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Careggi, la denuncia del sindacato Nursind: 'Al pronto soccorso 60 persone in attesa'

'Attese fino a 12 ore. Un insulto a chi ha bisogno di cure e un rischio per la salute'

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venerdì 09 dicembre 2022 17:24

"Alle 18 della vigilia dell’Immacolata erano una sessantina le persone in attesa di una visita e a mezzanotte diversi pazienti attendevano da più di dodici ore". A fare il punto sul pronto soccorso di Careggi è il segretario aziendale Luca Bigi del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche.

 

"Nelle stanze visita c’erano quaranta persone in corso di trattamento, ai quali bisogna aggiungere le venticinque in attesa di un posto letto, alcune delle quali da più di 24 ore. E qualche giorno prima un paziente aveva atteso il posto letto in reparto per più di 48 ore”.

 

"La concentrazione di sessanta persone al pronto soccorso - si spiega dal NurSind - crea condizioni di attesa al limite della civiltà e costituisce un insulto alle persone che in stato di bisogno accedono al pronto soccorso del più grande ospedale regionale. Contemporaneamente costituiscono un rischio per la salute, sia per l’impossibilità fisica di gestire i bisogni dei pazienti, con barelle accostate le une alle altre senza alcuno spazio di intervento sulla persona, sia per l’ovvio contributo che in queste condizioni si dà alla diffusione delle malattie a trasmissione aerea".

 

Secondo il NurSind "le soluzioni da intraprendere quanto prima riguardano l’apertura di nuovi reparti, l’aumento del personale in pronto soccorso, il recupero di spazi e strutture, un intervento sul 112 e la costruzione di una rete per cui si possano ricoverare le persone in ospedali diversi da quello in cui avviene l’accesso in pronto soccorso, oltre al potenziamento dei servizi ambulatoriali".

 

“Attualmente - prosegue Bigi - in pronto soccorso l’asset notturno del personale prevede quattro medici, 16 infermieri e 14 Oss. Mancano, a nostro avviso, un medico, un infermiere e gli spazi visita. Ma la carenza di personale, ammesso ci sia la volontà di risolverla, non è che uno dei problemi. Il 21 novembre l’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi ha inviato a tutti i direttori delle strutture organizzative dipartimentali il cosiddetto ‘Boarding del Pronto soccorso e posti letto dovuti per Sod’ secondo il quale ogni struttura dovrebbe riservare un certo numero di posti letto per ricevere i pazienti provenienti dal pronto soccorso. Evidentemente, però, questa indicazione non viene rispettata e comunque tali posti sono insufficienti“.

 

“In questo quadro tutt’altro che semplice - conclude Bigi - lascia sgomenti l’ormai cronica assenza di risposte da parte dell’Azienda e della Regione. Non è questo il momento per capire i motivi per i quali si è giunti a questa situazione, ma è il tempo di trovare soluzioni ai problemi del Pronto soccorso di Careggi e di tutte quelle strutture che si trovano ad affrontare situazioni simili. E’ necessario che venga aperto con la massima urgenza un tavolo tecnico di confronto che coinvolga tutti i soggetti interessati: Regione, Azienda, organizzazioni sindacali e personale del Deas per individuare una volta per tutte soluzioni a queste criticità che si verificano con troppa frequenza”.

 

 

 
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