Firenze, occupato il liceo Pascoli. Gli studenti: 'Provate ad ascoltarci'
Dall'appoggio alla Palestina alla contestazione delle spese militari fino ai problemi con la dirigente scolastica
mercoledì 10 gennaio 2024 20:41
Gli studenti hanno occupato il liceo Pascoli.
"In quanto studenti e studentesse del liceo Pascoli, oggi abbiamo deciso di occupare il nostro istituto perché ci sentiamo in dovere di lanciare un messaggio che sia forte, rumoroso e deciso, che venga ascoltato, discusso e analizzaro. Vogliamo esprimere ciò che pensiamo in modo tale che le nostre idee arrivino, si diffondano e vengano prese in considerazione. Chiediamo a tutte le persone coinvolte, dirigente, genitori, professori e professoresse, personale Ata ecc, di non fermarsi alle apparenze e di leggere con attenzione questo comunicato. Prima di giudicarci, leggete cosa abbiamo da dire. Almeno provate ad ascoltarci, per una volta". Inizia così, con una richiesta di ascolto, il comunicato con cui ieri gli studenti del Pascoli hanno annunciato l'occupazione del liceo di viale Don Minzoni.
"Il Pascoli sta con la Palestina. Vogliamo esprimere la nostra più completa opposizione alle posizioni filo-sioniste che le istituzioni italiane e fiorentine stanno dimostrando. Non accettiamo che, nella nostra città e a nostro nome, venga messa sulla sede del comune una bandiera israeliana accanto a quella della pace. Non c'è pace nella violenta invasione e occupazione dei territori palestinesi. Contestiamo anche l'aumento delle spese pubbliche nel militare, che vengono invece diminuite nell'istruzione: denunciamo i problemi dei nostri plessi e della struttura didattica e rivendichiamo la modalità che abbiamo scelto. Solo al Pascoli, la mancanza di soldi ha generato una serie di conseguenze spiacevoli, come la mancanza o riduzione delle agevolazioni per i certificati di lingua", continuano gli studenti.
"Pretendiamo più attenzione sulla scuola. Come troppo spesso accade, ad essere lasciata indietro è proprio l'istruzione. L'Italia infatti investe solo il 4% del Pil in essa, classificandosi sotto la media europea. Tutto questo mentre noi siamo costretti in edifici poco inclusivi e non a norma. Come abbiamo potuto vedere quest'anno e nei precedenti, il Pascoli non manca certo di problematiche strutturali e organizzative. Il nostro liceo è un lampante esempio delle conseguenze pratiche portate dalla mancanza di soldi. Per due settimane il regolare svolgimento delle lezioni, in condizioni adeguate allo studio e all'apprendimento, non ci sono state permesse per un malfunzionamento al riscaldamento. Tutto questo, unito agli aggravanti degli infissi malmessi e delle fienstre rotte, ha creato una situazione di disagio che ci ha spinti a mobilitarci. Un altro esempio di disorganizzazione è il trasferimento che gli studenti e le studentesse della succursale in via del Bersaglio dovranno affrontare a gennaio 2024 presso via dei Bruni, spezzando l'anno a metà a causa di uno spostamento di lavori che sarebbero dovuti iniziare in estate".
"Perché l'occupazione? Per mandare un messaggio forte, serve uno strumento altrettanto forte. A seguito degli eventi del 19 gennaio avvenuti nella sede dell'istituto, ci sentiamo ancora più legittimati a intraprendere un'azione di questo tipo. Basandosi su voci infondate la preside ci ha fatto trovare degli agenti della Digos schierati davanti a scuola. Piuttosto che parlare con i suoi studenti e le sue studentesse, la dirigente ha preferito trattarci come terroristi".
"Non è perché odiamo la scuola e vogliamo saltarla o allungare le vacanze. Noi alla scuola ci teniamo. Noi crediamo nell'importanza dell'istruzione, nel ruolo fondamentale della scuola nella società e del ruolo dei docenti. Come studenti e studentesse ci impegniamo a fare il possibile per evitare che la scuola riporti danni e a sorvegliare l'edificio 24 ore su 24; a non rendere vano questo sforzo, organizziamo attività e assemblee formative durante ogni giornata. La didattica non sarà quindi interrotta in assoluto, ma fatta in modo diverso, non tradizionale e autogestito; a rispettare la sicurezza di noi studenti e studentesse; a impedire l'accesso alle zone sensibili della scuola". Qui il comunicato completo degli studenti e delle studentesse del Pascoli.
