Firenze, arrivati al Meyer tre bambini da Gaza: una di loro ha ferite da guerra

Sono arrivati nel cuore della notte accompagnati da familiari, fratellini e sorelline

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giovedì 14 agosto 2025 10:15

L’ospedale pediatrico Meyer di Firenze torna ad accogliere tre bambini e adolescenti originari di Gaza. Sono arrivati nel cuore della notte accompagnati da familiari, fratellini e sorelline, nell’ambito di un programma di assistenza umanitaria del governo italiano e grazie alla Cross e alla Prefettura di Firenze.

 

Una di loro, una ragazzina di 12 anni, che ha affrontato il viaggio insieme al fratello, ha riportato un politrauma dopo essere rimasta coinvolta in un bombardamento: presenta fratture multiple e un trauma da compressione. 

 

Una 17enne, invece, arrivata insieme ai genitori e a due sorelle, dovrà essere curata per un’insufficienza renale. Il terzo arrivato è un piccolo di 4 anni con una grave malattia ematica autoimmune

 

Nei giorni scorsi dall’aeroporto di Pisa erano partiti tre aerei C130 della 46esima Aerobrigata dell’Aeronautica Militare con destinazione la città di Elat in Israele per una nuova missione MEDEVAC (Medical Evacuation) finalizzata al trasferimento in Italia di pazienti pediatrici con i loro accompagnatori. La missione, coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, è stata gestita dalla Centrale CROSS (Centrale Remota di Soccorso Sanitario) di Pistoia. Nel team sanitario, anche un medico e un infermiere dell’Aou Meyer Irccs: Simone Pancani coordinatore delle attività umanitarie e di Protezione civile e Luca Vannucchi in servizio al Dea del pediatrico fiorentino. Ad attendere i pazienti fuoriusciti da Gaza, come sempre, c’erano gli operatori dei servizi sociali e anche un mediatore linguistico messo a disposizione dalla Fondazione Meyer per agevolare la comunicazione con i medici. Anche l’accoglienza è stata garantita grazie al sostegno della Fondazione Meyer.

 

La Toscana, come sempre, è pronta ad allargare le proprie braccia e il proprio cuore, mettendo a disposizione le proprie eccellenze sanitarie e garantire così cure adeguate a chi non le può ricevere nel proprio paese – ha commentato il presidente della Toscana, Eugenio Giani – Offriamo una speranza a chi soffre ed è meno fortunato e lo facciamo non solo in occasione di guerre o gravi emergenze, investendo nella cooperazione internazionale ad esempio per far crescere i sistemi sanitari di altre nazioni, ispirati da tre principi che sono alla base della sanità pubblica: ovvero equità, accesso universale e lotta alle disuguaglianze”.

 

Il Meyer ancora una volta offre la propria disponibilità per questo tipo di missioni umanitarie e di Protezione civile, come già successo in passato a Lampedusa per gli sbarchi dei migranti, in Polonia per l’evacuazione dei bambini ucraini con patologia tumorale, in Egitto e Israele per operazioni MEDEVAC di bambini gazawi e al momento dello sbarco nei porti toscani dei pazienti pediatrici soccorsi in mare dalle navi ONG.
 

Immagine di repertorio di AOU Meyer IRCCS

 

 
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