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Firenze, occupato il liceo Machiavelli-Capponi. Spazi, preside, voti, Palestina: le motivazioni degli studenti

'Competizione e pressione dalle valutazioni, in noi malessere totalizzante. Vogliamo che venga imposto un tetto massimo alle valutazioni'

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lunedì 11 dicembre 2023 15:51

Occupato il liceo Machiavelli-Capponi a Firenze, nella sede di piazza Frescobaldi.

 

"Stamattina 11 dicembre 2023, la sede Frescobaldi del liceo Machiavelli-Capponi è stata occupata! Questa occupazione nasce dall’ esigenza di avere un dialogo chiaro con la preside che fino ad ora ha messo da parte i bisogni e gli interessi degli studenti. Il nostro obbiettivo è quello di aprire un tavolo di trattativa con la dirigente in cui discutere le richieste degli studenti e delle studentesse, che verranno approfondite ed elaborate durante i giorni di occupazione. Se non verranno accettate le richieste di noi studenti e studentesse l’occupazione continuerà! La scuola è nostra", fanno sapere gli studenti del Collettivo K1.

 

Qusto il comunicato sull'occupazione. "Vogliamo contestare e mettere in luce le contraddazioni sia dei problemi interni al nostro istituto sia del sistema scolastico e riuscire a proporre delle alternative sviluppate da noi studenti e studentesse; inoltre vogliamo prendere una posizione chiara contro il genocidio che sta avvenendo in Paleatia e contro la violenza di genere". 

 

"Dirigenza scolastica. Con il cambio di preside, avvenuto a inizio anno scolastico, abbiamo riscontrato molteplici problematiche verificatesi sin da subito. A inizio anno infatti la preside si è assentata per tre settimane, non delegando alla vicepresidenza il proseguimento dei suoi compiti, ciò ha portato gravi disagi nonchè alla paralisi della burocrazia del nostro istituto. Col passare del tempo, episodi di questo tipo si sono intensificati, mettendo in luce grabi problematiche organizzative, con circolar pubblicate in ritardo che hanno creato disagi a docenti e studenti. La dirigente scolastica nel tempo si è continuamente resa protagonista di azioni che hanno sabotato l'operato dei vicepresidi e in seguito a continue critiche sul loro lavoro, sono arrivati alla decisione (quattro vicepresidi su cinque) di dimettersi dal loro ruolo. Dal momento della loro dimissione la situazione nel nostro istituto ha iniziato a precipitare a velocità sempre più elevata, con disordini e restrizioni che sono diventatti l'ordine del giorno, agli studenti col passare del tempo è stata addirittura impedita la possibilità di entrare dopo o uscire prima in caso di mancanza di un professore, possibilità che era stata concessa negli anni precedenti. Vogiamo sottolineare che i dirigenti scolastici hanno la possibilità di amministrare gli istituti in maniera così autoritaria, grazie a politiche che fanno gestire loro la scuola come fosse un'azienda, con il solo obiettivo di far quadrare i conti, e di conseguenza mettendoli su un 'piedistallo' rispetto a vice-presidi e docenti".

 

"Benessere a scuola. Sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psicologico il benessere degli studenti e delle studentesse viene continuamente messo in secondo piano. Ad inizio anno le infermerie di entrambi i plessi erano inesistenti. Ad oggi solo al Rinuccini aperte, ma prive di attrezzature adeguate. Pertando richiediamo un investimento per garantire un'adeguata e idonea assistenza nel momento del bisogno. Accade frequentemente che ci siano persone che hanno attacchi di panico a scuola e sono costrette a stare nei bagno o nei corridoi. Questi episodi non sono da attribuire a delle 'fragilità personali' ma alla struttura del sistema scolastico. La competizione e la pressione data dalle valutazioni genera in noi un malessere totalizzante. Pertanto vogliamo che venga imposto un tetto massimo alle valutazioni che riceviamo".

 

"Spazi. Noi studenti e studentesse riteniamo che gli spazi della scuola debbano essere accessibili a tutte e che se ne possa usufruire liberamente sia in orario scolastico che durante le attività extrascolastiche. Con questa occupazione vogliamo rivendicare l'uso degli spazi quali il teatro, la biblioteca, l'atrio e le infermerie che, come già accennaro, mancano sia a Rinuccini che a Frescobaldi. Da inizio anno ci è stata negata la possibilità di trascorrere momenti di svago e/o di studio nell'atrio del plesso Rinuccini. Pertando vogliamo che ci sia restituita la possibilità di usufruirne".

 

"Motivazioni esterne. Vediamo nell'occupazione uno strumento che ci permette di creare modalità alternative di lezioni su temi che la scuola da sempre lascia in secondo piano, temi che invece vogliamo approfondire, dibattere e di cui vogliamo rovesciare la narrativa dominante. Ci riferiamo al genocidio in Palestina, all'ondata di femminicidi che non accenna a fermarsi e alle lotte dei lavoratori. Il ministro Valditara crea un clima di terrore e umiliazione nelle scuole, attraverso riforme oppressive verso gli studenti e inviando forze dell'ordine negli istituti schierati a fianco del popolo palestinese. Noi ci auto organizziamo per creare consapevolezza tra noi studenti e studetentesse, infatti durante il periodo dell'occupazione le lezioni verranno prese in mano dagli stessi studenti presentando ogni giorno assemblee e dibattit tenuti da relatori competendi sui suddetti temi. Siamo contro una scuola che ci tiene rinchiusi dentro una palla di vetro e confina i problemi del mondo reale all'esterno di essa. Una scuola che auspica il silenzio quando una donna viene uccisa, che presenta ai propri studenti il mondo del lavoro degli operai sottopagati come un'opportunità, anzi lo rende una tappa obbligatoria della loro formazione superiore, che cerca di nascondere alla loro vista un genocidio che finora ha causato 17.000 vittime. Noi lottiamo per una scuola che ci offra una vera formazione, non prettamente nozionistica, ma che vada a stimolare un pensiero critico e che metta al centro gli studenti e le studentesse. La scuola è nostra".

 

 

 
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