Appalti scolastici, 'Anche noi siamo scuola': il flash mob a Firenze in Santa Croce
Oltre 4mila lavoratrici senza coperture salariali e previdenziali
lunedì 22 giugno 2020 13:18
“Non si può dare la vita in appalto”. Recita così uno dei cartelli tenuti in mano dai lavoratori che questa mattina si sono riuniti in un flash mob in piazza Santa Croce, a Firenze. Si tratta dei lavoratori degli appalti scolastici: oltre 4mila lavoratrici senza coperture salariali e previdenziali, fa sapere Cgil-Filcams-Fp-Flc, che ha organizzato il presidio.
“Stanno finendo gli ammortizzatori sociali Covid, non hanno retribuzione nella sospensione estiva e non si sa come e quando rientreranno in servizio a settembre. Serve un nuovo modello di gestione per tutelare lavoro e servizi, le amministrazioni pensino a riportare in house le attività”
Cgil Firenze, Filcams Cgil Firenze, Fp Cgil Firenze e Flc Cgil Firenze si dicono profondamente preoccupate per le sorti delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti scolastici, settore in prevalenza femminile con contratti poveri e salari bassi (tra Firenze e Provincia sono oltre 4mila). Si tratta di servizi fondamentali per il sistema scuola: mense, scuolabus, pre e post scuola, educativa scolastica, centri di alfabetizzazione.
Nell’occasione, il sindacato ha illustrato le sue proposte per migliorare il lavoro e i servizi degli appalti scolastici. La Cgil tutta chiede la ripresa a settembre dell’attività scolastica per l’anno 2020-2021 per tutto il personale diretto e indiretto della scuola.
"Il futuro di queste lavoratrici e lavoratori dipende anche dalla ripresa dei servizi educativi a pieno regime. Nella logica di una sempre crescente qualificazione dei servizi, crediamo che le criticità emerse durante la pandemia del Covid 19 debbano far pensare a un ripensamento del modello di gestione dei servizi scolastici appaltati attraverso un cambio di paradigma, che porti al superamento del sistema degli appalti individuando soluzioni giuridiche più tutelanti per la qualità del servizio e del lavoro. Pensiamo a società in house o altre soluzioni di ripresa in gestione del pubblico, come per le mense, dove avevamo già intrapreso una discussione con il Comune di Firenze ancor prima della esplosione della pandemia e di cui esistono esperienze già praticate con successo in alcuni comuni della provincia di Firenze e della Toscana".