospedali pediatrici di MSF pieni in tutto il Sahel e nel Ciad orientale, dove le persone fuggono dal terribile conflitto in Sudan.
“Non si tratta di un problema futuro, ma di un problema attuale. Lo vediamo nelle sale d’attesa dei nostri ospedali” dichiara Christos Christou, presidente internazionale di MSF. “Le persone più vulnerabili del mondo stanno pagando con la propria salute e la propria vita un problema che non hanno creato. È assurdo e tragico che i meno responsabili dell’emergenza climatica siano lasciati a subirne le conseguenze. Questo dimostra che non siamo solo in una crisi climatica, ma anche in una crisi di umanità e solidarietà” conclude Christou.