Sul sito del liceo sono state pubblicate alcune comunicazioni della dirigenza. "Si comunica che alle ore 6 del giorno 9 gennaio 2024, alcuni studenti di questo Liceo, hanno “occupato” l’edificio scolastico di viale Don Minzoni, 58. L’attività didattica e amministrativa è al momento impedita e bloccata". Con questa comunicazione nella giornata di ieri il Dirigente Scolastico del Pascoli, Maria Maddalena Erman, ha reso nota l'occupazione della scuola.
"Questa dirigenza non ha autorizzato alcunché e pertanto declina ogni responsabilità circa la sicurezza e la vigilanza nei confronti degli studenti nonché il rispetto della normativa nei luoghi di lavoro, perché impedita ad esercitarle. Tutti coloro che partecipano a tale azione illegale, sono ritenuti compartecipi e responsabili e pertanto sanzionabili. Le forze dell’ordine sono già informate e intervenute sul posto. Si invitano i sig.ri genitori di prelevare i propri figli, specie se minorenni, al fine di garantirne l’incolumità".
"Gli studenti del Liceo Pascoli hanno fatto irruzione notturna nella sede di viale Don Minzoni e al mattino hanno dichiarato lo stato di occupazione della scuola. Le sedi succursali di via Cocchi e via de’ Bruni hanno svolto regolare attività didattica nella giornata odierna", si legge in un'altra comunicazione della Dirigenza, sempre nella giornata di ieri.
"Considerando i temi rilevanti a livello mondiale che hanno motivato tale stato di occupazione, come diffusi nel comunicato degli occupanti, è attivo un dialogo con gli stessi e si confida nella partecipazione di tutta la comunità scolastica verso il pensare azioni e intenzioni impattanti ed efficaci in merito alle problematiche emergenti. Al momento e per la giornata di mercoledì 10 gennaio, gli occupanti stanno proseguendo lo stato di occupazione della sola sede centrale limitatamente al piano terra, consentendo l’accesso al personale amministrativo e docente almeno dalle ore 8,00 alle ore 15,00 al fine di assicurare funzioni e adempimenti necessari. Questa dirigenza è impedita ad esercitare la regolare funzionalità del servizio e declina ogni responsabilità circa la sicurezza e la vigilanza nei confronti degli studenti nonché il rispetto della normativa nei luoghi di lavoro, perché impedita ad esercitarle".
"Nelle sedi succursali continua la regolarità del servizio scolastico. In considerazione di quanto sopra esposto si ricordano i seguenti prioritari e intoccabili diritti-doveri che devono caratterizzare il nostro agire. â Diritto-dovere degli alunni a poter frequentare la Scuola e ad avere lezioni contemplate dall’orario. â Diritto-dovere dei docenti e del personale ATA a svolgere il proprio lavoro attraverso la presenza a Scuola e in aula".
Si danno inoltre le seguenti informazioni:
1. l’uso dei locali e delle attrezzature della Scuola è consentito solo per le attività autorizzate dalla dirigenza scolastica;
2. l’occupazione dei locali scolastici non è prevista dagli ordinamenti della scuola, né dal Regolamento d’Istituto, né è approvata o approvabile da parte del Dirigente Scolastico;
3. l’esercizio della vigilanza e della tutela delle studentesse e degli studenti non è garantito laddove si svolgano attività non autorizzate;
4. le azioni di interruzione del servizio scolastico, quali la cosiddetta “occupazione” anche con l’accesso di persone estranee alla scuola, le assemblee non autorizzate, altro, si configurano esclusivamente come atti illegali;
5. chi aderisce alle azioni sopra citate è sanzionabile sotto due profili: -quello disciplinare interno: in quanto si violano gli articoli previsti dal DPR 249/98
Statuto delle studentesse e degli studenti e ss.mm.ii. -quello giuridico-penale: in quanto s’incorre nei reati previsti dal Codice Penale: art.110- concorso di reato, art.340- interruzione di pubblico servizio, art.633- occupazione arbitraria di edifici pubblici;
6. la scrivente, in qualità di Pubblico Ufficiale, è obbligata a esporre denuncia all’Autorità Giudiziaria (art.331 del codice di procedura Penale);
7. a seguito di accertamenti, il verificarsi di eventuali danni determina la richiesta ai cosiddetti occupanti di una quota proporzionale di risarcimento;
8. gli alunni che non sono registrati come presenti alle lezioni sono considerati come assenti ingiustificati", conclude la Dirigenza.