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Meyer, apre la nuova Psichiatria. L'allarme dell'ospedale: 'Emergenza salute mentale dei giovanissimi'

Nuovo reparto di Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Il presidente di Aopi Zanobini: 'In Italia mancano almeno 150 posti letto di neuropsichiatria'

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sabato 28 gennaio 2023 15:54

Apre la nuova Psichiatria dell'ospedale Meyer. La Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza lascia Villa Ulivella e approda all’interno del Meyer, con un reparto tutto pensato per accogliere i giovanissimi pazienti con problemi di salute mentale, sempre più numerosi, come si apprende dall'ospedale.

 

Questa mattina, al taglio del nastro della nuova struttura, erano presenti tutti i rappresentanti delle istituzioni locali: Simone Bezzini, assessore per il diritto alla salute della Regione Toscana, Sara Funaro, assessore al welfare del Comune di Firenze, monsignor Marco Viola, vicario episcopale per il servizio alla carità, Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università degli Studi di Firenze e Alessandro Benedetti, segretario generale della Fondazione Meyer.

 

Madrina dell’evento, la campionessa azzurra di tennis Martina Trevisan, che nel 2023 ha raggiunto la posizione n.21 nella classifica mondiale. Nella giornata dell’inaugurazione, Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer e presidente dell’associazione ospedali pediatrici italiani (Aopi), lancia un allarme: secondo una recente indagine realizzata all’Associazione, esiste una vera e propria emergenza a livello nazionale, soprattutto per la carenza di posti letto dedicati: ne mancano almeno 150.

 

Il nuovo reparto. Arredi sicuri e accoglienti, impianti di ultima generazione che utilizzano la tecnologia domotica, un piccolo giardino e una soft-room per superare i momenti più difficili: sono queste le caratteristiche del nuovo reparto che accoglierà i pazienti a partire dal 31 gennaio. La novità più importante riguarda però l’ampliamento della capacità di accoglienza che, in accordo con la Regione Toscana, passerà dagli attuali otto posti letto che erano presenti nella struttura di Villa Ulivella a dodici, in risposta al crescente bisogno di tanti adolescenti che si rivolgono ai professionisti del Meyer.

 

Negli ultimi anni, il problema della salute mentale tra i giovanissimi ha conosciuto infatti un’escalation senza precedenti. “Ad accogliere i ragazzi – spiega Tiziana Pisano, responsabile della Psichiatria – ci saranno sei camere singole, mentre finora ne avevamo soltanto una. Inoltre potremo contare sulla separazione degli spazi dedicati al Day hospital e quelli per il ricovero vero e proprio che ci permetterà di trattare al meglio i pazienti che hanno percorsi di cura con diverse intensità”.

 

A disposizione di tutti anche un piccolo giardino. Tra le novità, la realizzazione di una soft-room, una stanza pensata e realizzata per affrontare nel miglior modo possibile eventuali momenti di crisi dei pazienti: il locale sarà completamente imbottito, mentre uno schermo permetterà di trasmettere immagini e musica rilassanti. A illuminare gli ambienti, impianti di illuminazione automatizzata a led capaci di regolare l’intensità in relazione alla luce esterna. I pannelli decorativi portano la firma dell’artista Sara Franci. Determinante, per la realizzazione dell’intervento è stato il contributo della Fondazione dell'Ospedale Pediatrico Meyer con la donazione della famiglia Frascheri, attraverso Cinzia Frascheri.

 

La creazione del nuovo reparto rappresenta una risposta al problema del crescente numero di giovani e giovanissimi con disturbi e patologie psichiatriche. Da alcuni anni gli esperti registrano un trend in crescita di queste patologie, ma la pandemia ha impresso una forte accelerazione al fenomeno. Basti pensare che nel 2018 al Meyer gli accessi al Pronto soccorso per problemi psichici sono stati 226 su 42697 (0,53% degli accessi) mentre nel 2022 sono stati 624 su 39.995 (1,6% degli accessi). Nell’arco di soli quattro anni, l’incidenza è praticamente triplicata. Il problema che ha documentato il maggiore incremento è quello relativo ai disturbi alimentari, la cui risoluzione richiede tempi molto lunghi: queste patologie hanno registrato un’impennata passando da 34 casi nel periodo pre-pandemico (dal 2018 al 2020) a 148 durante la pandemia (dal 2018 al 2020). In crescita anche i casi di autolesionismo, che nello stesso lasso di tempo sono quasi raddoppiati, da 70 a 138. In aumento anche i sintomi ansiosi (da 108 a 307).

