E' stato inseguito e arrestato un uomo italiano di 76 anni a Prato. Domenica sera, intorno alle 19.45, due poliziotti liberi dal servizio, mentre facevano ritorno alle proprie abitazioni con le rispettive auto private, nella zona del Macrolotto Due notavano un'auto sospetta ferma ai margini della strada, con all’interno un uomo che impugnava un oggetto metallico, secondo gli agenti riconducibile ad un fucile, puntandolo verso i veicoli di passaggio.

Gli operatori di polizia, pertanto, invertivano la marcia, portandosi sul retro della vettura, scendendo dai propri veicoli ed intimando all'uomo di uscire dall’auto. Lo stesso, di contro, rivolgendo l'oggetto metallico verso gli agenti, metteva in moto l’auto, dandosi alla fuga in direzione di via Galvani, inseguito dai due poliziotti, ricostruisce la Questura.

Gli agenti riuscivano successivamente a chiudergli la strada, imponendo alla conducente, che andava a collidere contro l’auto di uno degli agenti, di fermarsi.

Uno degli agenti, che indossava ancora la divisa di ordinanza, ha intimato all'uomo di scendere dall’auto, mentre l’altro agente lo ha disarmato dell'oggetto in suo possesso: si trattava di due tubi metallici sovrapposti, legati tra loro con del nastro adesivo, che nell’oscurità, puntati verso un bersaglio, apparivano come le canne di un fucile, fa sapere la Questura di Prato.

Identificato l’uomo per un settantaseienne italiano, di origine calabrese ma attualmente domiciliato a Firenze, presso una struttura alberghiera, annoverante precedenti penali per reati di varia natura, sentito dagli agenti in ordine alla sua condotta, "farneticava improbabili spiegazioni, per poi abbandonarsi a minacce rivolte nei confronti della sua ex moglie", aggiunge la polizia.

Messo in sicurezza e condotto in Questura, l’uomo veniva tratto in arresto per i reati di minaccia aggravata, resistenza a Pubblico Ufficiale, danneggiamento aggravato e procurato allarme, quindi trattenuto presso le locali camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo, veniva, inoltre, emesso a suo carico l’ordine di rimpatrio con foglio di via obbligatorio dal comune di Prato per due anni.

(immagine di repertorio della Questura)