Caro energia, Confesercenti: 'Senza interventi a rischio 550 milioni di Pil in Toscana'
Stangata sulle bollette per le imprese fino a +12 mila euro
sabato 19 febbraio 2022 09:09
La corsa delle bollette non si ferma, e rischia di trasferirsi sui prezzi, facendo schizzare l’inflazione al +5,6% prima della fine dell’anno. Un aumento dei prezzi record, che l’Italia non vede dall’inizio degli anni ‘90. E che potrebbe ipotecare gravemente la ripresa, con un impatto nell’anno in corso di -8 miliardi di euro sul Pil italiano, di cui 550 milioni persi nella sola Toscana. A lanciare l’allarme è Confesercenti Toscana.
“Nonostante gli interventi straordinari del Governo - afferma Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana -, nel primo trimestre del 2022 i costi di energia elettrica e gas per famiglie e piccole imprese sono in crescita rispettivamente del +131% e del +94% rispetto allo stesso periodo del 2021. Un aumento monstre che - in termini reali - corrisponde ad una spesa aggiuntiva di 765 euro all’anno per le utenze domestiche e ad una vera e propria stangata per le imprese, con aumenti fino a +12mila euro annui per i ristoranti”.
Un impatto in parte moderato dalle misure già introdotte dall’esecutivo, ma che resta comunque drammatico per attività economiche e consumatori, continua Confesercenti Toscana. Se i prezzi degli energetici non diminuiranno a breve, infatti, un’utenza domestica che consuma 1.400 m3 di gas e 2.700 kWh di energia elettrica nel 2022 rischia di veder lievitare il conto delle due forniture rispettivamente di +458 e +307 euro. E per le imprese, gli aumenti sono ancora più forti: un negozio di commercio alimentare di ortofrutta pagherà nel 2022 4.371 euro, 1.754 in più del 2021; un parrucchiere 8.108, per una maggiorazione di 3.307 euro sull’anno precedente; un bar 12.295 euro (+5.648 euro rispetto al 2021) e un ristorante 26.160 euro, con una spesa aggiuntiva vicina ai 12mila euro in più (+11.780).
“Una stangata da arginare non solo con interventi spot, ma anche con misure strutturali di tutela, in particolare per le piccole imprese - prosegue Gronchi -: idee concrete che potranno permettere anche alle piccole imprese di affrontare le sfide che il tema della riconversione sempre più “green” pone al nostro Paese nel suo insieme”.
Confesercenti Nazionale ha avanzato tre proposte al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani:
- incentivare i consorzi e gruppi di acquisto di piccole imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas;
- creare un gruppo di lavoro sugli investimenti ‘green’ nelle piccole attività con i rappresentanti delle imprese
- agevolare, sul piano fiscale ma anche della semplificazione, le comunità energetiche in quei luoghi come i centri storici che, a causa della loro posizione e dei vincoli urbanistici, sono impossibilitati a realizzare interventi per utilizzare energia rinnovabile.
“Le risorse ci sono - conclude Gronchi -: il solo aumento dei prezzi dei carburanti porterà nelle casse dello stato 2,7 miliardi di euro di più in accise. Un tesoretto che dobbiamo utilizzare per tutelare le piccole imprese”.
Aggiornamento: ieri sera, venerdì 18 febbraio 2022, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali. "Le norme introdotte mirano a sostenere la ripresa economica e a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno dispiego", scrive in una nota il Governo.
Le misure ammontano a quasi 8 miliardi, di cui circa 5,5 saranno destinati a fare fronte al caro energia e la restante parte invece a sostegno delle filiere produttive che stanno soffrendo maggiormente in questa fase.
Energia
L’intervento si divide in due parti:
- emergenza, misure per calmierare nel breve tempo i costi delle bollette energetiche;
- prospettiva, misure che consentano nel futuro di evitare altre crisi come quella in corso, per esempio con l’aumento della produzione nazionale di energia.
Emergenza – "Il governo è già intervenuto per ridurre la pressione per il “caro bollette” con 1,2 miliardi (III trimestre 2021), 3,5 miliardi (IV trimestre 2021) e 5,5 miliardi (I trimestre 2022). Con questo nuovo decreto vengono prorogate le misure già in essere, come l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, nonché alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico, la riduzione dell’Iva al 5% e degli oneri generali per il settore gas, il rafforzamento del bonus sociale per le famiglie con ISEE di circa 8.000 euro o di 20.000 nel caso di famiglie numerose e il credito d’imposta per le imprese energivore. Viene inoltre introdotto un nuovo contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, in favore delle imprese gasivore".
Prospettiva – "Il decreto include un poderoso programma di accelerazione sul fronte delle sorgenti rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico, con un intervento di semplificazione per l’installazione sui tetti di edifici pubblici e privati e in aree agricole e industriali. Inoltre è previsto l’incremento della produzione nazionale di gas allo scopo di diminuire il rapporto importazione/produzione da utilizzarsi a costo equo per imprese e PMI. Il provvedimento comprende anche un pacchetto di norme per aumento e ottimizzazione dello stoccaggio di gas. È previsto l’aumento della produzione di carburante sintetico e supporto al suo utilizzo in settori strategici, come ad esempio trasporti e aerei".
Politica industriale
Per quanto attiene al sostegno alle filiere produttive, il decreto interviene su due settori in particolare che sono interessati da grandi trasformazioni in corso: automotive e microprocessori.
Automotive – Il provvedimento stanzia risorse pluriennali, fino al 2030, con l’obbiettivo di favorire la transizione verde, la ricerca, la riconversione e riqualificazione dell’industria del settore automotive. Inoltre sono previsti incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti
Microprocessori – Sono previsti fondi pluriennali, fino al 2030, per la produzione nazionale di microchip.
Inoltre, viene ampliato l’ambito di interventi di riqualificazione e adeguamento strutturale delle competenze dei lavoratori finanziabili con il Fondo nuovo competenze e si incrementa il fondo per l’adeguamento dei prezzi, inserendo specifiche norme in materia di revisione dei prezzi dei materiali nei contratti pubblici in essere.
Infine, il decreto prevede stanziamenti a favore delle Regioni, in particolare per far fronte alle maggiori spese relative alla crisi pandemica, e ai Comuni che stanno affrontando l’aumento dei costi per l’illuminazione.