In Toscana le piccole e i piccoli ambasciatori di pace del popolo Saharawi: ospitati 35 bambini

I bambini e le bambine Saharawi ospitati nei comuni di Castelfiorentino, Pontassieve e Sesto Fiorentino

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martedì 15 luglio 2025 11:46

Sono tornati in Toscana le piccole ambasciatrici e piccole ambasciatori di pace del popolo Saharawi. Stanno trascorrendo le vacanze in alcuni comuni toscani nell’ambito dei programmi di solidarietà della Rete Italiana solidarietà con il popolo Sahrawi, che da decenni dà vita in Italia a iniziative a sostegno dell’autodeterminazione del popolo del Sahara occidentale.


Lunedì mattina 25 di loro hanno fatto visita a Palazzo Strozzi Sacrati, dove è allestita una mostra fotografica dell’associazione “Citta visibili aps” sul loro popolo da 50 anni in esilio, ispirata alle Prigioni di Michelangelo, metafora di libertà e autodeterminazione.


Erano accompagnati da Abdellahi Bucheiba, rappresentante in Toscana del Fronte Polisario (il movimento politico che si batte per l’indipendenza del popolo Saharawi) e da un gruppo di amministratori locali dei comuni toscani e volontari che fanno parte della Rete italiana di solidarietà. Tra questi ultimi il sindaco di Pontassieve Carlo Boni e rappresentanti delle associazioni Hurria, Selma 2.0 e Saharawi insieme. 


A dare loro il benvenuto nella sede della presidenza della giunta il presidente Eugenio Giani, l’assessora alle relazioni internazionali Alessandra Nardini e l’assessora alla cooperazione internazionale Serena Spinelli.


“La Toscana – ha detto il presidente Eugenio Giani - ha sempre riconosciuto il popolo Sahrawi come uno dei grandi popoli del mondo. Da tanti anni si è instaurato un rapporto molto bello. Per noi Saharawi significa una grande nazione, amica dell’Italia e ci sentiamo tutti parte di un mondo che vuole la pace”.


L’assessora Spinelli ha ringraziato la delegazione dei piccoli ambasciatori per l’ospitalità ricevuta nel corso della sua missione avvenuta alcuni mesi fa, durante la quale ha visto da vicino la vita quotidiana di questo popolo e incontrato i vertici del governo, che “si caratterizza per una spiccata rappresentanza femminile nella sua composizione”. “Sono stati 4 giorni bellissimi che hanno rappresentato la dignità di un popolo”, ha sottolineato Spinelli che poi ha ringraziato tutte le amministrazioni toscane ospitanti e le associazioni coinvolte nel progetto di accoglienza, "che danno il senso di un’intera Regione che prova a dare un’accoglienza d’amore”.


“La Toscana, per storia, cultura, Dna, è terra di pace e di diritti e per noi è naturale essere legati da anni da un solido patto di amicizia con il popolo Saharawi, perché siamo dalla parte di ogni popolo che lotta per la propria autodeterminazione”, ha spiegato l’assessora Nardini. “Oggi parlare di pace e di autodeterminazione non ci può non far pensare alle guerre e ai tanti conflitti che continuano a insanguinare il mondo”, ha aggiunto Nardini che ha voluto rivolgere l’attenzione anche alla condizione del popolo palestinese: “E’ l’occasione per ricordare e rinnovare la nostra solidarietà anche alle tante sorelle e tanti fratelli, le bambine e i bambini palestinesi, alla cui lotta siamo vicini come siamo vicini a tutti i popoli che vedono quotidianamente calpestati i propri diritti”. “La lotta pacifica per l'autodeterminazione del popolo Saharawi continua ad essere anche la nostra lotta pacifica”, ha concluso l’assessora, ricordando Giorgio Savini, volontario dell'associazione Hurria scomparso pochi anni fa, e ringraziando le associazioni, i Comuni presenti e anche tutti coloro che in questi anni sono e sono stati impegnati nei progetti di accoglienza di bambine e bambini Saharawi.


In queste settimane sono 35 in tutto bambine e bambini Saharawi ospitati nei comuni di Castelfiorentino, Pontassieve e Sesto Fiorentino. Piccole e piccoli fanno parte di un più folto gruppo di 116 giovani Saharawi giunti in questi giorni nel nostro Paese, accolti in 7 Regioni.

 

 

 
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