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Scuole, nessuna nuova decisione su chiusure. Nardella: ‘Non si risolvono così i problemi del contagio’

Domani pomeriggio l'insediamento del Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica

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giovedì 04 marzo 2021 19:18

Nessuna nuova decisione è stata presa in relazione a provvedimenti di chiusura delle scuole toscane, fa sapere la Regione. In ogni caso ogni decisione, come già annunciato dal presidente Eugenio Giani, sarà presa solo dopo l’esame dei dati e le relativi valutazioni in sede di Ceps, il Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica, che si insedierà domani pomeriggio.

 

Questo quanto si precisa in relazione alle ventilate chiusure su base esclusivamente comunale. 

 

Nel frattempo arriva l’appello sui social da parte del sindaco di Firenze, Dario Nardella: “Per favore non si riprenda la scorciatoia di imporre nuovamente la chiusura della scuola in Italia per risolvere i problemi del contagio da Covid-19. Se prendiamo Firenze, possiamo dimostrare con i dati epidemiologici che dalle scuole della città non è partito nessun focolaio”. 

 

“Il problema dei contagi tra i giovani parte dalle attività esterne, feste, ritrovi, movida. Il paradosso italiano è che chiudiamo le scuole e consentiamo ai giovani di andare ovunque – ha scritto il primo cittadino sulla sua pagina Facebook - I nostri ragazzi per giunta stanno soffrendo moltissimo: si registra in tutto il Paese un escalation di disturbi psicologici, emotivi e fisici. Allora il Paese abbia il coraggio di non sacrificare la scuola e di approntare un piano per salvare la didattica in presenza”.

 

Per questo Nardella propone “un possibile ‘contropiano’, basato sul modello Firenze” che, per evitare la chiusura delle scuole, prevede: il completamento della vaccinazione del personale docente; screening di massa con tamponi in tutte le scuole; reintrodurre il medico scolastico per avere un canale preferenziale tra la scuola e il presidio sanitario; protezione civile, volontari e steward per presidiare mezzi di trasporto e ingressi nelle scuole, sfalsamento degli orari di ingresso e uscita delle scuole; evitare di chiudere sevizi all’infanzia in assenza di provvedimenti seri su congedi parentali; implementare controlli nei luoghi di assembramento giovanile pomeridiani, come spazi pubblici nei pressi di locali, parchi, strutture sportive. 

 

Il Dpcm, all'articolo 21, comma 2, prevede che la chiusura delle scuole possa essere adottata dai presidenti delle Regioni “in tutte le aree, regionali o provinciali, nelle quali l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi sia superiore a 250 casi o 100.000 abitanti oppure in caso di motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico”.

 

Immagine di repertorio

 
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