Vis Art

Fiesole, l'università europea vuole rinominare il Natale: tra le proposte la 'Festa d'Inverno'

'Per l'uguaglianza etnica e razziale': scatta la polemica

1 Visualizzazioni

mercoledì 25 ottobre 2023 12:24

Al prestigioso Istituto universitario europeo di Fiesole (Eui), il presidente ha deciso che – per ottemperare con gli obblighi del “Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui”“l’ex festa ‘Natale’ verrà rinominata, per eliminare il riferimento cristiano”. Lo riporta l'agenzia Sir sulla base di una corrispondenza interna all'Istituto.

 

Le regole per l’uguaglianza etnica nell’Eui prevedono infatti che se da un lato le feste religiose vanno inserite nel calendario, dall’altro il linguaggio con cui le si comunica deve essere “inclusivo”. Quindi ora si accettano proposte su come rinominare il Natale (per il cui festeggiamento però “gli aspetti tradizionali e folcloristici possono rimanere parte dell’evento”). Una proposta circolata è “Festa d’Inverno”, ma ora si chiedono altre proposte.

 

All’interno dell’Istituto universitario non mancano le perplessità e c’è chi ritiene che Natale sia un nome legato alla cultura dell’Italia, alle comuni radici, ovvero una festa che va “oltre la religione”.

 

Il caso di Fiesole sta facendo parlare parecchio a livello italiano ed europeo. Così commenta Antonio Tajani (Forza Italia), Vicepremier e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: "Sono sorpreso dalla decisione del Pres. dell’Istituto Univ. Europeo di Fiesole di cambiare nome al Natale. Noi siamo fieri del rispetto delle nostre radici cristiane, l’Europa è basata su questo. Non è un caso che l’Italia aveva scelto la Badia Fiesolana come sede dell’Istituto universitario europeo".

 

Questo invece il post social di Susanna Ceccardi, europarlamentare Lega: "Il presidente dell’Istituto universitario europeo di Fiesole vuole ‘rinominare’ il Natale, eliminando i riferimenti cristiani. Significa cancellare la nostra identità, seguendo un pensiero ‘politicamente corretto’ che mira a cancellare i tratti distintivi della nostra civiltà in nome di un presunto rispetto delle altre culture. Ma non ci può essere rispetto per gli altri se non impariamo a rispettare innanzitutto noi stessi".

 

Diverse le reazioni anche da Fratelli d'Italia. Così la consigliera metropolitana Alessandra Gallego: "il presidente dell’Istituto universitario europeo di Fiesole avrebbe deciso di rinominare la festa di Natale per eliminare il suo riferimento cristiano. È sconcertante che un istituto accademico decida di rimuovere il riferimento cristiano dalla celebrazione del Natale, considerando che questa istituzione ha la propria sede nella ‘badia fiesolana’, un luogo dove nel passato sorgeva l’oratorio dedicato ai santi Pietro e Romolo, patrono di Fiesole. Questa decisione sembra completamente fuori luogo e dimostra una mancanza di rispetto per le tradizioni italiane e per il significato profondo che il Natale ha per tantissime persone. La decisione del Presidente dell’Istituto universitario europeo, qualora fosse confermata, dimostra una deriva verso l’omologazione politicamente corretta, sacrificando le tradizioni e le identità nazionali in nome di un’uguaglianza etnica che non tiene conto dell’importanza delle diverse culture e religioni che compongono il nostro Paese. Il Natale come festività cristiana, rappresenta un momento di grande gioia e di riflessione per milioni di persone in tutto il mondo. È un momento in cui si celebra la nascita di Gesù Cristo e si riconosce l’importanza dei valori come l’amore, la pace e la generosità. Annullare queste tradizioni e sottrarre il Natale dalla sua autentica essenza religiosa significa svilire il suo significato profondo e minare le radici culturali della nostra società”.

 

Così il capogruppo FdI in Regione Toscana, Francesco Torselli, che ha ricordato al Prof. Dehousse “che se con la sua uscita pensava di suscitare clamore, sorpresa e meraviglia, purtroppo in Toscana siamo da tempo abituati a rettori che, in cambio di qualche prima pagina, fanno a gara a chi la spara più grossa, arrivando perfino a negare gli eccidi avvenuti sul finire della seconda guerra mondiale ai danni degli italiani di Fiume, dell’Istria e della Venezia Giulia. Sperando di leggere quanto prima una nota in cui il Professor Dehousse corregge la sua infelice esternazione, non ci resta che ricordargli che duemila anni di radici cristiane, non si cancellano con una circolare. Esattamente come il Natale che, piaccia o meno all’illustre accademico, non potrà mai essere cambiato, modificato, declinato, abolito”.

 

“Cambiare nome al Natale somiglia, davvero troppo, al titolo di un romanzo grottesco“, affermano il deputato di Fdi Alessandro Amorese e il senatore Paolo Marcheschi. “Confidiamo che una scelta simile venga ripensata proprio in virtù dell’inclusività stessa perché, così ipotizzata, somiglia molto ad altre che portano a togliere i crocefissi dalle aule scolastiche, in un clima di ‘cancel culture’ che, diffondendosi, tenta di azzerare i valori occidentali”.

 

Questo il commento di Gabriele Toccafondi di Italia Viva: "Ogni tanto qualcuno chiede di abolire il Natale, i segni cristiani, il crocifisso, perché si motiva: così si rispettano le varie osservanze religiose e culturali. Non è così. Non è eliminando la nostra storia, cultura, la nostra fede, ciò che ci distingue, che si crea rispetto. Non è togliendo o nascondendo che si crea dialogo ma dicendo chi siamo e ascoltando. Se a fare la proposta è un istituto universitario, come quello europeo di Fiesole, la cosa dispiace ancora di più. A Fiesole di questo passo dovrebbero oscurare tutte le finestre, perché a guardare vedrebbero campanili, chiese, cupole, croci che coerentemente per i censori della storia e della presenza attuale, dovrebbero essere nascoste per rispettare le diverse osservanze".

 

(foto dalla pagina Facebook dell'European University Institute)

 

 
logo-055 firenze

C & C Media s.r.l.
p.iva 06282890489

powered by Genetrix s.c.r.l. - web agency, applicativi web, siti internet, grafica

055firenze.it
Quotidiano online
registrato presso il tribunale di Firenze
nr. 5937 del 18/10/2013.