L’iris è il simbolo di Firenze, rappresenta la città in giro per l’Italia e il mondo svettando, rosso in campo bianco, sul gonfalone. E, anche quest’anno, il giardino dell’Iris ha dischiuso i suoi petali ai visitatori promettendo un caleidoscopio di colori. 

A pochi passi dalla terrazza panoramica ‘en plein air’ di Firenze, il giardino nasce nel 1954 con lo scopo di ospitare un Concorso Internazionale annuale per le migliori varietà di iris, su iniziativa di Flaminia Specht e Nita Stross Radicati. Piero Bargellini, assessore alle Belle Arti e Giardini, si fece promotore del progetto e riuscì a far assegnare ai promotori il ‘Podere dei Bastioni’. 

L’edizione del Concorso del 1954 confermò il successo della manifestazione e nel 1957 il giardino fu inaugurato su progetto iniziale dell’architetto Giuliano Zetti. 

Il concorso internazionale svolge ancora, ogni anno. Rizomi  di nuove varietà sono inviati a Firenze nel periodo fra giugno e settembre e coltivati nel giardino per tre anni prima di essere giudicati da una giuria internazionale formata da esperti. La votazione avviene in forma anonima: i membri della giuria non conoscono né la varietà né l'ibridazione della pianta; tali informazioni saranno rese note solo dopo la scelta del vincitore. 

Ogni pianta può ricevere fino ad un massimo di 100 punti divisi in 3 categorie: aspetto d’insieme, pianta (sviluppo pianta, resistenza alle malattie, stelo e ramificazione, floribundità, sequenza di fioriture) e fiore (colore, forma, consistenza, profumo).

Il vincitore riceve il Fiorino d’Oro, un premio speciale da parte del Comune di Firenze. 

Nel 1967 nella parte bassa del giardino fu costruito un laghetto per ospitare nel terreno acquitrinoso le iris giapponesi della donazione Payne, oggi sostituita con la donazione Hublau dei vincitori del ‘Premio Payne’. Il premio fu istituito dall’American Iris Society nel 1963 e ogni anno viene premiato l’iris giapponese che riceve più voti negli Stati Uniti. 

Il giardino quest'anno sarà aperto fino al 20 maggio (tutti i giorni, festivi compresi, 10-18).

Per informazioni visita il sito. 

Agnese Paternoster

Foto: Matteo Barison