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Confcommercio Toscana lancia l'allarme sul caro energia: 'Di questo passo conviene chiudere'

La richiesta è quella di istituire una sorta di autorità regionale per l’energia

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martedì 23 agosto 2022 15:02

Confcommercio Toscana torna a lanciare l’allarme sul 'caro energia', questa volta sollecitando una presa di posizione forte ad ogni livello istituzionale.“Il caro energia è diventato un’emergenza prioritaria che impone l’intervento deciso di tutte le istituzioni e le forze politiche. Gli aumenti non si arrestano e si mangiano tutti i margini di guadagno. È a rischio la tenuta di troppe imprese”.

 

“Alla Regione Toscana, così come al sistema camerale toscano, chiediamo di istituire una sorta di autorità regionale per l’energia, in grado di monitorare e valutare il sistema energetico territoriale per implementare eventuali potenzialità ed eliminare gli sprechi”, dice il direttore generale Franco Marinoni. “Poi serve spingere l’acceleratore su iniziative di rete e comunità che condividano produzione e consumo di energia, magari snellendo la burocrazia necessaria e introducendo un meccanismo di premialità per i soggetti che vi aderiscono. Su questo fronte siamo indietro di decenni rispetto ad altri paesi europei, va recuperato il gap”.

 

“Bisogna agire in fretta, prima che arrivi l’inverno e che la situazione diventi irreversibile”, sottolinea il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, “non è possibile continuare a lavorare per pagare le bollette. Di questo passo, conviene chiudere, anche perché i rialzi non accennano a fermarsi: a luglio il prezzo all'ingrosso dell'energia elettrica è aumentato del 70% rispetto a quello di giugno e non si sa dove andrà a parare. Occorre fissare un tetto massimo al prezzo del gas e rivedere i meccanismi di formazione del prezzo dell’elettricità. Altrimenti le nostre imprese non riusciranno più a garantire il servizio”.

 

Secondo quanto riporta il comunicato,Confcommercio è impegnata ad ottenere dal Governo, già dalla conversione in legge del decreto ‘Aiuti bis’, il potenziamento dei crediti d’imposta: “devono essere più inclusivi, fruibili anche da parte di non ‘energivori’ e non ‘gasivori’, scegliendo di destinare all’abbattimento degli oneri generali di sistema il gettito derivante dalle aste per l’assegnazione delle quote di emissione di Co2 e rafforzando le misure contro il caro carburanti per il settore dell’autotrasporto”. Infine, secondo la Confederazione, “è evidente l’urgenza di affrontare con determinazione, nella prossima legislatura, i nodi della riforma della fiscalità energetica e della riduzione strutturale del carico fiscale su trasporti e mobilità”.

 

Per Confcommercio Toscana è importante lavorare per fare di transizione energetica e sostenibilità ambientale reali fattori di crescita e di competitività. “In un documento alla Regione Toscana, per esempio, abbiamo già evidenziato la necessità di affrontare e risolvere il deficit impiantistico della filiera del recupero e del riciclo - che tanto incide sugli incrementi della TARI - per arrivare alla riduzione dei volumi e alla gestione sostenibile secondo il ciclo raccolta differenziata, recupero e riuso, alimentazione di termovalorizzazione e gassificazione”, spiega il direttore Marinoni. “Allo stesso tempo, vanno supportati la nascita di nuove filiere del riciclo e del recupero dei rifiuti e lo sviluppo di mercati per prodotti circolari e neutrali dal punto di vista climatico.  E servono investimenti adeguati - pubblici, ma non solo - per la messa in sicurezza del territorio, la mitigazione dei rischi idrogeologici, la salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità, il contrasto dell’inquinamento di acque e terreno, la risposta all’emergenza siccità e all’emergenza idrica, in particolare attraverso la maggiore efficienza delle infrastrutture idriche ed irrigue”.

 

 
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