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Firenze, a Palazzo Strozzi le stelle dell’arte contemporanea: la mostra Reaching for the Stars

Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye, oltre 70 opere dei più importanti artisti contemporanei italiani e internazionali

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giovedì 02 marzo 2023 16:53

Le stelle dell'arte contemporanea illuminano le sale di Palazzo Strozzi. E' la nuova mostra Reaching for the Stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye, in partenza il 4 marzo, che propone una celebrazione dell’arte di oggi attraverso oltre 70 opere dei più importanti artisti contemporanei italiani e internazionali, tra cui Maurizio Cattelan, Cindy Sherman, Damien Hirst, Lara Favaretto, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere, Sarah Lucas, Lynette Yiadom-Boakye.  

 

Promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Reaching for the Stars esplora le principali ricerche artistiche degli ultimi decenni attraverso una costellazione di opere esposte in tutti gli spazi di Palazzo Strozzi, dal Piano Nobile alla Strozzina, con una speciale nuova installazione per il cortile rinascimentale. 


E' proprio nel cortile che inizia il viaggio tra le stelle, lì, dove ora svetta un razzo alto 15 metri. È GONOGO, la monumentale scultura dell'artista polacca Goshka Macuga, nuova installazione site specific per il cortile di Palazzo Strozzi, dove viene esposta per la prima volta. Di forte impatto visivo, l'opera è stata commissionata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con destinazione definitiva l’isola veneziana di San Giacomo, una delle sedi della Fondazione. Il titolo allude al processo di  verifica “go/no go” che precede un lancio aerospaziale. Afferma l’artista: "La mia scultura visualizza i dilemmi che stiamo affrontando: incarna la fantasia e la nostra  realtà, la nostra aspirazione e il nostro fallimento. GONOGO risponde agli opposti che definiscono aree  problematiche della nostra cultura e del nostro linguaggio e che quindi creano divisioni, piuttosto che un’unione.  Questa divisione non è solo un fenomeno sociale, ma qualcosa in cui ciascuno di noi può identificarsi  individualmente. Per me il lavoro riflette su una dualità intrinseca, mi porta a pensare alle contraddizioni della  comprensione binaria delle strutture del nostro mondo".

 

L'opera ha anche un’estensione come piattaforma digitale interattiva, collegata a una pagina web. L’accesso alla piattaforma, che avviene tramite un codice QR o digitando www.gonogo.space, rende possibile la condivisione della propria esperienza. I contenuti della piattaforma digitale creeranno un  archivio, accessibile al pubblico, che offrirà funzioni interattive e materiali didattici.

 

L'esposizione, curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, continua nelle sale del Palazzo, ponendosi come celebrazione dei trent’anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, una delle più famose raccolte d’arte contemporanea a livello internazionale, in un progetto in cui si uniscono opere della collezione e nuove produzioni create per la mostra, oltre a un ampio programma di attività e progetti con gli artisti protagonisti di  talk e workshop, e a numerose attività per coinvolgere il pubblico. 

 

Molteplici i linguaggi: tra pittura, scultura, installazione, fotografia, video e performance, la mostra esalta il dialogo tra Palazzo Strozzi e l’arte contemporanea proponendo ai visitatori un percorso alla scoperta delle grandi stelle dell’arte globale degli ultimi decenni, un viaggio attraverso le opere di artisti che hanno segnato l’evoluzione delle pratiche artistiche tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo. 

 

Nella mostra sono presenti, ad esempio, opere fondamentali come 1000 Names (1983) di Anish Kapoor o Love Is  Great (1994) di Damien Hirst, insieme a un’ampia selezione di lavori di Maurizio Cattelan, artista centrale per  un’esplorazione dell’arte italiana tra anni Novanta e Duemila, insieme, tra gli altri, a Paola Pivi o Lara Favaretto. In  parallelo si snodano sezioni tematiche come quella dominata dalla celebre serie Untitled Film Still (1978-1980) di Cindy Sherman, che propone una riflessione sociale e politica sul tema dell’identità in rapporto a opere di Shirin Neshat, la serigrafia Untitled (Not ugly enough) (1997) di Barbara Kruger o la scultura in materiali organici Self Portrait (1993) di Pawel Althamer. L’indagine sulla scultura si amplia nei grandi lavori di Andra UrsuÅ£a, Adrián Villar Rojas, Berlinde De Bruyckere, Mark Manders, le cui pratiche investigano il corpo e la figura tra  decostruzione e ricomposizione. A questa fa eco la perlustrazione della ricerca pittorica attraverso dipinti di artisti come Lynette Yiadom-Boakye, Sanya Kantarovsky, Michael Armitage, Cecily Brown, Avery Singer, testimoniando  la perdurante vitalità di questo medium, tra figurazione e astrazione, soprattutto nelle generazioni più giovani.

