Montemurlo, simboli nazisti sull'albero di Natale: indagini della Digos per trovare i responsabili
Sono state appese una decina di palline con effigi naziste e l'immagine di Adolf Hitler con un cuore rosso
martedì 28 dicembre 2021 17:28
All'albero di Natale che si trova davanti al municipio di Montemurlo, comune in provincia di Prato, sono state appese una decina di palline con effigi naziste e l'immagine di Adolf Hitler con un cuore rosso. E' il comune di Montemurlo a rendere noto l'episodio.
"Si tratta di un episodio gravissimo che offende i valori su cui è nata la nostra Repubblica e la nostra democrazia. - ha detto il sindaco Simone Calamai, che ha subito allertato la polizia municipale, intervenuta per rimuovere le decorazioni offensive - Un gesto che oltraggia tutti coloro che sono morti per i valori di libertà e pace e che si sono battuti per regalarci la Costituzione e la libertà. Non si tratta di una bravata, sono profondamente indignato. Utilizzare le immagini di Hitler come decorazioni per l'albero di Natale è un'offesa per tutta la nostra comunità, riunita in questo simbolo di gioia e fratellanza per le festività. Sono già scattate le indagini della polizia municipale e a breve arriveremo a i individuare i responsabili".
Il palazzo comunale e tutta la zona sono sorvegliati da numerose telecamere.
La Digos della Questura di Prato, in stretta collaborazione con la polizia municipale del Comune di Montemurlo, si sta occupando delle indagini e sta analizzando i filmati ripresi dalle telecamere del sistema comunale video-sorveglianza. I fatti risalirebbero alla notte tra domenica 26 e lunedì 27 dicembre scorsi intorno alla mezzanotte. Ad attaccare una quindicina di palline di cartone con l'immagine di Hitler sarebbe stata un'unica di persona. Un uomo incappucciato, con fare circospetto, come si apprende dal Comune, ha impiegato una ventina di minuti per compiere l'atto.
"Montemurlo ha una fitta rete di telecamere di video sorveglianza, sia pubbliche che private - dice il sindaco Simone Calamai - Sono certo che in breve tempo potrà essere individuato il responsabile di questo episodio gravissimo, che offende la memoria dei milioni di morti dei campi di sterminio e di tutti coloro che hanno combattuto per la nostra libertà e democrazia contro il nazi-fascismo".
"A Montemurlo non si sono mai verificati episodi di intolleranza riconducibili a gruppi di estrema destra. Ogni anno, l'11 settembre, ricordiamo la liberazione di Montemurlo dal giogo nazi-fascista, avvenuta grazie al coraggio di tanti nostri concittadini, gente semplice - contadini, operai - che 77 anni fa scelsero da quale parte stare: da quella dei valori democratici di libertà e pace. Ho ritenuto opportuno denunciare subito l'accaduto perché non si tratta di una goliardata - continua Calamai – Denunciare significa rispettare la memoria di chi è morto per la nostra libertà ed ha subito la barbarie di quella che è stata una delle più terribili dittature del Novecento".
"Questo episodio ci spinge a lavorare con ancora di più forza sul tema della memoria. È importante che, soprattutto i giovani, conoscano la storia e l'immane tragedia provocata dal nazi-fascimo. Per questo, in risposta a questo episodio, il prossimo anno chiederemo agli studenti delle nostre scuole di decorare l'albero con messaggi di pace e fratellanza contro ogni forma di odio e intolleranza".
A condannare il gesto sono stati anche il Presidente della Regione Eugenio Giani e l'assessora alla cultura della memoria Alessandra Nardini : “Un blitz vigliacco e di pessimo gusto, che conferma quanto sia necessario continuare a tenere alta la guardia contro i rigurgiti nazifascisti. Ci auguriamo che si faccia luce al più presto e vengano individuati i responsabili. Questa è una grave offesa alla comunità di Montemurlo, uno sfregio alla Toscana tutta e ai valori su cui si fondano la nostra Repubblica, la nostra Costituzione, la nostra democrazia”.
“La Regione Toscana – concludono - ha nel proprio stemma il Pegaso alato che fu del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, perché con orgoglio affondiamo le nostre radici nei valori dell'antifascismo e della Resistenza, e questo bruttissimo episodio, che per giunta accade nell'anniversario dell'eccidio dei fratelli Cervi, non può che indurci a rafforzare il nostro impegno per la salvaguardia e la promozione della cultura della memoria, a partire dalle giovani generazioni”.