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Qf (ex Gkn), incontro al Mise sospeso. Rimandata la presentazione del Piano industriale

'Le lavoratrici e i lavoratori hanno bisogno di risposte per il loro futuro'. Rsu: 'Atteggiamento dell'azienda irresponsabile'

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mercoledì 31 agosto 2022 17:15

Francesco Borgomeo ha ancora 96 ore per presentare il Piano industriale per il rilancio dell’ex Gkn. Questa mattina, mercoledì 31 agosto 2022, nella riunione convocata dal Mise e sospesa fino a lunedì, "si è acquisito che il progetto di reindustrializzazione del sito di Campi sarà totalmente a carico di Qf". Lo fa sapere la Regione Toscana in una nota.

 

La Regione, rappresentata dal consigliere per il lavoro e le crisi aziendali del presidente, assistito da Arti e l’Unità di crisi, "chiede ora elementi certi sul progetto di riconversione del sito di Campi Bisenzio". 

 

"L’imprenditore non ha fornito elementi che rispondessero adeguatamente alle domande poste da istituzioni, organizzazioni sindacali e lavoratori", continua la Regione Toscana. "Appare irrisolta anche la richiesta degli ammortizzatori sociali: come già era stato chiarito dal Ministero del Lavoro, per averli è necessario il piano industriale". 

 

“Si è svolto oggi l’incontro convocato dal Mise per la vertenza QF (ex GKN) con la presenza della Regione Toscana, il Comune di Campi Bisenzio e i vertici aziendali. Nel mese di agosto il Mise ha avviato le interlocuzioni con le aziende che hanno costituito il consorzio Iris Lab, che, a detta di QF, saranno i soggetti investitori ma ad oggi non risultano tali. Le interlocuzioni finora non hanno portato sostanziali novità e proseguiranno nei prossimi giorni. All’incontro di oggi l’azienda si è presentata ancora una volta senza il piano industriale sostenendo che lo stesso è stato presentato ma è da aggiornare. Slides, di questo si tratta, più volte contestate dalla Fiom e dalle Istituzioni e sulle quali in questi mesi sono stati chiesti chiarimenti sugli accordi commerciali, sui volumi produttivi, sulla finanziabilità e sostenibilità che non sono mai stati forniti". Lo dichiarano in una nota congiunta Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per Fiom-Cgil, Stefano Angelini della Fiom-Cgil di Firenze e Silvia Spera, Area Politiche Industriali per la Cgil nazionale.

 

"Anche oggi c’è stato un tentativo di attribuire la responsabilità che non ci sono stati avanzamenti alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni per non aver concesso di svuotare lo stabilimento e di concedere ammortizzatori sociali. Fin dall’inizio la Fiom, sostenuta dai lavoratori e le Istituzioni, ha sempre posto all’azienda che senza la presentazione di un piano concreto e sostenibile di reindustrializzazione non poteva esserci la condivisione di strumenti normativi e di percorso per lo svuotamento dello stabilimento che comunque rimane agibile e a disposizione dell’azienda. Le lavoratrici e i lavoratori hanno bisogno di risposte per il loro futuro, non di racconti e tentativi di spostare responsabilità. Da oggi di fatto QF è il soggetto che deve fare la reindustrializzazione nel rispetto dell’accordo quadro sottoscritto il 19 gennaio. Il tavolo è stato sospeso e riprenderà lunedì 5 settembre. Il tempo per le parole è finito è necessario che l’azienda dia risposte o si prenda atto che non è in grado di portare avanti il percorso”, concludono i sindacati.

 

"La Rsu ha preso atto e non concorda con il rinvio del tavolo, soprattutto su queste basi" sottolinea in una nota l'Rsu ex Gkn. "Oggi, 31 agosto, QF diventa il soggetto reindustrializzatore dell'ex Gkn ma lo fa senza fornire un piano industriale, finanziabilità del progetto e altre evidenze. Il gioco ci pare evidente ed è quello di portare la società di fatto sull'orlo del baratro e del fallimento per poi costringere INPS e Ministero a concedere fondi pubblici - che siano ammortizzatori o altri incentivi. Il futuro industriale dello stabilimento di Firenze è in mano ai lavoratori/ lavoratrici. Che le istituzioni smettano di farsi prendere per stanchezza ed inizino ad avere un proprio piano. Come collettivo di fabbrica affermiamo che non viviamo sotto ricatto e mai ci vivremo. Sapremo prenderci le nostre responsabilità e salvaguardare il futuro industriale del nostro stabilimento: da subito assemblee dei lavoratori per stabilire il da farsi”.


"L'atteggiamento avuto oggi al tavolo da parte dell'azienda non è solo deludente, è irresponsabile e ha fatto perdere tempo" conclude l'Rsu. "Ha fatto perdere otto mesi a famiglie che oggi vengono gettate in uno degli autunni peggiori degli ultimi trent'anni dal punto di vista del carovita".
 

 

 
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