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La denuncia dei Si Cobas: licenziati per un giorno libero. Oggi lo sciopero a Campi

Presente il sindaco Fossi: 'Dalla parte dei lavoratori, tutti, sempre'

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sabato 23 aprile 2022 17:30

E' partito tutto dalla richiesta di un giorno libero a Pasquetta da parte di cinque operai di una ditta di confezioni a Campi Bisenzio (Firenze), richiesta a cui sono seguiti dei messaggi Whatsapp che intimavano il licenziamento. 

 

“Se non venite oggi siete fuori per sempre", Se volete lavorare 8 ore, trovate lavoro da un altra parte”, sarebbero questi i messaggi ricevuti dai cinque operai, secondo quanto raccontato dai Si Cobas di Firenze e Prato, che hanno denunciato l'accaduto, e che hanno dato appuntamento questa mattina per uno sciopero davanti ai cancelli della ditta.

 

"Questi lavoratori hanno lavorato per anni 12 ore, oggi sciopero per richiedere di lavorare", fanno sapere i Si Cobas.

 

Presente questa mattina fuori dal prontomoda anche il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi. "A Campi 5 operai pakistani sono stati licenziati perché non hanno voluto lavorare per Pasquetta. Hanno avuto il coraggio finalmente di dire no ai ricatti e a condizioni di lavoro indegne imposte dal titolare cinese della fabbrica. Oggi ho scelto di essere qui, con la fascia tricolore, per dire a questi lavoratori che noi siamo al loro fianco. Lo sfruttamento e l’illegalità sono una vergogna cui tutta la nostra comunità deve dire no, un fenomeno che dobbiamo denunciare e far emergere ovunque. Dalla parte dei lavoratori, tutti, sempre", ha detto Fossi.

 

Sulla vicenda si sono espressi anche Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, consiglieri comunali a Firenze di Sinistra Progetto Comune e Lorenzo Ballerini - Campi a Sinistra.


"Ringraziamo il sindacato SI Cobas per essere riuscito a dare visibilità a questa nuova vicenda di sfruttamento. La richiesta di poter lavorare otto ore al giorno, cinque giorni alla settimana, è un diritto negato a troppe persone, nella nostra area metropolitana. In più occasioni abbiamo manifestato la nostra solidarietà a chi subisce condizioni illegali di sfruttamento ogni giorno, spesso recandoci nel Comune di Prato. Questa mattina il presidio si è svolto a Campi Bisenzio, davanti alla ditta in cui cinque persone sarebbero state licenziate attraverso WhatsApp, dopo essersi rifiutate di lavorare nel lunedì di Pasquetta. La storia è per fortuna arrivata oggi su tutta la stampa locale. Il Collettivo di Fabbrica GKN era ovviamente presente, per continuare a testimoniare il senso della parola d'ordine "convergiamo". Ci piacerebbe che tutte le forze politiche e tutti i livelli istituzionali fossero impegnati con determinazione a smantellare il sistema economico di sfruttamento che segna troppa parte del nostro territorio, anche se questo richiederebbe azioni più articolate di una telecamera o della distribuzione dei taser alla Municipale".

 

Adesione anche da parte del Collettivo di Fabbrica ex Gkn: "Combattere il virus dello sfruttamento per non esserne infettati. Siamo a fianco dei lavoratori SI Cobas Prato e Firenze a difesa del contratto nazionale, della sicurezza sul lavoro, del salario, del diritto al riposo. Contro la delocalizzazione del lavoro ma anche contro la delocalizzazione dei diritti. A Campi non ci sarà una nuova Texprint, con lavoratori costretti a mesi di picchetto per ottenere diritti basilari. Qua la vicenda si deve chiudere subito: i lavoratori hanno ragione, lavorare 12 ore per 7 giorni non può e non deve accadere".

 

 

 
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