Borja Valero, dalla Serie A al Lebowski: il 'Sindaco' riparte dai dilettanti fiorentini
Era partito dal Real Madrid, finirà in Promozione. Legandosi ancor più a Firenze
giovedì 19 agosto 2021 15:21
Dal Real Madrid al Centro Storico Lebowski, dall'ultima partita in Serie A di metà maggio al campionato di Promozione toscana. Borja Valero non lascia Firenze, città che ha (fisicamente) tatuata addosso, e riparte così da una squadra dilettante che ha una storia speciale. I grigioneri, che giocano le gare all'Ascanio Nesi di Tavarnuzze, sono una realtà unica in Italia: nata nel 2010 da un gruppo di tifosi, la società è cresciuta negli anni non solo nei risultati sportivi, ma soprattutto fuori dal campo, dove i proprietari sono proprio i suoi sostenitori.
Adesso, dopo un'estate di suggestioni, il sogno è diventato realtà per la squadra fiorentina. Borja Valero, dopo 583 partite tra i professionisti 233 gare in maglia viola, è un giocatore del Centro Storico Lebowski. Avrebbe voluto rinnovare con la Fiorentina, per l'attaccamento alla maglia e alla città (da tempo i tifosi l'hanno soprannominato 'il Sindaco'), ma senza nuovo contratto aveva detto addio al calcio. O meglio, al calcio professionistico, perché tra una partita di padel e qualche colpo di golf, ora Borja ripartirà dalla Promozione, sesta categoria del calcio italiano. Nel frattempo, farà anche il commentatore di Dazn.
"Ci saranno migliaia di persone che diranno qualsiasi cosa su Borja Valero al Lebowski. Ci saranno entusiasmo, complimenti, critiche, frecciatine, "quanto vu gli date", "ora dovete vincere" eccetera. E va bene, fa parte del gioco. Questa faccenda ha senso solo se interpretata nei modi giusti, in primis da noi soci e socie, tifose e tifosi, e ultras. Borja al Lebowski è come se un giorno dovessimo costruire il nostro stadio e qualche genio di architettura di livello internazionale facesse il progetto, che venisse poi reso materiale dai migliori carpentieri e operai in circolazione", scrive la società grigionera su Facebook.
"È come Buffa che ci racconta. È come se dovessimo scrivere di noi e venisse a darci una mano Irvine Welsh. È come se dovessimo girare un documentario su di noi e venisse Elio Germano (o Niccolò Falsetti). È come quando ci siamo gemellati con grandi tifoserie, che ci hanno aiutato a sviluppare il nostro stile di tifo. È come quando abbiamo fatto la sagra ed è venuto Vannone a dirigere l'orchestra. Non ci servono marchette acchiappalike, né ci servono merci di scambio per trovare nuovi soci e nuove socie. Ci servono spiriti affini, con la voglia di mettersi in gioco. Ci servono fuoriclasse che mettano a disposizione le capacità eccellenti di cui dispongono, in ogni ambito, per aiutarci a far meglio quello che già facciamo".
"Ci servono messaggi prorompenti da spedire ai grandi padroni del calcio, e alla massa di appassionati e addetti ai lavori che dal basso, nel fango e nel silenzio, tentano ogni giorno di dare materia ai propri sogni. A chi sente nel profondo le ingiustizie e vuole ribaltare il tavolo. Borja è un ragazzo straordinario, come lo sono molti e molte di noi che già militano da anni nel nostro movimento. L'unica differenza è che è un fottuto fenomeno col pallone fra i piedi ed è un gigantesco megafono per diffondere le nostre idee rivoluzionarie sul calcio, per il semplice fatto che sono anche le sue, e se così non fosse non saremmo qui a parlarne".
"Perché certe cose non si comprano, e a volte gli spiriti affini si incontrano. Perché alcune cose, sul calcio e non solo, non sono riformabili, vanno proprio spazzate via e ricostruite, con l'esperienza e la minuziosità, con l'esigenza di eccellere in ogni campo. Mossi dalla forza dinamitarda della passione. Quella che ti fa pensare che forse uno come Borja Valero possa davvero decidere di unirsi a noi e fare un pezzo di strada insieme. Stiamo alzando l'asticella, non si era capito? I sogni migliori si fanno da svegli. È tempo di muoversi e giocarsi tutto. Noi ci siamo".