Piero il Gottoso e la lotta per il potere
Cinque anni di potere molto travagliati
mercoledì 09 novembre 2016 08:35
Piero dei Medici, detto il Gottoso, nacque nel 1416 a Firenze, secondogenito di Cosimo ( di cui potete leggere la storia qui) e di Contessina ( di cui potete leggere la storia qui).
Fin dalla tenera età fu flagellato da una misteriosa malattia che lo rendeva debole, a causa di essa visse in modo tranquillo e appartato, coltivando la sua passione per gli studi e per arti. Alla morte del fratello maggiore Giovanni nel 1463 dovette però farsi carico del destino della famiglia Medici, in uno dei momenti più cupi della sua storia.
Piero aveva sposato nel 1444 Lucrezia Tornabuoni ( di cui potete leggere la storia qui) e nel 1449 aveva avuto il primo figlio, Lorenzo ( quello che poi divenne Il Magnifico); nel 1453 Giuliano e poi tre figlie: Lucrezia, Bianca e Maria.
Piero dovette affrontare la "rivolta del partito del poggio". Pitti e Neroni, un tempo precettori di Piero, volevano infatti sfalzare da Firenze la famiglia Medici, profittando dell'apparente debolezza di Piero. A loro si aggiunsero la famiglia Acciauoli, Soderini e Diotisalvi. Inizialmente la loro strategia fu convincere Piero a richiedere improvvisamente indietro tutti i prestiti fatti alle famiglie fiorentine ( le finanze della famiglia Medici, a causa delle spese sostenute da Cosimo e da una diminuizione degli affari non erano solide come un tempo), in modo da inimicarsele.
Nel 1466 queste famiglie prepararono un vero e proprio attentato alla vita di Piero, attentato sventato solo grazie alla prontezza del figlio Lorenzo che ingannò gli uomini che aspettavano il padre sulla via che collegava Firenze alla villa di Careggi, ove il Gottoso amava recarsi per riposarsi.
Dopo questo episodio, però, la situazione mutò: Firenze non prese bene questo tentativo di omicidio e il potere tornò nelle mani di Piero che prima condannò a morte i cospiratori ( con eccezione di Luca Pitti che, vista la malparata, era tornato dalla parte dei Medici), poi li mandò in esilio in tutta la Penisola.
Gli esiliati, però, convinsero Venezia a marciare su Firenze: i Medici erano tiranni invisi al popolo e, secondo loro, i fiorentini avrebbero scacciato i dittatori non appena avesero saputo di un esercito liberatore in marcia! Nel 1467 le truppe di Firenze, alleata con Milano e Napoli, capeggiarono quelle di Venezia a Imola e, pochi mesi dopo, la Serenissima accettò la pace e capì di essere stata imbrogliata: il sodalizio fra Firenze e i Medici era più forte che mai.
Nel 1469 un'emorragia celebrale costrinse Piero sul letto di morte. L'ultimo suo desiderio fu vedere l'Adorazione dei Magi, di Botticelli, appesa nella sua stanza. Il quadro, infatti, mostra Cosimo il Vecchio, Piero e suo fratello Giovanni. Ai lati, inoltre, si può vedere Lorenzo il Magnifico e Giuliano, l'altro figlio.
Piero morì il 2 Dicembre del 1469 e fu sepolto nella Basilica di San Lorenzo.