 

Dal 2009 il reparto dedicato ai giovanissimi con problemi di salute mentale era ospitato, in affitto, nei locali di Villa Ulivella, una situazione che dal 2009 al 2014 è stata gestita dall’azienda ospedaliera di Careggi. Dal 2015, la Direzione del Meyer si è messa al lavoro per superare questa situazione e la risposta è stata la progettazione di un nuovo spazio interamente dedicato all’interno de Il Parco della salute, i cui lavori termineranno nel gennaio del 2024, con uno slittamento provocato dalla pandemia. Di qui la scelta di imprimere un’accelerazione al progetto di riportare comunque tutta la Psichiatria all’interno della cittadella ospedaliera dedicata a bambini e adolescenti. Una scelta di complessa realizzazione per la cronica carenza di spazi di cui, ormai da tempo, soffre l’ospedale pediatrico fiorentino. L’apertura del Meyer Health Campus ha però permesso di dare il via a un domino virtuoso che ha liberato gli spazi necessari: i due grandi ex auditorium che prima erano nell’Ospedale sono stati ospitati nel Campus di via Cosimo il Vecchio, permettendo di aprire prima un reparto Dialisi e adesso, un nuovissimo reparto di Day Surgery. Quest’ultima realizzazione ha consentito di svuotare il vecchio Week Hospital al piano terra, i cui locali adesso, accoglieranno la Psichiatria.

 

“Questo trasferimento ha davvero un significato storico – spiega ancora Tiziana Pisano – e ha un forte valore simbolico: i pazienti verranno accolti all’interno dell’ospedale e la loro patologia sarà curata come tutte le altre, superando definitivamente quello stigma che, purtroppo, la malattia mentale porta ancora con sé. Adesso sarà più semplice attivare, per ogni singolo caso, quel trattamento multidisciplinare necessario per aiutare i ragazzi a superare i loro problemi”. Al lavoro, ci saranno otto medici, due psicologhe, un’educatrice professionale, ma anche infermiere e infermieri, operatori socio-sanitari, dietiste e assistenti sociali.

 

I dati dello studio condotto da Aopi. Nel giorno dell’inaugurazione, come detto, il presidente di Aopi Alberto Zanobini ha colto l’occasione per sollevare il problema della presa in carico degli adolescenti che soffrono di problemi di salute mentale. L’appello, rivolto a tutte le istituzioni nazionali e regionali, vede come punto di partenza i risultati preliminari di uno studio condotto dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che, in base a un accordo stipulato con Aopi, ha concentrato l’attenzione sul tema della salute mentale in area pediatrica. L’analisi ha preso in esame vari indicatori: dal numero degli accessi al pronto soccorso ai ricoveri, dalle caratteristiche dei pazienti a quelle degli operatori, dall’adeguatezza delle strutture preposte alla cura di questi pazienti così delicati al rapporto con le strutture territoriali. Il quadro complessivo che emerge anche dal confronto con le società scientifiche indica che, a fronte di una crescente richiesta, una carenza di risorse dedicate: solo 1 paziente su 5 riesce in Italia ad essere ricoverato in un reparto di neuropsichiatria e 4 su 5 vengono purtroppo ricoverati in reparti non appropriati, di cui 1 addirittura in reparto psichiatrico per adulti.

 

“Nel nostro paese – spiega - vi sono infatti troppo pochi posti letto dedicati alla neuropsichiatria infantile, quasi tutti nel Centro-Nord. La carenza di risorse ospedaliere minime per i disturbi neuropsichici dei ragazzi risulta ormai pesante, soprattutto alla luce dei dati post-pandemici. Occorre un’attenzione speciale delle istituzioni tutte per fronteggiare una delle più gravi crisi della nostra società: altrimenti si assiste sia al dramma delle famiglie lasciate sole che a ricoveri di ragazzi in reparti per adulti”.

 

 

 

 
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