Patente ritirata a Cristina Manetti, il sottosegretario: 'Raggiunta da Giani e accompagnata in Prefettura'
I fatti riportati nella risposta ad una interrogazione presentata dalla deputata e consigliera regionale di Fdi La Porta
mercoledì 26 novembre 2025 18:59
Sarebbe arrivato anche il presidente Eugenio Giani nel giorno in cui Cristina Manetti, allora capo di Gabinetto della Regione, oggi assessora della giunta Giani bis con deleghe a cultura, università, parità di genere, diritto alla felicità e rapporti con l'Unione Europea, è stata multata in autostrada per aver percorso la corsia d'emergenza, con sospensione della patente per due mesi.
Il governatore sarebbe andato a prendere Manetti in A11 per poi accompagnarla in Prefettura. E' quanto emerge dalla risposta ad una interrogazione presentata dalla deputata e consigliera regionale di Fratelli d'Italia Chiara La Porta. La nota, firmata dal sottosegretario all'Interno Wanda Ferro, è stata postata su Facebook dalla deputata La Porta con scritto: "Giani & Manetti : Lei non sa chi siamo noi.E adesso il Presidente Giani come giustifica che il giorno delle elezioni è andato di persona da polizia stradale e Prefetto in sostegno alla sua capo gabinetto oggi assessore Cristina Manetti che era stata beccata a fare la furbetta in corsia d’emergenza a saltare la coda?".
I fatti risalgono al 13 ottobre, il lunedì elettorale in cui poi la sera Giani è stato rieletto alla guida della Regione.
Cristina Manetti è stata fermata dalla Stradale allo svincolo di Sesto Fiorentino sull'A11, dichiarando poi di aver avuto un giramento di testa. "Lo scorso 13 ottobre 2025 - si legge nella nota del Viminale - una pattuglia della Polizia Stradale di Montecatini Terme, operante in servizio di vigilanza sul tratto autostradale A/11 Montecatini Peretola, effettuava un intervento in ragione di un rallentamento del flusso veicolare e, nell'occasione, gli operatori hanno proceduto alla redazione del verbale di accertamento e contestazione nei confronti di Cristina Manetti, in quanto, in base alla eseguita verbalizzazione, la stessa «circolava lungo la carreggiata est dell'A-11 provenendo dalla barriera di Firenze Ovest; giunta all'altezza della corsia di accelerazione dello svincolo di Sesto Fiorentino, al fine di eludere la coda dovuta all'intenso traffico, lasciava la carreggiata principale, percorreva la corsia di accelerazione per poi rientrare sulla carreggiata principale», in violazione dell'art. 176, commi 1 e 2, del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285. La sanzione pecuniaria applicata ammontava a euro 430 con decurtazione di 10 punti dalla patente e sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo da due a sei mesi, la cui applicazione era demandata a un successivo provvedimento prefettizio. In sede di accertamento e contestazione, la Polizia Stradale ha altresì verbalizzato la dichiarazione dell'interessata, la quale rappresentava di aver avuto un giramento di testa a causa di un abbassamento di pressione e di aver cercato di accostare lungo la carreggiata. La citata Signora richiedeva, infatti, l'intervento di una ambulanza, evidenziando di soffrire di pressione bassa. Successivamente, il personale sanitario, giunto sul posto, provvedeva a prestare assistenza all'utente".
Sul posto si sarebbe poi recato il presidente Giani. "Nel contempo, giungevano sul posto due autovetture civili dalle quali scendevano tre persone, tra le quali il Presidente della Regione Toscana, Dott. Eugenio Giani, il Consigliere Regionale, Dott. Alessio Spinelli, che chiedevano notizie circa l'accaduto e, dopo aver dialogato con la signora, domandavano altresi informazioni agli operatori circa il permesso provvisorio per raggiungere il luogo di lavoro, nonché indicazioni circa un eventuale ricorso. Le persone intervenute prendevano in carico l'autovettura della Signora".
Giani e Manetti sarebbero poi andati in Prefettura ad informarsi sull'iter e su un eventuale ricorso. "Nella medesima giornata, la Manetti si è recata presso la Prefettura di Firenze, accompagnata dal Presidente Giani, chiedendo e ottenendo di essere ricevuta dal Prefetto. La predetta ha rappresentato i motivi della sua presenza in Prefettura per domandare delucidazioni sull'iter di applicazione della sanzione accessoria. Le è stato, pertanto, illustrato il procedimento curato dall'Ufficio Patenti della Prefettura. Si soggiunge che, su richiesta dell'interessata, sono state fornite notizie anche sulla procedura connessa all'eventuale ricorso al Prefetto 0 al Giudice di Pace. La Signora è stata invitata, per ogni eventuale e ulteriore chiarimento, a interloquire con il competente Ufficio Patenti della Prefettura di Firenze".
La sospensione della patente e il ricorso di Manetti, poi la rinuncia al ricorso. "Il successivo 23 ottobre 2025, la dirigente responsabile dell'Ufficio Patenti, alla luce della violazione accertata, ha adottato il provvedimento di sospensione della patente nei confronti della Sig.ra Manetti per un periodo di due mesi, come di consueto avviene in caso di prima violazione, a decorrere dalla data dell'effettivo ritiro del titolo, avvenuto il 13 ottobre 2025. Il 31 ottobre 2025, la cancelleria del Giudice di Pace di Firenze ha informato la Prefettura dell'avvenuto deposito del ricorso in opposizione al verbale, presentato dalla dott.ssa Manetti, con richiesta di annullamento dell'atto sanzionatorio e di sospensione cautelare dello stesso. Lo scorso 10 novembre 2025 il difensore della Sig.ra Manetti ha depositato presso la cancelleria del Giudice di Pace di Firenze rinuncia agli atti del giudizio, rappresentando altresì di aver provveduto al pagamento della sanzione pecuniaria, notificando quindi via pec l'atto anche alla Prefettura di Firenze. In data 11 novembre 2025, il Giudice di Pace di Firenze, preso atto della rinuncia al ricorso depositato da parte del difensore della ricorrente munito di procura speciale, ha adottato il decreto con cui ha disposto la cancellazione della causa dal ruolo e ha dichiarato l'estinzione del processo", conclude la nota del sottosegretario Ferro.
Sul fatto è intervenuto anche Alessandro Tomasi, consigliere regionale di Fdi, candidato contro Giani alla presidenza della Regione. "L’ex Capo di Gabinetto della Regione Toscana, ora assessore alla Felicità, è stata fermata dalla Polizia in corsia d’emergenza...e cosa ha fatto? Ha chiamato il Presidente Giani, lo ha fatto venire sul posto e poi si è fatta accompagnare dal Prefetto! La politica deve dare il buon esempio...qua mi sembra che siamo molto lontani dal farlo. In questa vicenda inopportuna manca del tutto quella trasparenza sbandierata al primo punto dell’accordo Pd 5Stelle. Non devono esserci tentativi di aprirsi delle vie preferenziali. Se l’assessore alla Felicità ha il diritto di fare ricorso, il Presidente Giani ha il dovere di chiarire ed essere trasparente davanti ai cittadini".
