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'Chiediamo sicurezza', a Firenze il sit in di protesta dei comitati cittadini

Tra le richieste più agenti e più controlli nelle strade 'Se non vedremo cambiamenti protesteremo ancora'

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giovedì 25 gennaio 2024 13:30

"Chiediamo sicurezza". Sono le parole che campeggiano sullo striscione esposto durante il presidio organizzato dai comitati di cittadini a Firenze.

 

Cittadini e commercianti, rappresentanti di molti comitati di varie zone della città, si sono riuniti in nel coordinamento comitati "Insieme per la sicurezza di Firenze", che questa mattina è sceso in piazza per un sit in di protesta davanti alla Regione.

 

I problemi denunciati sono molteplici, dall'aumento di furti e spaccate ai danni dei negozi, ma anche di auto e abitazioni, alle risse per strada e allo spaccio.

 

"L'Esercito nelle nostre strade non si è visto, sono alla stazione forse ma non nei nostri quartieri. Qualche controllo in più c'è ma il passaggio non risolve il problema come un controllo sistematico sul territorio. Noi appoggiamo le iniziative del Comune, come il bando per i negozi, i commercianti avranno un po' di ristoro, ma anche chi non ha botteghe deve vedere un riscontro che ora manca. I furti ormai sono anche in pieno pomeriggio", dice Simone Gianfaldoni, del comitato cittadini attivi San Jacopino.

 

"Le segnalazioni fatte vengono tralasciate, non dico quelle sulle spaccate, ma sullo spaccio, l'illegalità diffusa, le risse, l'ubriachezza molesta, a San Jacopino ci sono spesso risse tra bande. Non siamo riusciti a parlare col prefetto e ci dispiace nonostante abbiano mandato PEC e richieste, non siamo mai stati ricevuti. Ci siamo dati qualche giorno, se non vediamo una risposta dalle istituzioni siamo pronti ad altre manifestazioni e momenti di protesta. Bisogna tornare sul territorio ed essere presenti e visibili. Attualmente perlomeno nel nostro quartiere di controlli ce ne sono pochi", conclude Gianfaldoni.

 

"La sicurezza è di tutti quelli che sono cittadini italiani e fiorentini, non è di destra o di sinistra. Questo è un piccolo sit in fatto da cittadini e commercianti, siamo rappresentanti di comitati di tutta la città. È solo l'inizio, ci diamo tempo dieci giorni, poi il prossimo sarà fatto di notte con migliaia di persone, alle Cascine, o alla stazione, e facciamo vedere davvero com'è la situazione a Firenze, anche se il problema è nazionale. Siamo contro i bonus, quelli non risolvono niente, è importante il presidio, dalle 11 di sera alle 6 del mattino, è quello l'orario clou da presidiare. A me hanno rubato più volte in quella fascia oraria. I bonus sono solo palliativi, bisogna prevenire, per esempio proponiamo l'utilizzo dei droni. I controlli li devono fare tutti, i militari, la polizia, i vigili, tutti devono aiutare", afferma Raffaele Madeo, presidente Ristoratori Toscani Tni.

 

"Noi come ambulanti non possiamo mettere le saracinesche. Subiamo trentamila furti l'anno, tremila il mese, nella città metropolitana di firenze", denuncia il Vicepresidente dell'associazione nazionale ambulanti Vittorio Pasqua.

 

I Comitati hanno scritto un documento rivolto al prefetto, al questore, al presidente della regione, al sindaco: "Firenze non deve morire di criminalità, la delinquenza non aspetta".

 

"In questo gravissimo contesto delinquenzale che affligge Firenze per la prevenzione e repressione dei crimini occorre che il sindaco adempia agli impegni presi col patto Firenze Sicura, con particolare riferimento alla presenza del vigile di quartiere [...]. Che si creino squadre miste forze dell'ordine nazionale/polizia municipale per controlli a tappeto nel territorio, prevedendo anche i cosiddetti pattuglioni. Che si crei il Cpr, nel rispetto dei diritti umani. Che si reprima il fenomeno delle spaccate nei negozi, a danno di veicoli, dei fuochi d'artificio, delle bombe carta e dei parcheggiatori abusivi. Che si contrasti il fenomeno delle gang di strada. Che si contrasti ferocemente il fenomeno dello spaccio", si legge nella nota firmata da 19 comitati: Comitato cittadini attivi San Jacopino, comitato zona ex teatro comunale, comitato piazza Leopoldo, comitato Vitabilità, comitato Palomar, centro commerciale naturale via Guelfa, comitato i sopravvissuti di San Lorenzo, associazione Insieme per San Lorenzo, Comitato Parterre, Ana associazione nazionale ambulanti, Associazione Leopolda Viva, Ristoratori Toscana tni, centro commerciale naturale Borgo La Croce e via Pietrapiana, Comitato fiorentino, Omcom (fondazione Caponnetto), associazione Borgognissanti, Ape association Parents Eleve, comitato Borgo Albizi-piazza San Piero, comitato Borgo Pinti e Oriuolo.

 

Al presidio anche voci che parlano di sicurezza spostando l'attenzione su altri aspetti, e senza chiedere più agenti. Alcuni ragazzi tengono in mano cartelli con scritto "Sicurezza è combattere la povertà non i poveri", "- Cpr, Salari + alti".

 

Cosimo è residente in zona San Frediano, in piazza Pier Vettori. "Secondo me a Firenze il problema sicurezza non si risolve con ancora più polizia, sono 209 le nuove unità nell'ultimo anno. I poveri sono sempre più marginalizzati, i residenti sempre di meno e i turisti sempre di più. Non è possibile continuare a fare nello stesso modo. Sicurezza è fat stare la gente col piatto in tavola la sera, fargli avere una casa. Io se devo scegliere tra fare mangiare i miei figli e rispettare la legge, scelgo i miei figli. Qui viene chiesto il Cpr, ma il Cpr è una cosa pagata coi soldi nostri, per fare terrorismo agli immigrati che così lavorano a meno e va a finire che pagano meno anche me a lavoro, perché tanto ci sarà qualcuno pronto a prendere il mio posto per meno soldi. Qualcuno ha formato questa rete nelle ultime settimane, perché siamo in campagna elettorale e ci vuole mangiare sopra facendo leva sulla paura della gente. Ma non è che scacciando gli spacciatori un pochino più in là si risolve il problema. Penso che la gente qui abbia anche ragioni giuste ma se diventa un raduno di bottegai e politicanti che dicano di spostare la povertà più in là, il problema diventa solo più grosso".

 

Il presidio si è poi spostato davanti alla Prefettura di Firenze.  

 

Irene Grossi

 

 

 
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