"GKN Files, storie di un futuro rinnovabile" è il nuovo progetto di comunicazione della convergenza culturale dell'ex-GKN, per raccontare il passato, il presente e il futuro della lotta della fabbrica metalmeccanica di Campi Bisenzio, chiusa il 9 luglio 2021 con un'email.

L'idea è nata nei giorni del Festival di Letteratura Working Class e infatti alcuni dei nomi che collaborano al progetto arrivano da quell'esperienza: il direttore artistico del festival Alberto Prunetti, la sociologa Francesca Coin che era tra gli ospiti, lo scrittore Christian Raimo che è stato presente all'evento culturale. Poi ci sono Nicola Borghesi e Enrico Baraldi di Kepler-452, autori dello spettacolo teatrale "Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto" e Valentina Baronti e Camilla Lattanzi, autrici, insieme a Gianluca Masala, dell'audiodocumentario "Lo scherzo - Il caso Gkn, lotta operaia del terzo millennio". La musica della sigla è originale, creata da Teho Teardo.

L’intento di “GKN Files” è quello di raccontare la storia dell'assemblea permanente più lunga del movimento operaio organizzato italiano, il presente del presidio, con gli aggiornamenti della vertenza, e anche il futuro.

Tante le iniziative messe in campo: piano industriale, cooperativa, convergenza tra movimento ambientalista, movimento operaio, lotte sociali, solidarietà, arte, letteratura e da ora un podcast online su Spotify e Spreaker. Per il momento è stato pubblicato soltanto il demo, ma nei prossimi giorni sarà disponibile la prima puntata, dedicata proprio al festival di letteratura working class.

"Siamo sul crinale del crollo da 21 mesi - commenta la RSU ex-GKN - E c’è un certo grado di responsabilità nel fare un podcast in cui si prova a raccontare quello che accade: perché ogni parola che viene detta potrebbe la famosa ultima delle parole. E il giorno dopo potresti trovarti a spiegare che tutto non è andato come ti immaginavi, che sei crollato e che hai fallito. E allo stesso tempo però un podcast ci permette piano piano di reiniziare a viverla questa storia: di portare alla luce i dettagli, ciò che non è stato detto. Ciò che inevitabilmente in 21 mesi di comunicati, di slogan, di manifestazioni forse è andato perso. O forse non abbiamo approfondito abbastanza".