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Da Firenze a Siena, il Toscana Pride scende in piazza e vuole fare rumore

'Liberiamo i diritti per una Toscana ancora più rainbow', eventi in sei città

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sabato 26 giugno 2021 10:29

Liberiamo i diritti per una Toscana ancora più rainbow. Questo il claim dell’edizione 2021 del Toscana Pride, che anche quest’anno, causa Covid, non potrà svolgersi con la tradizionale parata, prevista a Livorno. A differenza dello scorso anno, le 14 associazioni che compongono il Comitato organizzatore hanno deciso di dare vita a manifestazioni di piazza diffuse, in cui, rispettando le regole di distanziamento sociale e indossando la mascherina, le persone potranno scendere in strada insieme per celebrare la festa dell’orgoglio LGBTQIA+.

 

Saranno sei le città toscane coinvolte dagli eventi arcobaleno domenica 27 giugno: Arezzo, Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Siena.


"Si tornerà ad essere visibili nella lotta con i propri corpi, per affermare che per la comunità LGBTQIA+* toscana ci sono due priorità irrinunciabili: l’approvazione del DDL Zan subito e senza tagli e la realizzazione di un Patto per l’inclusione con la Regione Toscana che la impegni in azioni concrete a sostegno e a tutela delle persone lesbiche, gay, bisex, trans*, queer, intersex e asessuali", si legge sul sito Toscana Pride.


Nel corso delle manifestazioni sono previsti flash mob, reading, performance artistiche. A Firenze l'evento si terrà in piazzale Kennedy, dalle 18 di domenica, al grido di "Facciamo rumore". 

 

“La risposta dell’assessora Alessandra Nardini è arrivata immediatamente. Siamo ancora in attesa delle disponibilità del presidente Giani e degli altri assessori ma siamo fiduciosi del fatto che non si sottrarranno al dialogo con una realtà come il Toscana Pride che in questi anni, ha portato in piazza più 60.000 persone – ha dichiarato Luca Dieci portavoce del Comitato – si possono fare molte azioni concrete sul piano amministrativo per migliorare la vita delle persone LGBTQIA+*: una legge efficace contro l’omo–lesbo–bi-trans-a-fobia, la misoginia e l’abilismo è quanto mai necessaria, ma sappiamo che da sola non basta a combattere la deriva d’odio a cui stiamo assistendo da mesi. Abbiamo la responsabilità di agire su un piano culturale e di sensibilizzazione, facendo formazione, creando spazi accoglienti e sicuri, riconoscendo diritti ed opportunità. E in questo lavoro quotidiano, vorremmo che le istituzioni fossero al nostro fianco”.

 

 

 
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