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Asl Toscana Centro, due minuti di silenzio in memoria della psichiatra aggredita a Pisa

'La Regione Toscana si costituirà nel processo sull’assassinio della Dottoressa Barbara Capovani'

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lunedì 24 aprile 2023 12:25

"Il Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze dell'Azienda USL Toscana Centro aderisce all'iniziativa del Coordinamento Nazionale del Dipartimenti di Salute Mentale, e oggi alle ore 12 osserverà 2 minuti di silenzio con sospensione delle attività in segno di solidarietà e memoria per la psichiatra Barbara Capovani e per promuovere la sensibilizzazione di tutte le Istituzioni riguardo il problema della violenza nei confronti degli operatori dei nostri Servizi". E' quanto fa sapere l'Asl Toscana Centro in seguito alla morte della psichiatra, aggredita venerdì mentre usciva dal reparto Salute mentale dell'ospedale Santa Chiara di Pisa, e deceduta ieri.

 

"La Regione Toscana si costituirà nel processo sull’assassinio della Dottoressa Barbara Capovani. Sia fatta giustizia al più presto!", fa sapere il presidente della Regione Eugenio Giani. "Riposa in pace Barbara, che la terra ti sia lieve. Tutti abbiamo pregato e sperato che la Dottoressa Barbara Capovani potesse riprendersi dalle ferite atroci e invece ci ha lasciati dopo aver lottato per ore. Dolore profondo della Toscana tutta che ci lascia sgomenti. Ci viene strappata una convinta psichiatra che aveva scelto la sanità pubblica dedicandosi negli anni con generosità, amore e professionalità a centinaia di pazienti. Ma la Dottoressa Capovani era anche una moglie e una mamma, ci stringiamo in particolare a suo marito e ai suoi figli che hanno chiesto la donazione degli organi che aiuteranno a salvare altre vite. Un abbraccio anche ai suoi colleghi e amici. A questo punto non ci resta che augurare buon lavoro alla magistratura perché possa essere assicurato alla giustizia l’infame assassino", ha detto Giani.

 

Un bollettino medico congiunto dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana e dell'Azienda Usl Toscana nord-ovest aveva annunciato la conclusione della procedura di accertamento di morte cerebrale. "Si è conclusa alle 23.40 la procedura di accertamento di morte con criteri neurologici. Si procederà alla donazione degli organi così come da volontà espressa in vita dalla dottoressa Capovani, condivisa dai familiari e autorizzata dal magistrato della procura di Pisa".

 

Questo il messaggio dei colleghi del Dipartimento per la salute mentale e dipendenze dell'Asl. "Barbara non c'è più e non ci abitueremo mai a questa perdita personale. Ma non c'è più neppure la grande professionista che era. Un vuoto, in entrambi i casi, che non si colmerà mai. Una grande mancanza per la città di Pisa e per la comunità sanitaria che rappresentava con tanta competenza, perché la dottoressa Barbara Capovani aveva una grande passione per la vita e per questo difficile mestiere; una donna sensibile e disponibile con tutti. Affrontava ogni questione, anche le più difficili, in prima persona, senza delegare. Aperta ai cambiamenti e sempre propositiva sul lavoro. Alla famiglia di Barbara, giungano la nostra vicinanza e il nostro lungo e profondo abbraccio, ma anche la promessa che ci impegneremo per raccogliere tutto quello che ha fatto per la psichiatria e per Pisa, donandolo, ancora una volta, agli altri".

 

La Polizia di Stato di Pisa ha eseguito un fermo disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa, a seguito di serrate indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura, nei confronti di un italiano 35enne, ritenuto il presunto autore del tentato omicidio premeditato della dottoressa.

 

"Tutta la Cgil è in lutto, nel rispetto del dolore delle persone che hanno amato la dottoressa Barbara Capovani, uccisa sul lavoro. Una tragedia terribile, una perdita immensa. Una persona è stata individuata e arrestata, è una persona nota alle forze dell’ordine, ai servizi di salute mentale e non solo. E’ persona la cui instabilità era nota, persona che aveva già avuto modo di aggredire, molestare, minacciare. Arriverà il momento di riflettere, valutare, individuare responsabilità. Ma per quello che ci riguarda l’obiettivo resta quello di mettere in campo – da subito – soluzioni. Abbiamo da tempo chiesto interventi immediati a garanzia della sicurezza di chi opera nei servizi sanitari, spesso in prima linea, come accade per la salute mentale. Servono investimenti in un settore che è stato da anni definanziato come quello della salute mentale, vanno ascoltate le professioniste e i professionisti che lavorano sul campo in estrema difficoltà e spesso in solitudine, serve maggiore coordinamento fra le strutture sanitarie, le prefetture e le questure. Non ci interessa il giustizialismo fine a se stesso, non crediamo nelle soluzioni semplicistiche e securitarie: vogliamo un confronto di merito con i decisori politici e ci aspettiamo che il diritto alla salute (anche quella mentale) sia garantito insieme al diritto alla sicurezza", la nota firmata da Rossano Rossi (Segr. Gen. Cgil Toscana), Pasquale D’Onofrio (Segr.Cgil Medici e Dirigenza FP Cgil Toscana) e Bruno Pacini (Segr. Gen. Fp Cgil Toscana).

 

 

Immagine di repertorio

 

 

 
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