 

Completa il percorso, in Strozzina, un’ampia sezione dedicata alla Video arte con opere manifesto di artisti quali William  Kentridge, presente con History of Main Complaint (1996), Douglas Gordon e Philippe Parreno, con la celebre  videoinstallazione Zidane. A 21st Century Portrait (2005) e Ragnar Kjartansson con The End – Rocky Mountains (2009).

 

Otto le sale in cui si articola la mostra: God Save the Queen, Art Matters, Made in Italy, Identities, Places, Bodies, Mythologies, Abstractions, in un percorso che affronta tematiche diverse, come la sperimentazione dei linguaggi artistici, la figurazione e astrazione, l’identità e il corpo dal punto di vista sociale e politico, il ruolo e l’immagine della donna nella società di oggi, la riflessione sulla storia contemporanea tra collettività e individualità, attraverso riferimenti a eventi storici come l’11 settembre 2001 o le lotte per i diritti civili.  

 

La storia contemporanea si legge in molte delle opere esposte, a cominciare da Lullaby (1994) di Maurizio Cattelan, dove l'artista ha raccolto, in un sacco di tela blu, macerie dell’attentato avvenuto la sera  del 27 luglio 1993, quando Cosa Nostra fece esplodere un’autobomba fuori del PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, provocando la morte di cinque persone. Hans-Peter Feldmann in 9/12 Front Page (2001) espone le prime pagine di quotidiani del 12 settembre 2001, quando in tutto il mondo fu  diffusa la notizia dell’attacco alle Torri Gemelle. 
 

All’identità e alla denuncia degli stereotipi allude Andra UrsuÅ£a con la figura straniante di Commerce  Exterieur Mondial Sentimental (2017), con cui critica le discriminazioni subite dalla popolazione Rom. La manipolazione, la trasformazione dei materiali e il loro significato simbolico sono al centro di molti dei lavori  presenti in mostra. La schiuma di sapone fuoriesce, eterea e in perenne movimento, dalle colonne dei Cloud Canyons (1988) di David Medalla creando nuvole che vanno a raccogliersi alla base della struttura in un  movimento ininterrotto.

 

“Reaching for the Stars è un viaggio in quarant’anni di scoperte e ricerca nell’arte contemporanea” afferma Arturo Galansino, Direttore della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra “Ospitare a Firenze una  collezione come questa significa celebrare i valori del mecenatismo e della committenza nella città dove il grande  collezionismo è nato. La collaborazione tra Palazzo Strozzi e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo va oltre la  mera esposizione di opere, ma è una sinergia di valori, una piattaforma condivisa in cui stimolare accessibilità,  partecipazione e sperimentazione”. 

 

“È per me un onore e una grande emozione poter rivedere le ‘stelle’ della collezione esposte nelle splendide sale  della Fondazione Palazzo Strozzi. Festeggiare i trent’anni della mia pratica collezionistica all’interno di questo  palazzo, capolavoro dell’architettura rinascimentale” dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo “è un’occasione per ripercorrere i tragitti dell’arte contemporanea  degli ultimi decenni, creando un dialogo vivo con l’antico e con il pubblico in visita. Questa mostra, che inizia  dallo splendido cortile aperto alla città, rispecchia il valore della condivisione che da sempre impronta la mia collezione e trova piena sintonia con la linea della Fondazione Palazzo Strozzi, guidata con grande professionalità  da Arturo Galansino, a favore della partecipazione e dell’accessibilità della cultura”. 


"Appena arrivata, vedere quel razzo che guarda il cielo, che punta verso il futuro, mi ha emozionato - ha detto Alessia Bettini, vicesindaca di Firenze e assessora alla cultura - Il tema della mostra, della capacità di unirci e di unire i punti luce che insie,e sono più forti mi sta molto a cuore. Proponiamo una grande offerta culturale che guarda anche ai giovani che fa di Firenze un laboratorio di contemporaneità. Una visione d'insieme che vuole fare di Firenze la città degli artisti, soprattutto giovani, con la capacità di creare nuove rotte con linguaggi diversi e anche provocatorie".

 

La mostra (4 marzo - 18 giugno 2023) è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.  Main Supporter: Fondazione CR Firenze. Sostenitori: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio  di Firenze, Intesa Sanpaolo, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi. Con il contributo di Città Metropolitana di  Firenze. Con il supporto di Maria Manetti Shrem. Si ringrazia Beyfin S.p.A. 

 

 

Irene Grossi

 

 

 
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